Capitolo 13: You have me

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Brianna's POV

Non avevo dormito. Non ero andata a scuola. Non avevo fatto assolutamente nulla.

Mi sentivo svuotata. Come se ogni parte del mio corpo avesse smesso di funzionare. Non avevo la più pallida idea di dove fosse mio padre. Per quanto ne potevo sapere, poteva essere morto.

Ero stata a casa tutto il giorno. Per la maggior parte del tempo non facendo nulla, tranne preoccuparmi e trattenere le mie emozioni. Sapevo che altrimenti mi sarei messa a piangere. Ma dovevo essere forte e avere fede, credere che lui stesse bene.

Sentì il campanello suonare. Stavo per ignorarlo e fare finta di niente ma non si fermò, anzi,  continuò a suonare ripetutamente.

Scelsi infine di scendere dal mio letto e dalle scale. Mi diedi un'occhiata veloce allo specchio per assicurarmi di avere una minima parvenza di decenza.

Aprendo la porta mi trovai davanti Stiles. Lo guardai confusa "Che ci fai qui?" la domanda mi uscì con un tono quasi scortese, ma non era il mio interesse principale in quel momento.

"Oggi non c'eri a scuola e volevo sapere se stavi bene."Si grattò la nuca nervoso.

"Sto bene" mentì.

Mi spostai di lato lasciandolo entrare "Tuo padre è lo sceriffo giusto?" Chiesi quando andammo nel soggiorno.

Lui annuì, io mi fermai a guardarlo. "Sai se ci sono novità?" Mi si seccò la gola.

"Non ho sentito niente: ma se scoprirò qualcosa, sarai la prima a saperlo." mi guardò dritto negli occhi mentre parlava.

Mi morsi il labbro annuendo, cercando di non far uscire le lacrime che ero sul punto di versare. Presi un respiro profondo. "Non posso perdere mia madre e mio padre." gli confessai.

Mi avvolse tra le sue braccia, in un abbraccio. Era proprio quello di cui avevo bisogno in quel momento, anche se non durò molto. Infatti, dovetti staccarmi quando qualcuno bussò alla porta, costringendomi ad allontanarmi dal ragazzo.

Dall'altra parte della porta di ingresso si trovava un poliziotto."Salve signorina Hollis, posso entrare?" Chiese cortesemente. Annuì spostandomi per farlo entrare.

"Mio padre?" Chiesi chiudendo la porta. Stiles ci raggiunse, mettendosi di fianco a me. 

"Ci dispiace informarla che abbiamo trovato un corpo, e pensiamo sia suo padre. Mi dispiace."

Questo fu quello che disse e per un momento pensai che sarei impazzita. Improvvisamente il corpo mi tremò tutto, lasciando uscire quelle emozioni che a lungo avevo trattenuto.

"No, no, no, no" singhiozzai cadendo sulle ginocchia. "No lui-" scuotevo la testa da una parte e dall'altra, trovando difficile respirare.

"Non posso, non posso, non posso, non posso..." mi misi le mani tra i capelli mentre le lacrime scendevano copiose sul mio viso. "Fa male, fa tanto male. Fallo smettere. Ti prego fallo smettere." 

Stiles si sedette dietro di me e mi portò tra le sue braccia mentre io piangevo sulla sua spalla "Se ne sono andati entrambi." singhiozzai. "Non ho più nessuno."

"Ci sono io, hai me" mi sussurrò Stiles all'orecchio.

***

Piansi per alcuni minuti finché non mi tirai su, con l'aiuto di Stiles. Mi pulí alcune lacrime che erano ancora sulle mie guance e guardai il vice sceriffo.
"P-posso vederlo?" Lui annuì per poi uscire da casa mia, non prima di porgermi nuovamente le sue più sentite scuse. 

"Ti ci porto io" mi disse Stiles. Perché era così gentile con me? Anche se lo apprezzavo, ci conoscevamo a mala pena. Annuì e mi incamminai verso la macchina. Il tragitto per andare in ospedale era abbastanza corto. Infatti in poco tempo ci trovammo lì, dove ci stava già aspettando il padre di Stiles.

Aspettai impazientemente. Parlarono per un po' tra loro,  continuando a girarsi verso di me e guardarmi. Mi stavo iniziando ad innervosire.

"Posso vedere mio padre o no?" alzai la voce. Solitamente non urlavo a nessuno ma stavo letteralmente dando di matto. Volevo solo vederlo. 

"Non pensiamo sia una buona idea. Le condizioni del suo corpo, come lo abbiamo trovato..... non vorresti vederlo." mi spiegò lo sceriffo.  Avevo visto il cuore di mia madre strappato via dal suo petto da un lupo mannaro, avevo visto un ragazzo strangolato a morte, potevo vedere mio padre morto su un tavolo. Ovviamente non lo dissi ad alta voce.

iIncrociai le braccia, puntando gli occhi su Stiles sperando che almeno lui mi avrebbe aiutato. Lui invece cercò di distogliere lo sguardo dai miei occhi.

"Solo mostratemi il suo corpo! Voglio vederlo!" Lacrime stavano cominciando a uscire dai miei occhi ma riuscì a trattenerle.

L'infermiera che vidi l'altra notte, la madre di Scott, si avvicinò a noi. " Melissa puoi portare la signorina Hollis a vedere suo padre?" mi fece segno di seguirla e insieme ci incamminammo verso l'obitorio.

Cercai di restare calma ma non potei fare a meno di notare gli altri corpi senza vita sdraiati sui tavoli, coperti da un lenzuolo. Avevo già visto dei cadaveri ma ai funerali, dove le tombe erano chiuse o se erano aperte ce ne era uno solo.

La signora McCall mi guardò prima di alzare parzialmente il lenzuolo, mostrandomi solo la sua faccia. Sentì le lacrime minacciare di uscire quando lo vidi.

Presi la sua mano e la strinsi forte. L'unica cosa che rimpiangevo era di non averlo visto un'ultima volta prima di tutto ciò. Notai qualcosa sul collo. Era lo stesso segno che si trovava sul ragazzo che avevo visto durante la gara di corsa.

Lasciai la sua mano e corsi fuori dalla stanza. Era troppo per me. Non sarei dovuta venire. Mi fermai nel corridoio quando cominciai a trovare faticoso respirare, e la stanza cominciò a girare. Indietreggiai colpendo il muro.

Appoggiai le mani sul petto cercando di respirare "Signorina Hollis, che succede?" Mi chiese la signora McCall.

Scossi la testa " N-on respiro!" Riuscì a dire finalmente.

Mi accasciai contro il muro. "Stai avendo un attacco di panico, andrà tutto bene, metti la testa tra le ginocchia, rallenta i respiri. Conta con me, andrà tutto bene okay, solo ascolta la mia voce."

Feci quello che mi aveva detto "Ogni volta che conto inspira e espira quando dico il numero successivo, okay?" Annuì "1..." avevo problemi a respirare ma inspirai.

"2..." espira. "3...." inspira.

"Okay vai benissimo continua così" contò fino a dieci, fino a che non ebbi riavuto il controllo del mio respiro.

"Stai bene? Hai già avuto un attacco di panico in passato?" Mi alzai piano e presi la testa tra le mani, dolorante.

"Ne ho avuti un paio dopo la morte di mia madre ma niente di serio" spiegai.

Lei annuì e mi fece sedere su una sedia "Sto bene, posso andare a casa ora?" Chiesi.

Mi guardò prima di spostare lo sguardo sullo sceriffo Stilinski, che notai si trovava poco distante, con Stiles e il vice sceriffo.

"Veramente Signorina Hollis" iniziò lui ma lo fermai.

"Per favore mi chiami Brianna "

Annuì e continuò "In verità, Brianna, ci stavamo chiedendo se potesse venire un attimo con noi per rispondere ad alcune domande" sospirai ma annuì lo stesso. 

Scusate per il ritardo guys!!!
Commentate e lasciate tante stelline se vi è piaciuta la parte

New Girl // Stiles Stilinski [1] #Wattys2018Kde žijí příběhy. Začni objevovat