Capitolo 35 Allyson

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I cambiamenti, quelli da lasciarti un sorriso sul volto, i brividi a coprirti il corpo, e gli occhi colmi di lacrime, vanno respirati fino in fondo.

Stringo talmente forte nel palmo della mano la chiave, che ho tirato fuori da quel piccolo involucro di carta, da farmi male. Il mio cuore ha mancato un battito mentre la sua bocca si è mossa, pronunciando ciò che avrei sempre voluto sentire da quando i nostri universi si sono fusi dando vita al caos.

«Anche se fosse? Qual è il problema, Al, non abbiamo perso abbastanza tempo?», domanda assottigliando lo sguardo verso di me, si alza in piedi stagliandosi di fronte al panorama che ci circonda.

«Io... io, Damon, non so...», spalanca le braccia al cielo scrollando di poco le spalle.

«Cosa, Al? Io non riesco a capirti, sai? Credevo che ne saresti stata felice», dice con la voce intrisa di tutto ciò che inizia a scorrergli in testa, dove le sue mani si perdono nella chioma nera dei suoi capelli.

«Certo che sono felice», rispondo scattando in piedi per raggiungerlo. Cerco il suo sguardo, che sembra vagare in cerca di qualcosa che non riesce a trovare. «Mi sembra solo troppo presto...», cerco di dire provando a prendere il suo volto tra le mani. La sua pelle calda, a contatto con la mia, riesce a scaldarmi malgrado l'aria pungente continui a picchiettare sul mio viso.

«Dimmi perché, allora?», ordina, incastrando le sue giade contro di me, il fiato si mozza in gola, il cuore martella nel petto, mi perdo in lui senza voler trovare mai più la strada del ritorno. Sei questo, Damon Sanders, per me, un viaggio di sola andata verso un amore che sembra proibito da tutto ciò che ci avvolge.

«Sta succedendo tutto troppo velocemente...», mi volto a guardare verso i palazzi vicini perché non riesco più a sostenere il suo sguardo senza cedere. «Insomma, la storia di Sebastian, Joselyn... mia madre...», sospiro lasciando di proposito la frase a mezz'aria, con la speranza che la brezza se la possa portare via, insieme al vuoto che neppure Damon potrà mai colmare. Volevo solo avere una madre, essere cresciuta con la complicità di un legame unico e indissolubile; invece, lei non mi ha mai voluta; ora che penso alle sue carezze le immagino finte, dettate solo dal momento, solo perché doveva e non perché voleva. Mi stringo nelle spalle, reprimo ogni ricordo di lei che riesce solo a ferirmi, sento il bruciore di una lama sottile che incide i suoi segni nella pelle.

«Devi dimenticarti di lei!», tuona Dam alle mie spalle.

Mi volto trattenendo quelle lacrime che vorrei fossero di cristallo per potersi infrangere una volta per tutte al suolo, e non doverle più sentire solcare il mio volto.

«Lo so...», mi limito a dire con un fil di voce, le sue mani si posano sui miei fianchi.

«Piccola, ho bisogno di te», mi supplica poggiando la sua fronte contro la mia. «Dimmi solo che ci penserai», si appresta ad aggiungere. Annuisco cingendogli le braccia al collo e cercando conforto nel calore del suo abbraccio, il ritmo del suo cuore che batte per me mi culla, strappandomi lontano da tutto ciò che mi circonda. «Voglio stare con te, Al, non ho mai desiderato così tanto qualcosa in vita mia», sussurra al mio orecchio. La sua voce mi entra fin dentro le ossa, i brividi si propagano in tutto il corpo e mi sento fluttuare, sospesa sul peso delle sue parole. Solo lui è capace di restituirmi il respiro di cui gli altri cercano di privarmi.

«Sono stanca... è stata una giornata lunga, ti spiace se chiediamo a Kam di accompagnarci?», domando staccandomi dal suo abbraccio senza aggiungere altro.

Guardo la mascella serrarsi e trattenere ciò che vorrebbe chiedermi; per questo lo ringrazio, perché mi obbligherebbe a mentirgli. Annuisce mordendosi il labbro, si volta e lo seguo fino alla porta, poi giù per le scale. I suoi passi calpestano ogni gradino con troppa foga, vedo i suoi muscoli tendersi e contrarsi a ogni passo. Il telefono vibra nella tasca dei miei jeans, lo sfilo senza che se ne accorga mentre percorriamo l'ultima rampa e leggo: "Ho riconosciuto la sua voce. Era Damon!" dice il messaggio, lo cancello senza rispondere e lo rimetto in tasca raggiungendolo prima che si possa voltare verso di me.

Un Amore Proibito 2 - Vite LontaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora