La persona giusta

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Era tutto troppo silenzioso. 

Alec si tolse gli occhiali da vista e si massaggiò l'attaccatura del naso tra l'indice e il pollice. Era stata una giornata pesante,e lui si era trattenuto in ufficio oltre l'orario normale,per poter finire di stendere al computer il progetto del nuovo motore,che la sua azienda avrebbe iniziato ad assemblare da lì a pochi giorni. Era un grande traguardo per lui e Caleb,che dopo mesi passati a lavorare su quel progetto,finalmente lo guardavano prendere vita. Gwen,la biondina che lui tanto adorava, era stata di fondamentale importanza,visto che la bozza definitiva del motore era stata disegnata e creata da lei. Alec sapeva che prenderla a far parte del team dei suoi costruttori e ingegneri era stata la scelta più giusta che potessero prendere,e in più quella ragazza riusciva ad avere idee sensazionali. Il suo migliore amico ci aveva visto giusto,quando al secondo anno di college l'aveva scovata china sul tavolo della biblioteca,intenta a creare modelli di motori,centraline e carrozzerie di auto. 

Il loro sicuramente fu amore a prima vista. Caleb non aveva mai cercato l'amore,era più un ragazzo dedito allo studio e alla futura carriera,non molto propenso a rincorrere gonnelle e giurare amore eterno davanti a Dio. E invece,contro ogni logica,quella biondina tutta pepe era riuscito ad incastrarlo alla grande,ed Alec poté dire con certezza che erano una delle coppie più stabili e unite che lui avesse mai conosciuto. Mancavano solamente tre settimane al matrimonio,e lui ancora doveva cercare un abito degno per un testimone e il regalo da fare ai futuri sposi; di una cosa però non si doveva più preoccupare: cercare una donna disposta ad accompagnarlo. 

E no,non avrebbe portato nessuna delle donne che sua madre cercava di rifilargli da più di un anno,ma bensì avrebbe portato proprio la donna che ossessionava i suoi pensieri e sogni da una settimana a quella parte. Perché in quanto testimone dello sposo,avrebbe percorso la navata con al braccio la damigella d'onore della sposa,ossia: Béatrice Moreau. Sospirò Alec,solo nel pensare il suo nome,e si lasciò ricadere di schiena sulla poltrona nera e rigida. C'erano momenti in cui odiava la propria mente: non riusciva per più di cinque minuti a non far cadere il pensiero su quella maledetta donna che lo ossessionava. Erano passati due giorni da quella cena disastrosa al ristorante in cui l'aveva incontrata,e nel quale lei aveva,con grazia ed eleganza,sventato una rapina. Caleb lo istigava a chiederle un appuntamento,utilizzando la scusa del creare un rapporto d'amicizia e rispetto,ma per Alec era... impossibile. 

Béatrice come amica? Con quello sguardo? Quel corpo mozzafiato? Quelle labbra?

No.

No,sarebbe stato impossibile. Alec non sarebbe riuscito a vederla come un amica,nonostante avessero parlato solo quel venerdì notte,e avessero parlato solo del passato e di quanto lei l'ho avesse odiato,lui si sentiva terribilmente attratto da quella rossa tutto fuoco. No. Sarebbe stato come diventare amico di una donna che avresti continuato a sognare ogni notte,per il resto della vita,e non certamente mentre insieme vi guastavate dei pasticcini e una tazza di thé fumante. 

L'aveva sognata in qualsiasi modo possibile in quelle notti. L'aveva sognata ragazzina,con ancora le trecce,gli occhiali e i chili in più. L'aveva sognata fasciata da quei jeans aderenti e quegli stivali in camoscio,piegata su quel dannato tavolo da biliardo. L'aveva sognata nuda. Nuda,sudata e ansimante sotto di lui,con le sue mani che le accarezzavano quelle curve,le lunghe gambe toniche incrociate ai suoi fianchi,i suoi gemiti di piacere sotto le sue spinte. Era uscito fuori di testa in quelle notti,con la consapevolezza che Béatrice non avrebbe mai ceduto,non avrebbe mai pensato di intavolare con lui un qualsiasi tipo di rapporto... figuriamoci essere scopata selvaggiamente come Alec sognava di fare. 

Il trillo di un messaggio lo fece sobbalzare. Prese il telefono dalla scrivania in mogano e guardò l'ora: le 21.43. Maledizione! Non si era accorto di quanto tempo fosse rimasto immerso nei suoi pensieri. Aprì il messaggio e sgranò gli occhi. 

- N.E.R.D. - Nata. Emarginata. Rigenerata. Desiderata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora