14 | Stiles Stilinski

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terza persona!

Stiles in ospedale, aspettando qualche tua notizia da Melissa

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Stiles in ospedale, aspettando qualche tua notizia da Melissa

Stiles era seduto in una di quelle scomode poltrone all'entrata dell'ospedale, aspettando qualche notizia su y/n.

E Stiles si sentiva in colpa, è successo tutto a causa sua. Se solo non avesse litigato con lei poche ore prima, non sarebbe scappata da Beacon Hills, e così, mettersi nei guai.

"Stiles" Una voce richiamò, e Stiles rispose, forse troppo in fretta, alzandosi di scatto.
"Si? C'è qualche novità? Sta bene? Ditemi che sta bene." Stiles gesticolò mentre Melissa lo guardava con sguardo premuroso. "Puoi andare a vederla. Scott arriverà a breve." Melissa se ne andò.

Chiariamoci, Stiles voleva entrare, era tutto ciò che desiderava in quel momento. Ma siamo sicuri che sarebbe riuscito a vederla ridotta in quelle condizioni? Era poco convinto.

Percorse il corridoio lungo, fino ad arrivare alla stanza. Aprì cautamente la porta -nel caso stesse dormendo- e entrò di fretta chiudendo la porta dietro di sé.

Era sdraiata quel letto scomodo, Stiles poteva sentirlo, con tubi di grandi e piccole dimensioni  agganciate al corpo. I capelli arruffati ma ancora morbidi al tatto. Le palpebre chiuse, colorate di bianco panna come tutto il viso, pallido come la neve.

Il ragazzo trascinò la sedia facendola raschiare leggermente, e poggiò i gomiti vicino alla sua mano. La prese diligentemente, e intrecciò le sue dite con le sue.

I suoi occhi erano serrati. Sentiva un leggero contatto sulla mano, ma forse lo stava immaginando. Sentiva una voce borbottare tra se accanto al letto, ma forse era tutto frutto dell' immaginazione.

Stiles si mise a piangere. Era tutta colpa sua, e lui non aveva fatto niente per proteggerla, anzi, ti aveva indirizzato al nemico.

Quando una lacrima piena di rimpianti cadde sulla sua piccola mano, accadde l'impossibile.

Dopo che quella lacrima si diffuse nella pelle morbida, una scintilla si accese nel corpo, o almeno nel suo cervello.

Si alzò di scatto dal lettino, proseguito da un sussulto del ragazzo accanto.

Respirava pesantemente in cerca di aria, gli occhi aperti, così aperti, che si vedeva l'intera pupilla.

Il ragazzo si sedette cautamente sul fondo del lettino e appoggio le mani fredde, anzi, gelide, sulle guance rossastre della ragazza.

Il suo viso non era indirizzato verso Stiles, ma verso la parete lurida bianca di fronte a lei.

"Y/n!" Urlò il ragazzo con un boato di gioia.

"Stiles?" La frase uscì più come una domanda che come un'affermazione, e la ragazza si girò verso il ragazzo.

Si buttò tra le sue braccia, allacciando le mani sul collo. Lui strinse i fianchi a se.

"Mi dispiace, io-io non dovevo lasciare la città e-e poi mi sono arr-"

Y/n non riuscì a finire la frase che le loro labbra si incontrarono.

"Mi dispiace. Non avevo capito." Disse solamente.

"Che cosa non avevi capito?" Domandò confusa.

"Di amarti." Disse per poi buttarsi di nuovo fra le sue braccia.


Ho un mal di testa incredibile aaaa che odio

Teen Wolf  ( gif series! )Where stories live. Discover now