Jacky, brutto sfacciato! esclamò.

Cinse con un braccio il marinaretto e gli fece qualche smorfia con una dolcezza suadente:

E il tuo nome, mio bel birbone?

Dimmi, chi è la tua fidanzata, disse Edy Boardman. È Cissy la tua fidanzata?

Noo, rispose Tommy lacrimoso.

E Edy Boardman la tua fidanzata? s'informò Cissy.

Noo, fece Tommy.

Lo so io, disse Edy Boardman in maniera non proprio amorevole lanciando uno sguardo birichino coi suoi occhi miopi. Lo so io chi è la fidanzata di Tommy, è Gerty la fidanzata di Tommy.

Noo, replicò Tommy con le lacrime agli occhi.

Il pronto senso materno di Cissy indovinò cos'è che non andava e sussurrò a Edy Boardman di portarselo lì dietro la carrozzina dove i signori non avrebbero potuto vedere e di stare attenta che non si bagnasse le scarpe nuove marrone chiaro. Ma chi era Gerty?

Gerty MacDowell, seduta vicino alle amiche e persa nei suoi pensieri, scrutava distante in lontananza ed era invero il più bell'esemplare di attraente giovinezza irlandese che si potesse sperare di incontrare. La riteneva bella chiunque la conoscesse anche se, come commentava spesso la gente, aveva preso più dai Giltrap che dai MacDowell. La sagoma era snella e aggraziata, quasi incline a sembrare gracilina, ma quelle pasticche gelatinose al ferro che prendeva di recente le avevano fatto un mondo di bene molto meglio delle pillole per donna Widow Welch e non soffriva più tanto per le perdite che era solita avere e per la sensazione di spossatezza. Il cereo pallore del volto appariva quasi spirituale nella sua purezza d'avorio ma la bocca a bocciolo di rosa era un vero e proprio arco di Cupido, perfezione greca. Le mani di alabastro finemente venato, con le dita affusolate e bianche come solo il succo di limone e le migliori pomate potevano rendere ma non era poi vero che usasse portare guanti di capretto a letto o farsi pediluvi di latte. Bertha Supple una volta l'aveva raccontato a Edy Boardman, mentendo volutamente, quando lei e Gerty erano ai ferri corti (le amiche avevano ovviamente piccoli screzi di tanto in tanto come il resto dei mortali) chiedendole di non rivelare a nessun costo che fosse stata lei a dirglielo o non le avrebbe più rivolto la parola. No. Onore al merito. C'era in Gerty un'innata raffinatezza, una languida e regale hauteur impossibile da non notare nelle sue mani delicate e nel collo del piede lungo e arcuato. Se solo la buona sorte avesse voluto farla nascere nobildonna d'alto rango con tutte le carte in regola e se soltanto avesse usufruito dei benefìci d'una buona istruzione Gerty MacDowell avrebbe potuto senza dubbio stare al fianco di ogni altra dama del paese mostrandosi squisitamente vestita con la fronte adorna di gioielli e pretendenti dal sangue blu ai suoi piedi che avrebbero fatto a gara tra loro per porgerle i propri omaggi. Magari sarà stato questo, l'amore possibile, a donare talvolta a quel volto dai lineamenti dolci un aspetto carico di significati inespressi che conferiva ai suoi occhi bellissimi una strana velatura di desiderio, un fascino a cui in pochi potevano resistere. Perché hanno occhi così ammalianti le donne? Quelli di Gerty erano d'un intensissimo azzurro irlandese, esaltati da ciglia lucide e sopracciglia scure ed espressive. Ci fu un tempo in cui non erano così seriche e seducenti. Era stata Madame Vera Verity, direttrice della rubrica Belle Donne della Princess Novelette, a suggerirle per prima di provare quella matita per le sopracciglia che dava ai suoi occhi un'espressione così penetrante, come si addice a chi detta legge in fatto di moda, e lei non se ne era mai pentita. E poi c'era la cura scientifica contro l'arrossire e come diventare alte crescete in altezza e se avete una bella faccia però il naso? Sarebbe la cosa giusta per Mrs Dignam con quel suo naso a patata. Ma il supremo splendore lo conferiva a Gerty la sua vistosa capigliatura. Era castano scuro naturalmente ondulata. S'era tagliata i capelli la mattina stessa per via della luna piena e questi le avvolgevano il capo grazioso in una profusione di riccioli folti, si era persino tagliata le unghie, giovedì porta ricchezze. E proprio ora alle parole di Edy mentre una vampata rivelatrice, delicata come il più tenue fiore di rosa, s'insinuava tra le sue guance, appariva tanto graziosa in quella timidezza dolce di ragazza che certamente la divina e bella terra d'Irlanda non poteva possederne di eguali.

ULISSE [ITALIAN TRANSLATION] (Completato)Where stories live. Discover now