Finalmente Si Parte

50 2 2
                                    

Ore 20:30, Nathan cammina per le strade di quel piccolo quartiere che viene comunemente chiamato  il “rifugio”. Ovunque si gira vede delle villette a schiera con decorazioni che per lui  non hanno senso, forse perché Nath odia questo periodo, il mese in cui tutti si credono più buoni, fanno finta di interessarsi delle persone che li circondano, fanno offerte di carità per sembrare superiori agli altri. Come avete ben capito è il mese di Dicembre, il mese più palloso dell’anno, quel mese in cui ogni anni si compiono le stesse identiche azioni, ma per lui quest’anno sarebbe stato diverso, aveva in mente di fare qualcosa che l’anno scorso non aveva avuto l’occasione di fare, sfruttare la sua passione per diventare qualcuno, e per la prima volta in vita sua sentiva che qualcosa gli sarebbe andato nel verso giusto. Amava i videogiochi e spesso dava il meglio di se in quelle sue competizioni che per gli altri erano inutili. Nath amava i giochi di corsa, specialmente i giochi di machine, la sua collezione è molto vasta, a partire da need for speed, assetto corsa, project cars,  fino ad arrivare al gioco con il quale in questo periodo si stava divertendo sempre di più fino ad arrivare ad ottenere tempi migliori degli altri giocatori, il famoso e da lui tanto atteso GT Sport.

Sam, il migliore amico di Nath, ricorda ancora il giorno in cui venne chiamato per accompagnare il suo migliore amico a prendere quel gioco. Era il 17 ottobre 2017 quando alle sette di mattina squillò il telefono e vedendo il numero di Nath apparire su quel cellulare rispose immediatamente.

<<Brò, che sta succedendo??>> chiese Sam preoccupato.

<< Fratè svegliati che ho bisogno di te, mi devi accompagnare da una parte, mi serve il tuo sostegno perché non so se riuscirò a reggere la botta>> rispose con tono agitato<<Passo a prenderti tra dieci minuti a casa tua>> e riattaccò immediatamente il telefono, si mise il suo amatissimo paio di vans blu scuro, prese le chiavi della sua macchina e scendendo dalle scale prese il giubbotto che si trovava vicino la porta dell’ingresso e con la mano destra aprì la porta che lo separava da quel momento di felicità. Le frecce della macchina lampeggiarono e gli specchietti si aprirono,salì nella sua Clio,mise la cinta e accese la macchina premendo quel pulsante che ogni volta gli dava una soddisfazione estrema. Come la maggior parte delle volte mise la retromarcia e uscì imboccando nel vialetto che lo portava alla rotonda del rifugio, un piccolo quartiere dove vi erano delle case e dei magazzini abbandonati da tutti e molti avevano ancora qualcosa dentro, cibo, attrezzi, vestiti e tutte le cianfrusaglie che si possono trovare in qualsiasi casa, purtroppo quel posto era così da una decina di anni e nessuno dopo il maremoto aveva avuto il desiderio di ritornare in quel quartiere e di rimettere piede in quelle case che una volta erano considerate le case più spettacolari del quartiere. Nath mise la seconda, portò su di giri il motore, mise la terza e piano piano aumentò con la velocità. Amava guidare e si vedeva nel suo sguardo, nel suo sorriso, nelle espressioni che il suo volto trasmetteva, era in grado non solo di star bene lui, ma di far star bene anche gli altri con ciò che faceva con naturalezza. Erano esattamente passati dieci minuti e si trovava sotto la finestra di casa del suo migliore amico, mise la macchina in folle e diede un’accellerata, fece arrivare il motore a quattromila giri e qualcuno si affacciò dalla finestra, Nath pensava che fosse Sam, ma quando vide una signora capì che era la mamma. La signora si allontanò dalla finestra e appena un minuto dopo uscì dalla porta Sam, un ragazzo alto all’incirca un metro e settantacinque, capelli scuri e occhi chiari, cosi chiari che a guardarli rimanevi scioccato. Sam entrò in macchina e guardò Nath chiedendogli:

<< Ma che cazzo sta succedendo? Tu che mi chiami di prima mattina per fare qualcosa è strano proprio. Dove dobbiamo andare? Cosa dobbiamo fare? Chi >>

<< Senti stronzo stai zitto e fai quello che dico io>> rispose guardando il suo migliore amico e  a tutti e due spuntò un sorriso, intanto Nath iniziò a camminare e prese velocità sulla strada che portava al negozio di videogiochi << dobbiamo andare a prendere una cosa che aspetto da quasi due mesi fratello mio, è una cosa che mi da una scarica di adrenalina solo a pensare che tra qualche ora posso farlo mio, posso guardarlo e rimanere stupito dalla sua bellezza>>

Sam guarda Nath con fare disinvolto:<< Fra ma non è che tu stai diventando frocio?>>

<< Ma mi spieghi che roba ti passano qua?? Nessun frocio, è solo che attendo da tanto tempo questo momento, quello di poter portare nuove auto di poter andare sempre più veloce di sfiorare i trecento, di andare fuori in curva e sbroccare, di fare curve perfette e di pianificare strategie per vincere ogni gara. Oggi è il grande giorno, oggi è uscito Gran Turismo Sport>>

Sam guardò Nath senza dire nulla, era rimasto senza parole ascoltando ciò che lui gli aveva detto. Per la prima volta da quando si conoscono Nath lo ha lasciato senza parole, rimasto sbalordito da quella descrizione che ha aperto un mondo. Uno dei più grandi desideri di Nath è quello di comprarsi un volante e Sam lo sa bene, sa quanto ami giocare con il dualshock, ma sa anche quanto un dualshock limiti le capacità di un pilota. Iniziò immediatamente a mandare dei messaggi cercando di non farsi sgamare dal suo amico che era troppo eccitato ed intento a guidare per poter ritirare il suo pacco speciale il prima possibile. Sapeva che grazie ai suoi amici avrebbero potuto realizzare il sogno di Nath di poter avere un volante tutto suo per poter dare il meglio di se in questo mondo virtuale che lui amava tanto, in quel mondo che gli dava un pieno di emozioni immenso che nessuno dei due sapeva descrivere al meglio.

Arrivarono al  negozio e questo doveva ancora aprire. Nath era impaziente e stava camminando avanti ed indietro davanti quell’ingresso che lo stava divorando perché dopo due mesi aveva un desiderio di poter prendere tra le mani quel gioco che neanche quando stava danti ad una ragazza era così agitato. Intanto Sam era alle prese con il suo cellulare per cercare di raccimolare più fondi possibile. Nessuno si rifiutò e piano piano il giro di messaggi prese il via.

Erano le nove e venti in punto quando il proprietario alzò la serranda del negozio e Nath ancora con la serranda  ancora semichiusa si catapultò dentro chiedendo la copia del suo preziosissimo gioco, pagò e si diresse correndo in macchina. Stava per partire quando si accorse che Sam ancora non era salito in macchina e iniziò a suonare il clacson affinché Sam si sbrigasse a raggiungerlo.

Per tutta la durata del viaggio non parlarono di nient’altro se non di macchine e di velocita, uscì fuori la velocità delle Nissan, il motore elettrico dell’Audi che stanno portando a Le Mans, alla Porsche che sta progettando il nuovo modello e al sogno di Nath di poter andare il più veloce possibile, di poter provare più macchine di quante ne esistano e di poter fare un giro su quella che lui ama più di tutte la Lamborghini Huracan. La sua camera era piena di modellini di auto e aveva tutte quante le sue preferite, e della Huracan ne aveva addirittura diciannove, una per ogni colore uscito dalla fabbrica. Nessuno, tranne Sam aveva avuto l’onore di poter toccare le sue Lambo, teneva a loro più di qualsiasi altra cosa. Dopo una ventina di minuti si ritrovarono davanti il garage di Nath, aprì lo sportello, uscì dalla macchina e corse immediatamente verso l’ingresso. Suonò il campanello senza interruzioni fino a quando la madre non gli aprì la porta e poi via di corsa verso la sua camera, senza salutare nessuno, scartò il cellophane e aprì delicatamente la confezione. Prese i panni dalla sedia e li buttò tutti sul letto, si sedette, prese il cd e lo inserì nella console. Il gioco stava installando tutti i contenuti e intanto Nath si senti bussare sulle spalle, si girò e si rese conto che si era scordato di Sam che era li dietro di lui

<<Frà ti sei scordato queste in macchina e per di più l’avevi lasciata anche accesa>> disse Sam a Nath.

<<Scusami frà sono troppo preso dalla voglia di poter provare questo fottuto gioco che non mi ricordo neanche come mi chiamo e scusami se mi ero scordato che tu eri con me quando stavo in macchina>> rispose al suo migliore amico con una voce mista tra una voce pazza di gioia e una voce quasi triste per quello che aveva appena fatto al suo amico.

<<Dai stupido girati che ha appena finito  l’installazione e sbrigati che voglio giocare anche io e se non me lo fai fare ti strangolo e mi impossesso di tutto ciò che è tuo, anche delle tue preziose Lambo>> rispose ridendo.

<<Tutto ma le mie preziose Lambo almeno mettimele nella tomba>> disse avviando il gioco e regolando tutte le impostazioni riguardanti la lingua e le impostazione dello schermo e vedendo già le foto di quelle macchine per regolare i colori si innamorò. Appena vide la scritta Polyphony Digital il suo cuore iniziò a battere ancora più forte, ma a differenza del suo solito stavolta vide tutto il video e si innamorò subito della musichetta classica di sottofondo che in quel momento riuscì a fargli scaricare tutta la tensione che si era creata.

<<Finalmente si parte>> dissero Sam e Nath all’unisono alla fine del video introduttivo.

Da zero a centoWhere stories live. Discover now