Prologo

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Sono le 6.50, stranamente mi sveglio prima del solito: cosa che non succede mai essendo molto pigro. Disattivo la sveglia prima che possa suonare, la poggio sul comodino alla mia destra e noto che Ariana non è nel suo letto. Cazzo!
Mi alzo velocemente, buttando le lenzuola completamente giù dal letto.

Esco dalla mia camera e sbatto rumorosamente la porta: Ariana si dirige verso il bagno, sta per abbassare la maniglia. Corro velocemente e la prendo in braccio:-Buongiorno sorellina, tutto bene?- le bacio la guancia e continuo:-Scordati il bagno e vai per una volta struccata a scuola-. La metto giù ed entro nel bagno chiudendo velocemente la porta a chiave. La sento urlare il mio nome e sbattere i pugni sulla porta mentre io rido. Per farla un po' tacere le prendo la palette dei trucchi e alcune matite trovate lì a caso, apro la porta e le butto tutto fuori. La sento urlare un'altra volta:-Guai a te se mi hai rotto qualcosa, pezzo di merda!-, la sento raccogliere tutto:-Questa me la paghi, Justin Drew Bieber!-. Non le rispondo e inizio a lavarmi prima che chiami i nostri genitori: 16 anni e non sentirli.

Esco dopo soli 10 minuti, è stato bello per una volta non trovare il bagno sporco di rossetti, ciclo e cose varie.
Rientro in camera, la trovo lì, sul mio letto a truccarsi. Quanto è dispettosa? Scelgo i miei vestiti. Mi tolgo i boxer e ne prendo un paio puliti:-Ariana, mettimeli nella biancheria sporca e muoviti, che a scuola non ti accompagno se non ti sbrighi-. La sento sbuffare:-Devi per forza farmi vedere il tuo cazzo?!- dice mentre tira i boxer nella biancheria sporca, centrandolo. Wow, da quando? Lo ha sempre mancato.
Rido e annuisco con la testa:-Un giorno lo rimpiangerai, sarà uno dei pochi o magari l'unico che vedrai per il resto della tua vita se continui ad avere questo comportamento.- finisco di vestirmi e mi siedo accanto a lei:-Sì Justin, peccato che ne ho già visti, più grossi del tuo- fa spallucce e inizia a mettere i trucchi al suo posto. Quale santo è passato oggi? Ariana è già vestita e truccata alle 7.40?
Le prendo la palette e noto lo specchietto spaccato ai lati:-Ohww, mi dispiace, prometto che non te lo ricomprerò- e mi tira di mano la palette.

Faccio così tanto lo stronzo con lei ma alla fine le voglio tanto bene, senza di lei la mia vita non sarebbe così movimentata e io così tanto pigro.

Prendo le cartelle di entrambi, la sua la porto in mano mentre la mia la porto sulle spalle. Le prendo la mano e scendiamo. La colazione è un optional in casa, quindi nessuno la fa: siamo sempre tutti in ritardo per colpa della signorina alla mia sinistra. Salutiamo i nostri genitori con un freddo "ciao" ed usciamo di casa.

my parents' daughter.Where stories live. Discover now