The way in the dark

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The way in the dark

Inverno.

Quanto mi era simile, era il cuore ghiacciato delle quattro stagioni.

Quella era una sera particolarmente fredda. Camminavo lungo la strada, stringendomi nel cappotto per tenermi almeno un po' al caldo.

I ragazzi mi avevano chiamata d'urgenza, era successo sicuramente qualcosa di importante per chiamarti alle cinque del mattino. Non avevo idea di cosa mi aspettasse al magazzino, Anthony era stato piuttosto sbrigativo, aveva detto soltanto: 'Devi venire.. ora' , senza darmi la possibilità di replicare.

Odiavo il mio capo quando faceva così.

Ero l'unica ragazza della banda e di solito i ragazzi mi trattavano bene o per meglio dire, mi trattavano come una di loro; anche Anthony era sempre stato molto carino con me, mi vedeva come una sorella e sapevo che se era sbrigativo in quel modo era sicuramente perché era successo qualcosa di importante e che lo irritava particolarmente.

Il magazzino non era molto distante da dove abitavo e in meno di dieci minuti arrivai. Fuori dalla porta c'erano Austin e Chris che fumavano una sigaretta, quando mi videro arrivare mi salutarono ed entrarono con me.

Il magazzino era come sempre in pessimo stato, diciamo che non era mai stato un posto particolarmente accogliente. Era il nostro punto di ritrovo quando dovevamo organizzarci sul da farsi di date faccende o quando Anthony aveva qualcosa da dirci.

il magazzino si trovava in un prato nella periferia della città, circa dove tutti noi abitavamo, era un vecchissimo magazzino abbandonato da qualche strana ditta ormai fallita. Per entrarci dovevi scavalcare la recinzione o almeno aprirti un varco e camminare in mezzo a quella sterpaglia per arrivare poi all'entrata.

'ora che anche Inverse è arrivata posso divi perché vi ho chiamati'

Ci sedemmo tutti vicino a lui, chi su vecchie sedie, chi sui barili o chi semplicemente in terra.

Inverse oltre ad essere il mio "stile di vita" era anche il mio soprannome per i ragazzi, solo loro mi chiamavano così o se no ero semplicemente Charlotte.

'ieri ero qua, nell'Harlem per svolgere un lavoro e sapete chi invece stava vendendo? Bieber e gli altri! Dobbiamo rimetterli al loro posto quei bastardi...'

E da qui volarono le imprecazioni, mi eravate mancate.

Non mi aspettavo una cosa del genere, New York era divisa in vari quartieri ognuno dei quali apparteneva a date bande, era così da secoli, nessuna banda mai si azzardava a compiere lavori al di fuori del proprio quartiere anche perché, come in questo caso, se ti beccavano erano cazzi. L'Harlem era il nostro quartiere, Bieber non poteva metterci piede.. gliel'avremmo fatta pagare, era sicuro.

La nostra banda e la sua banda non andavano particolarmente d'accordo, i ragazzi mi avevano raccontato che prima che io entrassi a far parte del gruppo erano state parecchie le volte in cui si eravamo dovuti scontrare contro Bieber, a quanto pare, però, quel ragazzino doveva essere messo al suo posto una volta per tutte.

Io non lo avevo mai fronteggiato, ma dicevano fosse forte, forse il capo più forte di ogni banda, qua a New York, l'unico che era riuscito a tenergli testa era stato Anthony.

Sta volta però volevo scontrarmi io, volevo vedere io questa "grande leggenda"negli occhi, vedere di che pasta era fatto. Sta volta avrei risolto io la faccenda, in fondo ero anche una dei più bravi nel gruppo.

'ci penso io sta volta Anthony, questo Bieber mi ha rotto le palle, vediamo se è come dice di essere'

'inverse, io non credo sia il caso.. insomma, Bieber è uno dei più forti..' mi rispose Ryan.

Era vero, Bieber poteva essere anche uno dei più forti, ma a me non importava, era da tanto ormai che maneggiavo questa vita, sapevo quali rischi potevo correre ma ero sicura ne sarebbe valsa la pena, lo avrei fatto per i ragazzi e sicuramente per la ricompensa che Anthony mi avrebbe dato se l'avessi eliminato. Certo, sapevo che non era un incarico semplice, ero un ragazza..ma quello solo di corporatura, di fatto ero proprio come ognuno di loro, nulla di meno.

'se lo dici perché sono una ragazza dovresti saperlo che so farmi valere, fidatevi, lasciate a me la faccenda ... Anthony sarà sicuramente d'accordo, non è vero?'

Dissi per poi rivolgergli lo sguardo.

Anthony mi guardò come se davanti ai suoi occhi gli stesse passando il futuro, come se gli fosse apparso come sarebbe andato il tutto. Continuai a fissarlo senza lasciare un secondo la mia posizione. Non ero inferiore a lui e questo lo sapeva bene.

Lo vidi abbassare lo sguardo e sorridere, era fatta, lo sapevo.

'lasciate a lei... lasciamo che la nostra Inverse ci mostri com'è brava, sta volta ti devi superare piccola'

E lo avrei fatto, gli avrei stupiti mostrando le armi che ancora non avevo sfoggiato. Ero pericolosa e questo si sapeva ,ma quando in ballo c'erano le sfide e i soldi sapevo tirare fuori il meglio di me. Gliel'avrei fatta pagare una volta per tutte... ora dovevo solo pensare al come.

Era come una strada nel buio, una decisione indefinita nell'immensa vastità di scelte. Ero sicura, ce l'avrei fatta, dovevo trovare solo la luce sul cammino nero delle scelte, trovare il modo per prenderlo li, nel suo punto debole e strappargli via quello che ci apparteneva.

E forse avevo già una vaga idea di quello che avrei potuto fare, volevano faville? E faville saranno.. in tutti i sensi.

Inverse || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora