Capitolo 1 << Corpo estraneo>>

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Il moro giaceva a terra con il culo a ponte ed un espressione di scherno, tavolta Chuuya si domandava se a Dazai piacesse essere picchiato da lui.

-Dai su!  Ci buttiamo dal tetto di questo palazzo!  - continuò mugolando il moro e lasciando ondeggiare il suo sedere per aria.

-Questa scena é disgustosa... - mormorò Chuuya sfilandosi le coperte di dosso.

Non poteva di certo rimanere lì per tutta la vita a piagnucolare sul fatto che due tette, gli fossero spuntate sul petto come funghi.

Fossero solo le tette,  Chuuya aveva ben capito che era diventato una donna a tutti gli effetti, si alzò dal letto ed iniziò a pensare, era in panico.
Non pensava tanto al moro lì vicino a lui che lo fissava dalla testa ai piedi.

-La tua voce e i tuoi capelli sono diversi,  guarda il lato positivo, ora ti daranno della donna e potrai dire di esserlo. - Sogghignò Dazai sollevandosi.

Chuuya lo ignorò, si vedeva chiaramente che si stesse ben disperando,  sentiva di non essere padrone di se stesso e questa cosa gli dava sui nervi da morire.
D'altro canto il rosso dimenticava che abbassare la guardia con Dazai nelle vicinanze era un errore madornale che nel tempo era riuscito a superare.

Con rapidità il moro abbracciò Chuuya da dietro poggiando le sue mani sul seno dell'altro.

-É carino, di media taglia, sei proprio una ragazzina ora!  Ma io mi chiedo,  avrai il ciclo? - chiese scherzosamente.

Chuuya arrossì fino alla punta dei piedi e cercò di voltarsi per prendere in pieno il viso di Dazai con una gomitata, ma non riuscì e raggiungerlo, crollò a metà del movimento sentendo nuovamente il suo corpo scricchiolare, il suo respiro si fece irregolare e si sentì improvvisamente stanco.
Dazai spostò le mani sui fianchi per sorreggerlo e inarcò un sopracciglio.

-Ora che sei una principessa... sei fragilino?

Chuuya sgranò gli occhi,  era sul serio incapace di comandare bene quel corpo.
Strinse il braccio del moro nella velata richiesta di non lasciarlo cadere, Dazai sorrise istintivamente e continuò a tenerlo, non poteva aspettarsi parole gentili da quel piccolo cane rabbioso, solo gesti velati e sguardi bisognosi di aiuto, era così che quei zaffiri, che il rosso si ritrovava incastonati al posto degli occhi, lo stavano fissando.

-Io... fragilino?  Non... dir cazzate, ti ammazzo!- borbottò abbassando lo sguardo.

-Ti direi che sarebbe una cosa buona, ma in queste condizioni non riusciresti ad uccidermi, e per quanto tu sia una bella donna, gradirei di più morissi con me piuttosto che morire per mano tua. - disse ironizzando quella strana situazione.

Istintivamente lo prese tra le braccia e andò verso la porta, il corpo del rosso era come al solito sotto il suo sguardo, a parte per quel promontorio sul petto, il sedere era rimasto il solito, quante volte lo aveva tastato?  E come resistere dal non farlo mentre lo teneva tra le braccia?

-Cosa fai?!  Leva quella mano da lì! - cercò il rosso di scalciare per farsi mettere giù, seppur quella situazione andasse a suo favore.

-Ti porto dal boss, mia dolce fanciulla. - Disse con il tono di un gentiluomo. - ero venuto a cercarti perché lui voleva vederti.

Chuuya si zitti e si aggrappò al collo del moro, voleva che non lo vedesse nessuno in quelle condizioni, magari se si fosse appallottolato tra le braccia di Dazai avrebbero pensato fosse solo una delle tante donnacce ubriache che il moro spesso portava in stanza.
Così lo fece, si strinse a lui sperando che nessuno lo notasse troppo, fortunatamente Dazai stesso prese corridoi poco affollati e grazie alla mossa di Chuuya nessuno prestò più di tanto attenzione.

