Capitolo 28 = Finalmente la verità.

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Fabrizio's Pov.

"Non sono gelosa...". - Puntualizza, mentre toglie il suo sguardo da me per guardare il pavimento, che in questo preciso istante sembra essere più interessante di me.

"Dimmelo guardandomi negli occhi...". - Le ordino. Non lo fa. Sospira soltanto.

"Ho bisogno di saperlo per favore...". - Quasi la supplico.

"Sono gelosa, adesso mi lasci andare?". - Mi dice seria, ma allo stesso tempo, me lo ha detto come se si sentisse obbligata. "No che non ti lascio andare...". - Le dico.

"Hai ottenuto la risposta che volevi sapere... Per favore...". - Questa volta è lei a supplicarmi. Ci penso, ma decido di lasciarla libera.

"Lascia che ti dica una sola cosa, poi sarai libera di credermi e di restare, oppure semplicemente, andartene."- Le dico.

"Sai. Quando vieni tradito la prima volta hai sempre paura che possa succedere una seconda volta per questo mi allontanavo da te quando ci ritrovavamo in situazioni simili a questa. Tu sei entrata nella mia vita e l'hai travolta come un urgano. Mi sono legato a te fin da subito, da quando Anita e Libero hanno iniziato a parlarmi bene di te. Quando facevi le ore extra, in realtà era solo un modo per tenerti lì di più. Volevo conoscerti meglio. Ti sei presa cura di me in un periodo buoi e in quel periodo, anche se non lo sai, mi hai insegnato tanto..." Le dico sottovoce per non svegliare gli altri due nel caso stiano già dormendo. 

Mi avvicino nuovamente a lei e appoggio le mie mani sui suoi fianchi, mentre lei appoggia le sue mani sulle mie braccia.

"Sai... Amo quando sei attaccata al mio corpo." - L'avvicino a me stringendola per la vita con il braccio destro. "Amo sfiorarti la guancia con il naso" Le sfioro la guancia con il naso. "Amo quando le nostre labbra sono a due centimetri di distanza". - Mi avvicino a lei che rimane immobile.

Matilde's Pov.

"Sai... Amo quando sei attaccata al mio corpo." Mi avvicina a lui, stringendomi per la vita con il suo braccio destro. "Amo sfiorarti la guancia con il naso" Mi sfiora la guancia con il naso.."Amo quando le nostre labbra sono a due centimetri di distanza, ma sai.

Sono immobile.

Non riesco a liberarmi. 

Non mi dà il tempo di realizzare ciò che sta succedendo, che in poco tempo annulla la distanza tra di noi. Mi sta baciando. Ci stiamo baciando. Vorrei staccarmi e dirgli cosa penso di ciò, ma no. Ogni tentativo è inutile le nostre labbra sembrano non volersi staccare. 

Le sue labbra su muovono dolcemente sulle mie facendomi andare completamente in tilt. Le mie braccia, che prima erano appoggiate sui suoi fianchi, ora sono sul suo viso.

Ci stacchiamo dopo vari minuti ed entrambi sorridiamo. 

"Ora tocca a me spiegarti qualcosa... Non credi? Però sediamoci, perché sono stanca di stare in piedi...". - Dico sorridendo. 

"Aspetta..." - Si allontana da me, entra in bagno e dopo vari minuti esce  senza maglietta.

"Scusami, ma avevo caldo. Mi sono dato una rinfrescata". - Mi spiega.

"Non preoccuparti...".-  Ancora c'è un po' di imbarazzo, ma penso sia normale, no?

Mi siedo al centro del letto e lui fa lo stesso.

"Sai...Ricordo ancora il nostro primo incontro. Come dimenticarlo? Io avevo iniziato appena a lavorare da te e sei apparso in casa, facendomi spaventare. Questo vizio non l'hai più perso. Ogni volta che non ti sento, cogli sempre l'occasione per farmi saltare, ma sai... Con il tempo ho imparato a conoscerti e ho capito che persona sei..". - Gli dico mentre gli sistemo il ciuffo. 

"E che persona sono?" - Mi domanda, guardandomi dritta negli occhi.

"Sei un papà perfetto. Ti preoccupi sempre per loro come giusto che sia, sei sempre presente nonostante tutto. Sei te stesso e non mostri mai maschere... Dici sempre c'ho che pensi ed è questo che mi piace di te..." dico.

"Solo questo?"- Mi domanda mentre mette il broncio.

"Fammi finire...". - Sbuffo, riprendendolo.

"Quando siamo andati a cena la prima volta quando ti chiami semplicemente amico, il mio cuore si spezzò, perché credimi, volevo fossi qualcosa di più, ma avevo paura anche io di rovinare tutto ciò che abbiamo creato in questo lampo di tempo...." mi fermo un attimo.

"Si sa anche che purtroppo al cuore non si comanda giusto? E credimi, credimi quando dico che mi sono innamorata di te per il tuo carattere, credimi quando ti dico che questi capelli ribelli mi piacciono più così che quando sono apposto." dico mentre gli accarezzo la testa. "Credimi quando ti dico che mi sono innamorata dei tuoi occhi profondi, veri. Occhi di chi ne ha passate tanto, ma con la forza di un leone le ha superate tutte. Credimi quando ti dico che mi piacciono anche le tue occhiaie..." dico tracciando delle linee.. "I tuoi tatuaggi..." con l'indice destro traccio delle linee su di essi.  "Credimi quando ti dico che anche io, mi sono innamorata di te." Detto questo la distanza tra di noi si chiude ancora. Le sue labbra sono nuovamente sulle mie.

Quando si stacca, si sdraia su un fianco e mi fa andare vicino a lui. 

"Anita qualche tempo fa mi disse una frase che mi è rimasta impressa...". - Mi spiega.

"Quale frase?" . -Domando.

"Se mi sarebbe piaciuto diventare il tuo principe..." - M spiega e automaticamente sul mio volto, si crea un sorriso.

"A me piacerebbe moltissimo, però io non so se sarei in grado di darti tutto ciò che meriti...". - Mi guarda dispiaciuto.

Porto la mia mano sulla sua guancia.

"Mi basta essere felice, e con te lo sono!"- Gli sussurro prima di unire le mie labbra alle sue.

"Farò del mio meglio per fare andare le cose come si devono!" - Mi sussurra.

Mi sdraio accanto a lui e mi lascio completamente andare tra le sue carezze e i suoi baci.

"Ricordami di insultare Ermal domani mattina...". - Dico a Fabrizio facendolo ridere.

"Avrei voluto insultare anche te al momento, ma credimi... Non riuscirei a dirti niente di cattivo..." mi lascia un bacio sulla guancia, e poco istanti dopo entrambi, ci addormentiamo ognuno tra le braccia dell'altro.

Continua..

Ci hanno messo ben trenta capitoli ma... Dettagli, dai.

Grazie per esserci♥️

Il senso di ogni cosa.  [Fabrizio Moro - #WATTYS2020].Where stories live. Discover now