MARCO

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Si era svegliata quel giorno con un buon presentimento, era positiva, quindi velocemente si alzò, si lavò i denti, si vestì, fece colazione e uscì per scoprire cosa quella giornata le teneva in serbo. uscita, l'aria gelida le fece venire dei brividi, poi fatto un altro passo, un raggio di sole filtrato dagli alberi la investì così da darle un attimo di conforto e piacere. come tutte le mattine si recava alla fermata, comprava la merenda e insieme ai suoi amici e si recava a scuola, ma quella mattina non voleva che fosse come le altre, voleva prendersi del tempo per lei, così decise di prendere il secondo autobus, che ritardava di un'ora, così da potersi godere di più quel momento di leggerezza e saltare l'ora di fisica! quindi decisa sul da farsi, imboccò la strada del bar, non molto distante da lì. durante il cammino, ripensava a quella proposta, pensava al suo futuro, magari lontano da quel posto, che la rendeva fragile, indifesa e la faceva sentire sola. arrivata al bar, ordinò un cappuccino e un bignè, poi si sedette ad un lato del bancone, prese la gazzetta dello sport, leggendola mentre aspettava il cappuccino. erano le 8:40, alle nove sarebbe passato il pullman, così, pagò e andò alla fermata. lì, non c'era nessuno, le faceva compagnia solo il fruscìo degli alberi e quel raggio di sole che le fasciava la mano. 9:00, arrivò l'autobus, salì, salutò come sempre l'autista, timbrò il biglietto, alzò gli occhi per trovare un posto e... eccolo lì, il buon presentimento che l'aveva svegliata, un ragazzo innocuo, vans ai piedi, pantaloni larghi leggermente logorati sulle ginocchia, giacca di pelle e cuffie in teste, per un attimo Laura riuscì a reggere lo sguardo di quel ragazzo che la fissava con aria spiazzata e piacevolmente sorpresa. l'autobus quel giorno era quasi vuoto, così, mettersi accanto a quel ragazzo avendo altri 50 posti liberi sembrava una mossa azzardata, così si mise un paio di posti dietro a lui. sarebbe arrivata per le 9:25, così si mise le cuffie anche lei e ascoltando la musica, ogni tanto dava qualche occhiata al giovane. erano trascorsi solo cinque minuti, quando, catturata dalla natura che si trovava oltre al finestrino, si sentì picchiettare alla spalla, di scatto si girò e incredula vide il ragazzo, lui allora chiese <<posso sedermi?>>, lei acconsentì immediatamente, così iniziarono a parlare fin quando non arrivarono a scuola, ma non volendo interrompere quella magnifica chiacchierata che era in corso, decisero di saltare. così fatto, rimasero sull'autobus a parlare, spensierati, fin quando l'autista non comunicò loro che erano arrivati al capolinea e che dovevano quindi scendere dalla vettura. si ritrovarono in un paese che distava qualche kilometro dal centro della città, così, decisero di incamminarsi verso un parco non molto distante da lì, passando lì tutta la mattinata, per poi prendere l'autobus che li avrebbe riportati entrambi a casa, dove si sarebbero continuati a mandare messaggi, per molto tempo. lui, si chiamava Marco, giocava a basket, era più grande di lei di 2 anni, aveva la patente, ma quel giorno aveva dovuto prendere il pullman per un guasto e il destino li aveva fatti incontrare, quindi non poteva non andare a parlarle, infatti proprio così aveva motivato il suo gesto. a volte si parla di colpo di fulmine come qualcosa di unico e raro, qualcosa di impossibile, ma quel giorno era successo e sia Marco che Laura ne erano consapevoli.

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⏰ Last updated: Jun 17, 2018 ⏰

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