2- IL GIGANTE D'ASSALTO

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Hanji mi venne a prendere alle sette del Sabato sera. Sinceramente non avevo la minima voglia di andare a spaccarmi i timpani in un posto squallido come un Night Club. Lì la gente non ha il minimo rispetto e non conosce la concezione di igiene.
Sentii l'inconfondibile clacson della macchina della bruna suonare come se fosse appena scattata la mezzanotte a Capodanno, così decido di scendere il più in fretta possibile per evitare di prendermi parole dai vicini.

Una volta fuori, vidi la sua testa spuntare fuori dal finestrino: «Ma che eleganza!» mi urlò, facendomi l'occhiolino.

«Ho solo messo una maglia e dei jeans. Non vuol dire essere eleganti» le risposi mentre entravo in auto e mi sedevo a fianco a lei.
Nei posti dietro di noi c'erano anche Erwin, Mike e Nanaba, nonché nostri amici d'infanzia con i quali usciamo spesso.

«Hanji ha ragione, stai bene vestito così» disse il biondino dalle sopracciglia folte, sorridendomi leggermente.
Dio, quel sorriso... non so mai se mi infastidisce o se mi mette a disagio.

«Grazie» risposi disinvolto. Onestamente, non mi interessa cosa pensano i miei amici del mio outfit creato con le prime cose che ho trovato nell'armadio.

Una volta messa la cintura, la donna partì a tutta velocità, facendo perdere un battito a tutti i passeggeri: «HANJI QUESTO NON È FAST&FURIOUS!» urlò Nanaba, aggrappandosi al suo sedile per poter essere il più vicino possibile al suo orecchio.

«Io te lo avevo detto di non farle vedere quel film» commentò Erwin, stringendo il braccio della donna al suo fianco. Hanji fece una brutta curva e non appena sentii il clacson, serrai la mascella.

«OI!» le diedi una forte pacca sulla spalla, stringendola forte e facendola mugolare dal dolore. «Rallenta, cazzo!» le urlai.
E dopo un intero minuto a ripeterle di fermarsi, quella lo fece. Sbuffò non appena vide il Night Club, parcheggiando ad almeno 5 minuti di camminata da lì, visto che davanti all'edificio era tutto pieno di auto.

"Era meglio se venivo in moto"

Una volta davanti all'entrata sentimmo la gente applaudire e urlare.

«Oh no! Hanno già iniziato!» commentò l'occhialuta, mettendo il broncio come una bambina.
«Sbrighiamoci ad entrare» quasi urlò, prendendo il braccio di Erwin e tirandolo fin dentro, seguito da noi altri.

Il locale era pienissimo di gente; nessuno urlava più, stavano tutti sussurando. Alcuni erano addirittura con il cellulare in mano, pronto a fare qualche video o foto.
Riconobbi il cameriere biondino del bar che, quando ci vide, ci salutò e si avvicinò con un grande sorriso.
«Eih, siete appena arrivati?» chi chiese sussurrando, avvicinandosi un po' di più.

«Si, purtroppo... chi si è esibito?» chiese la bruna, guardando il mini palco posto al centro del locale su un pavimento rialzato di almeno un metro.

«Vi siete persi...» lasciò la frase a metà, pensando mentre si strofinava il mento con due dita. «Il Gigante Femmina, il Gigante Corazzato e il Gigante D'Assalto» disse, facendo spallucce.

«Cosa?!» urlò l'occhialuta, restando a bocca aperta com le sopracciglia corrugate. «Ci siamo persi la stella del locale?»

E così si era già esibito. Peccato.

«Ah... stai tranquilla...» la rassicurò il meloncino. «Il Gigante D'Assalto si esibirà tra...» guardò il telefono per controllare l'orario: «Circa 2 ore, se ti interessa. Però vi consiglio di non perdervi l'esibizione del Gigante Colossale. È il secondo ballerino più votato dai nostri clienti» detto questo, andò vicino alla pianola posta vicino al mini palco.

The Night Club GuyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora