MULAN'S POV

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<< Ottimo lavoro, cucciolotto... >> disse una voce alle sue spalle, richiamando Toto, che trotterellò da lei.

Si voltò lentamente, abbastanza sicura di chi avrebbe trovato: la perfida Strega dell'Ovest.

<< Tu. >> mormorò. << Era tutta opera tua... sapevi che sarei venuta qui, lo sapevi fin dall'inizio...>> realizzò Mulan, mentre Zelena la stava guardando con un'aria compiaciuta.

<< Chi avrebbe mai sospettato di questo piccolo affarino scodinzolante, eh? >> commentò divertita, schioccò le dita e il cucciolo scomparve.

<< Che gli hai fatto? >>

<< Non ti preoccupare, l'ho rispedito da Dorothy ora che non mi serve più. >> rispose roteando gli occhi. << Tu e questa tua strana morbosità per i canidi, non è salutare, mia cara... >>

<< Che cosa vuoi da me? >> sbottò Mulan, arrossendo.

<< Da te nulla... >> sbuffò drammaticamente, cominciando a camminare intorno alla ragazza. << Speravo che Toto attirasse la tua ragazza, sai, intesa tra simili... invece mi ha portato te, povera piccola soldatina indifesa... >> disse sarcasticamente, pizzicandole la guancia.

Mulan si scansò, osservandola minacciosamente.

<< Non provare a toccarla. >> disse in tono fermo. << Se solo provi a torcerle un capello... >>

<< Blablabla... >> la schernì Zelena, facendola scomparire in una nube di fumo verde con un teatrale gesto della mano. << Eroi... >> alzò annoiata gli occhi al cielo. << Sono tutti uguali... >>


                                                                                         ...


<< ... dovrai vedertela con me! >> concluse inutilmente.

Si guardò intorno confusa, Zelena era sparita, il fuoco anche, così come tutte quelle cianfrusaglie.

<< Dove diavolo mi trovo!? >> si chiese ad alta voce.

Continuò a perlustrare con lo sguardo quella stanza misera e claustrofobica. Le pareti erano spoglie, decorate da svariate macchie d'umidità e di muffa negli angoli più angusti, il pavimento era freddo con qualche filo di paglia qua e là, non c'erano finestre, l'unico contatto che aveva con l'esterno era una porta in legno massiccio alle sue spalle con una piccola apertura chiusa da delle sbarre di metallo. Notò che mancava la maniglia.

<< Può essere aperta soltanto dall'esterno... >>

Provò a scattare verso la porta, ma dopo pochi passi si ritrovò faccia a terra: le caviglie erano incatenate al terreno, non aveva vie di scampo.

Urlò, chiamò aiuto, gridò fino a non aver più la voce, ma nessuno venne in suo soccorso. Si spostò verso l'aggancio delle catene, cercò di forzarlo, senza riuscirci. Tentò di sfilarsi le catene, fallendo miseramente. Qualunque tentativo facesse per liberarsi era invano.

Era imprigionata chissà dove, nessuno poteva sentirla, nessuno poteva aiutarla.

Era rimasta da sola.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 26, 2017 ⏰

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