Una volta entrati in ascensore il moro parlò.

-Come siamo affettuose. - Disse sorridendo beffardo.

-Sta zitto!  Inutile spreca bende! - si lamentò Chuuya sistemandosi più comodamente. - E smettila di darmi il femminile!  Sono un uomo!

-Non si direbbe. - disse scoppiando a ridere.-Persino da uomo ti scambiavano per donna.

Il rosso fece una smorfia e guardò altrove, gli dava fastidio che gli dessero della donna o che lo vestissero da tale, una volta aveva persino svolto una missione dove aveva dovuto sedurre un uomo, con addosso un abito nero di pizzo, che orrore, ricordava ancora quando quel vecchiaccio gli aveva fatto sentire la sua eccitazione e lui lo aveva steso immediatamente facendo saltare la copertura.

Quella volta Dazai aveva avuto modo di farsi le migliori risate di tutta la sua vita con estremo disaccordo del partner.

-Questo perché mi guardavano da dietro. - Si lamentò il rosso.

-Oh no quel vecchiaccio che dovevi sedurre ti aveva visto bene anche in viso, ricordo che... eri davvero femminile per quella missione. - disse sogghignando per poi uscire al piano.

-Mi aveva truccato Kouyou! - sbottò nervosamente mentre andavano verso l'ufficio del signor Mori.

-Allora il trucco fa miracoli, perché eri davvero attraente. - disse senza problemi.
-Ovvio che il cazzo di quel tipo abbia reagito.- gli ricordò scoppiando a ridere, non era in grado di farcela, amava dar fastidio al rosso,  per puro piacere personale.

-Tu! Brutto sgombro di merda!  Ti conficcherò il mio coltello in gola nel pieno del tuo sonno! - Sbottò agitandosi mentre Dazai sorridente entrò nella stanza del boss.

-L'ho portata.  - disse dopo aver fatto il solito inchino da procedura.

Mori Ougai, il boss della mafia, stava giusto vestendo la piccola Elise, la sua figlioccia, sorrise gentilmente notando che Dazai stesse portando tra le braccia il suo partner.

-Rintarou!  Posso vestirmi da sola!- esclamò la bionda correndo da un'altra parte, tirando con se l'unico vestitino compratogli da Mori, che le piaceva.

Mori fece una triste smorfia per poi sospirare e dare la propria attenzione ai due suoi pupilli.
Il rosso si era fatto mettere a terra, riusciva a reggersi seppur sentiva un po' di sbandare.

-Chuuya-San, sembra che l'ultima missione a te affidata non sia andata meravigliosamente, hai sì completato l'incarico, ma qualcuno ha mirato a te, facendoti questo. - spiegò semplicemente al rosso che seguiva attento la discussione.

-Abbiamo analizzato il proiettile che ti ha colpito, sembra che la sostanza misteriosa che vi era all'interno fosse stata generata dall'abilità di qualcuno.- lo avvisò cercando di fargli ben intendere la situazione.

-Questo vuol dire che questo qualcuno... voleva mettermi fuori gioco?- Chiese comprendendo bene la situazione.

Mori annui e prese un foglio dove numerosi nomi vi erano scritti.

-La cerchia si é ristretta a queste persone. Se vuoi riavere indietro il tuo corpo... dovrai trovarlo prima che lui scompaia.

Il rosso si morse il labbro e strinse i pugni, non l'avrebbe data vinta a un codardo capace di puntarlo da lontano e persino alle spalle.
Lo avrebbe trovato,  lo giurò sulla cosa più cara che aveva,  il suo amato vino.

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[Angolo di una sommersa dallo studio.]
Oggi ho bellamente saltato la scuola per paura dell'interrogazione di motoria.
E ora voi vi chiederete "Ma da quando in qua motoria interroga?" da quando la insegna la reincarnazione di Hitler.
Dunque, mi sono fatta un bel sonnellino in mattinata e mo sono già intrata nella fase ansia per l'interrogazione di biologia.

Venitemi a salvare.





Un incubo reale.Where stories live. Discover now