Capitolo 3

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"Cosa vuoi fare? Stoppare la canzone? Mi dispiace ma non puoi" la guardo male e lei ruota gli occhi al cielo:"No niente, sono una cogliona" dice mentre ride. "Al tuo apparato sessuale è partito l'istinto di incontrare il mio?" dico, ovviamente, scherzando e lei arrossisce. "Preferirei farlo con te che con altri ragazzi, almeno tu mi vuoi bene" mormora fra sè e sè e la guardo, ho già capito tutto:"Eri fidanzata segretamente, stavi per scopare e poi hai scoperto che non ti amava veramente, giusto? La tua patata deve stare ferma perché hai 16 anni e non può farlo con suo fratello solo perché ha un membro bello grosso" rido ancora. "Puoi farlo non appena raggiungi i 50 anni o il tuo adorato fratellone spezza il cazzo a chi soltanto prova a sfiorarti i jeans" la guardo male, ma lei mi guarda seria e poi abbassa la testa. La stringo a me:"Promettimi di non innamorarti di qualcuno solo perché ti dà qualche attenzione in più; non voglio che qualcuno ti spezzi il cuoricino" le sussurro all'orecchio, le scende una lacrima che le asciugo velocemente. "Perché non mi dici mai nulla, Ariana?", lei si alza e mi dà uno schiaffo:"Perché tu mi hai detto qualcosa quando stavi per scopare con Caitlin vicino scuola!? E io che ti ho aspettato nel cortile come una cogliona! Qui il coglione invece lo sei tu, forse non sapevi nemmeno il suo nome fino ad ora". Ha ragione: pretendo troppo dagli altri ma alla fine inizio col non far nulla io."Quindi non ti fa schifo mettere il tuo famoso membro..." dice imitandomi "...dentro una che forse ha anche l'AIDS? Ti piace ficcarti le puttane? Ti piace ficcarti quelle che tramandano il lavoro da famiglia in famiglia? Vuoi sapere davvero chi stavi baciando e su chi strisciavi il cazzo?!" è incazzata, anche molto, ma non dico nulla e continuo a farla parlare:"Con una delle troie che mi fa sentire male ogni giorno, con la troia il cui solo obiettivo è scoparsi metà scuola soltanto perché l'altra metà è femminile! E da chi può finire in bellezza!? Dal più figo della scuola!" finisce di urlare e scoppia in un pianto bruttissimo, non l'ho mai vista piangere così. Se parlo è un disastro, se non parlo sembro menefreghista, se la abbraccio non la capisco. È sempre così, ma questo motivo è molto più serio rispetto a lei che guarda il suo rossetto preferito spezzato piangendo. Mi faccio schifo, stavo seriamente per presentare a casa la ragazza che fa sentire male Ariana? Lo avrà fatto apposta solo perché sa che sono suo fratello? In ogni caso Caitlin può considerare questo rapporto finito, non eravamo fidanzati ma la donna della mia vita, quella che ci sarà sempre per me e che non mi abbandonerà mai è Ariana. "Avrei dovuto presentarvela domani. In quello che ti ho appena detto sono io che ci ho sbagliato alla fine, cazzo." Sì, questa Caitlin è davvero una troia, non saprà nemmeno quale sia il mio cognome.
Dò consigli che nemmeno io seguo, sono io che imparo da lei.
Non mi parla più e va via, senza accennare un'altra parola. Non lo sapevo, me lo ha solo detto in tempo.
Non so cosa fare, sono ancora sul letto e mi si fanno gli occhi lucidi, odio vederla così triste: nessuno merita un fratello così stronzo come me.
Non nego nulla di quello che dice, è vero che mentre mi aspettava io ero con lei.

Esco dalla stanza e la vado a cercare in bagno: ovviamente è lì che la trovo. Mi siedo a terra accanto a lei e guardo il muro di fronte a me mentre lei piange, in qualche modo voglio farle capire che ci sono sempre per lei. Nessuna la deve e la può prendere in giro. Non sono il solito ragazzo duro, che si veste benissimo, che riempie i capelli pieni di gelatina e sta con i bulli della scuola: sono tutto il contrario e ammetto anche che mi piace anche studiare, anche se solo quello che mi interessa, ma so farmi rispettare. Ariana è come me anche se ci tiene all'aspetto esteriore e senza che qualcuno le dica che è brava in quello che fa non può vivere.
Le passo i capelli dietro al collo:"Ti amo, ti amo, ti amo", le asciugo le lacrime baciandole il viso. Non ho risposta e infatti non l'aspetto."Perché non siamo fratelli come gli altri, con una famiglia impeccabile? Non ce la faccio più Justin. Sai perché mi innamoro di chi mi dà attenzioni? Perché a noi i nostri genitori non le danno! Lo sai benissimo". E anche questa volta ha ragione. Mi sento inutile. Faccio il consigliere ma ho solo un anno in più di lei, ma alla fine voglio solo aiutarla, voglio farla sentire protetta, voglio cercare di non farla pensare ai nostri che litigano, voglio farle pensare ancora che la vita è bella solo se la si vive a pieno e non piangendo.
I nostri genitori in questo momento non litigano, ma stiamo discutendo noi: siamo come i nostri genitori. Loro per i soldi, noi per cose che alla nostra età non hanno vissuto perché forse erano tutti più aperti di mente, non si mettevano ad insultare, non usavano le persone. Abbasso la testa. Ho una sorella fantastica, senza di lei sarei vuoto e non avrei nessuno con cui cui parlare. Ariana smette di piangere.
Ogni volta mi si spezza il cuore sentendo i nostri genitori litigare, ma Ariana me lo aggiusta soltanto parlando o sorridendo: ecco perché è lei la vera donna della mia vita.
Non sento quello che dice, sto per piangere anche io, mi prende la testa con le mani e me la sento girare verso di lei, ha tutto il trucco colato:"Ed è per questo mi attrai, Justin". Io semplicemente rimango a bocca aperta fissandola.

my parents' daughter.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora