•Piccolo tornado•

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Domenica... Il giorno più bello di tutta la settimana dopo sabato, si può dormire quanto vuoi e fare delle bellissime mega maratone, quando non si gioca a pallavolo.

Effettivamente, direi che la cosa che mi piace fare di più, è  giocare alla sacrosanta pallavolo.
Ci sono i nuovi arrivati che sono bravissimi, quel Kageyama e Hinata... Sembrano legati, non solo per come giocano, il filo rosso ha colpito, anche se non se ne sono accorti. E non solo loro, c'è anche un ragazzo, Tsukishima, che è alto 1 metro e 97 ed è sempre seguito da Yamaguchi.

Per non parlare dei miei compagni già più veterani di loro, Tanaka, che prende le mie alzate insieme a Asahi, ed un bravissimo libero, Nishinoya.

Suona il campanello, costringendomi ad alzarmi dal letto.

Mi sistemo alla meglio il pigiama e mi avvio alla porta principale, al piano di sotto.

Guardo dallo spioncino chi è il molestatore mattutino, e trovo la vecchietta del piano di sopra davanti alla mia porta con una corostata alla nutella in mano.

Apro, ormai è come una nonna per me.
«Ahh, Suga, buongiorno. Stavi ancora dormendo?» mi chiede la vecchietta.

«no, ero sveglio già da un po'»mento, sorridendo.

Mi scompiglia i capelli grigi alzandosi sulle punte.
«sei così responsabile, per la tua età» dice, sorridendo a sua volta.

Arrossisco, passando una mano dietro al collo.
«a proposito, sai che oggi si è trasferito un nuovo ragazzo in quella casa, ha la tua stessa età» dice, indicando una casa azzurro sbiadito accanto a quella davanti alla mia.

«davvero?» chiedo, non ne sapevo nulla, ma ora che guardo meglio ci sono un paio di scatoloni vuoti accanto ai bidoni della spazzatura dell'indifferenziata della sua casa.

L'anziana annuisce, per poi porgermi la crostata.
«va' a cambiarti, poi andiamo a conoscerlo» dice, accennando al mio vestiario.

Rimango un'attimo interdetto, poi decido di far accomodare la diversamente giovane in casa, mentre io vado in bagno a mettermi una maglietta nera con sopra una felpa chiusa del medesimo colore e dei jeans strappati sulle ginocchia.

«ah finalmente! Dai andiamo» esulta la vecchietta quando scendo, per poi trascinarmi fuori per una braccio dopo avermi fatto mettere le scarpe.

Arriviamo davanti alle scale che portano alla porta principale e suoniamo il campanello.

Qualche secondo dopo un ragazzo apre la porta dopo averci scrutato.

«ciao, Daichi, lui è il tuo nuovo vicino» dice subito la mia compagna al ragazzo alto poco più di me, moro, la mascella ben definita, la carnagione un po' più scura della mia e gli occhi marroni.... Ma si conoscono già?

«ah! C-ciao, Daichi Sawamura, piacere di conoscerti» dice subito rivolto a me, la voce calda e amichevole.
«ciao, mi chiamo Koshi Sugawara» mi presento a mia volta, porgendo la mano, che non perde tempo a stringere.

«volete accomodarvi? Non è molto in ordine la casa, ma almeno l'odore della vernice muova è sparito» sorride, facendoci entrare. Mi tolgo le scarpe sulla soglia, come l'anziana signora, a cui viene portato un paio di ciabatte.

Ci guida attraverso il labirinto di scatoloni, alcuni vuoti e altri abbastanza pieni, per arrivare al salotto, dove è presente un tavolino e dei cuscini su cui sedersi.

«appoggi pure la torta lì, io vado a prepararvi del the» dice gentilmente.

«oh, non pensarci nemmeno. Io devo andare ora, mangiate piano la Crostata, e ti ho già detto di non darmi del lei» dice sorridente la donna.
«ma...»
«niente "ma", io vado, Suga. Facci amicizia, è in ragazzo d'oro» dice, facendomi un occhiolino e arrossire il povero ragazzo.

Il ragazzo della porta accanto ||DaiSugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora