Non chiudermi fuori

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Béatrice si svegliò sola quella mattina. Era ancora nuda,avvolta nelle lenzuola bianche del letto di Alec,il torpore delle coperte che ancora l'avvolgeva,il profumo dell'uomo impresso nel cuscino sul quale lei posava il capo. Il letto era vuoto,e Béatrice si lasciò scappare un sorriso,sicura di non essere vista da nessuno. 

Quella notte era stata fantastica; avevano fatto l'amore fino all'alba. Alec era stato perfetto con lei,dolce e altruista,era stato premuroso e coccolone. Ma non solo. Béatrice aveva conosciuto anche il lato rude e passionale di Alec. L'aveva dominata,l'aveva fatta impazzire,portandola svariate volte sull'orlo dell'orgasmo,per poi tirarsi indietro e rincominciare tutto da capo. Era stata un eccitante tortura che Béatrice accolse ben volentieri,visto che poco dopo Alec l'aveva penetrata nuovamente e fatta sua,senza mai perdere il contatto visivo. Si era accorta di questo dettaglio Bibì,perché ogni volta che istintivamente chiudeva gli occhi per via del godimento,Alec la pregava di aprirli e guardarlo. Aveva gli occhi più belli che Béatrice avesse mai visto: erano intensi e sembravano voler comunicare tante cose. Il verde brillante che di solito brillava,durante quel momento veniva risucchiato quasi interamente dalle pupille dilatate,il verde che si scuriva,facendoli sembrare più intensi e passionali. 

Béatrice era stata benissimo,come non l'era mai capitato in vita sua. Sembrava che il suo corpo fosse nato apposta per essere toccato dalle mani forti e grandi di Alec,come se le sue labbra fossero l'incastro perfetto con quelle di lui. Era come se,i loro corpi fossero la metà identica dell'altro,e quando si univano,si completavano,diventandone uno solo. Sbadigliò e si scostò le coperte di dosso,infilò la camicia di Alec chiudendo alcuni bottoni ed uscì dalla camera. L'appartamento di Alec era spazioso e ben illuminato,Béatrice si ritrovò a osservarne la modernità che la circondava,le porte scorrevoli,i muri tinti di un grigio color metallo che,grazie alle grandi vetrate donavano alla casa una luce particolare,nonostante fuori il cielo,fosse ricoperto di nuvole grigie. Attraversò un piccolo corridoio,e sentì delle voci,e una la riconobbe subito: era quella di Alec. 

Cercando di essere il più silenziosa possibile si sporse verso il salone,e quasi non credette alla vista che le si parò davanti. Una donna,dai lunghi capelli biondi e il fisico da modella,stava accarezzando il petto nudo e muscoloso di Alec. I suoi occhi erano azzurri e guardavano l'uomo davanti a sé con desiderio e malizia. Béatrice rimase pietrificata alla scena,mentre la mano di Alec cercava di scacciare quella della donna,con fare infastidito. 

- Caroline,ti ho detto che non mi interessa e ti pregherei di andare via da casa mia. Adesso... - sbuffò con voce spazientita. 

La donna,sorrise e si leccò le labbra,facendo un passo verso di lui. - Non puoi dire che non ti interessa,se non hai mai provato tesoro. Avanti... un piccolo assag... - si interruppe e spostò lo sguardo verso la porta,proprio dove una Béatrice immobile e sgomenta fissava la scena. - E lei chi diavolo sarebbe?- sibilò indicando la donna con un cenno del capo. 

Bibì sussultò,colta in flagrante,nel momento in cui Alec girò la testa in modo così veloce che rischiò di spezzarsi l'osso del collo. - Merda,- sussurrò facendo alcuni passi indietro e avvicinandosi a Béatrice con lentezza, - piccola... credevo dormissi ancora... - 

Béatrice inarcò un sopracciglio. - Come puoi ben vedere sono sveglia. Mi dispiace avervi interrotti... - 

- No. Non hai interrotto assolutamente niente,- replicò Alec guardandola negli occhi, - Caroline stava andando via.- 

La bionda incrociò le braccia al petto,stizzita. - Allora? Si può sapere chi cazzo è lei?- 

Béatrice digrignò i denti. Gli occhi azzurri affilati come il ghiaccio. Alec la raggiunse con due lunghe falcate e cercò di tirarla verso di sé,ma Bibì,con i riflessi pronti e svegli nonostante ancora mezzo addormentata,si scostò muovendo dei passi indietro. Alec lasciò ricadere il braccio verso il basso,ma non smise di fissarla,gli occhi la pregavano di non fare pazzie. La rossa osservò ancora per alcuni secondi l'altra donna,poi si voltò dando le spalle a tutti e due e corse verso il bagno. Aveva il cuore che sembrava un treno in corsa,le mani le tremavano e il respiro era spezzato. Si chiuse la porta dietro di sé e scivolò in basso,infilando le mani tra i capelli aggrovigliati. 

- N.E.R.D. - Nata. Emarginata. Rigenerata. Desiderata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora