Beatrice e L. Damon si conoscono su Facebook. Decidono di darsi un appuntamento a Venezia. Lui fa parte del dorato mondo del cinema, vive fra New York e Los Angeles, lei è una ragazza normale, anzi normalissima, una prof di Roma. La città degli inna...
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PROLOGO
FROM ROME TO LOS ANGELES
TWO MONTHS AGO
HI LUCAS
I SAWN YOUR FILM AND I THINK YOU ARE A FANTASTIC ACTOR!
READ SPYKILLERS , A THRILLER BY MATTHEW DUNN; I THINK YOU CAN PLAY MAIN CHARACTER WILL COCHRANE IN A VERY GOOD WAY. LOVE XXX
BEATRICE
( Caro Lucas, ho visto il tuo ultimo film. Sei un attore fantastico. Leggi Spykillers un thriller di Matthew Dunn. Potresti interpretare benissimo il protagonista, Will Cochrane).
TO ROME
Mi piace il tuo post
Ho preso il libro di Dunn, lo leggerò
Amo l'Italia e la sua letteratura
Spero mi scrivi ancora
L.
CAPITOLO 1
SCRIVIMI ANCORA
ROMA
Due mesi dopo aver lasciato con fatica un post in inglese sulla pagina Facebook di Lucas Damon, il celebre attore, Beatrice si trovò sul suo profilo questo messaggio.
Lo lesse sullo smartphone mentre a scuola stava partecipando a una riunione tra colleghi. Scopo del meeting era aiutare alcuni alunni a comprare le divise per partecipare allo stage alla casa di moda Antonelli. Negli istituti superiori di stilismo e moda le idee erano sempre tante ma i soldi pochi e l'ITAS Anis B. non faceva differenza.
Beatrice sul momento pensò a uno scherzo ma dentro di sé fremeva. Non vedeva l'ora di andare a casa.
La giovane insegnante era un caso eccezionale di single trentenne con la vita sociale piatta come una sogliola. Aveva tanti amici che non potevano fare a meno di lei per i suoi consigli ed offriva un comodo divano alle amiche fra una rottura con il nuovo boyfriend e l'altra. Una sola esperienza amorosa l'aveva bruciata, completamente. Innamoratissima di Fabio, un pubblicitario di successo, si era buttata a capofitto in una storia d'amore infuocata. E come la fiamma brucia e consuma tutto velocemente, l'amore di Fabio per lei era finito molto presto. Il tempo di incontrare un'altra durante un viaggio di lavoro. Tre mesi di relazione intensa erano stati archiviati e gettati via come una vecchia agenda. Non c'erano motivazioni da discutere, errori da perdonare. «Beatrice, ti lascio» le aveva detto al bar, davanti a un caffè. Beatrice ancora si dava della stupida, grandissima stupida se ci pensava. Fabio era un vero s* e molte amiche glielo avevano fatto notare. Ma la Beatrice innamorata era cieca.
