Capitolo 22 Pov Drake

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'' Suona la campanella della terza ora, che io passati fra due ore letteratura e un ora di matematica, ma io non ho ascoltato una sola parola, stavo pensando a Nevia, in questi tre giorni mi ha distrutto la casa...E sinceramente non mi importava lei aveva bisogno di sfogarsi, ma quando a scoperto che non sapevo dove fosse la sua volpe, dire che si è infuriata é dire poco, mi ha tirato un poderoso gancio destro, e ora ho un occhio nero, e ha incominciato a ignorarmi ogni volta che le parlavo lei di girava dalla parte opposta con un espressione di rabbia in volto. E non è bastato dirgli che sto cercando la sua volpe, lei continuava a tenere il broncio e io ho mobilitato i miei Beta perché trovassero quella volpe, inutile dire che sono scoppiati a ridere e mi hanno dato del coglione per aver perso l'animale di Nevia ''.
Ora sto camminando per il corridoio del primo piano, verso l'aula 45 di discipline plastiche e scultorie, per andare a prendere Nevia visto che abbiamo in comune le prossime due ore, storia dell'arte giapponese, già qui studiamo ogni forma dell'arte e ovviamente la sua storia per ogni popolo, é una cosa molto bella, perché così hai una visione di 180° di ogni popolo e della sua coltura.
Una volta arrivato vicino all'aula 45, quello che vedo mi fa montare una rabbia ceca, e sento la bile scorretti nelle vene come fuoco liquido, il professore di plastica sta parlando con la mia Nevia, é appoggiato allo stipide della porta con un braccio e sta sfoggiando quell'insulso sorriso che fa sciogliere tutte le ragazze della scuola, mentre Nevia é in piedi difronte a lui, sta sorridendo anche lei mentre annuisce a ciò che gli sta dicendo il professore...quando lui gli mette una mano sulla spalla avvicinandosi leggermente, io ormai ho perso la ragione e il mio lupo scalpita per poter uscire e staccarglu la testa,per cui prima di macchiare di sangue il corridoio vado verso di loro e senza che nessuno dei due mi veda al lì ho un braccio afferma do Nevia per la vita e schicciandola per bene contro il mio fianco, lei all'inizio tesi domenica, ma una volta accortasi che sono io si rilassa anche se mi giarda con il solito sguardo arrabbiato di questi giorni, io sorrido perché la trovo carinissima con quel broncio e le do un bacio sulla fronte, << ciao piccola >> la saluto poi guardo il professore che mi giarda in modo interrogativo e leggermente dispiaciuto, << salve professor Rossi >> lo saluto chiamandolo per cognome, cercando di mantenere un tono calmo ed educat, anche se mi risulta al quanto difficile, << allora come trova la mia ragazza nella sua materia? >> chiedo sottolinea do la parola '' mia '', lui mi guarda con un sorrido tirato, '' esatto coglione le é MIA! '', << slave a lei signorino Moon, sono lieto di dire che la signorina Hunt é molto capace e piena di entusiasmo nei confronti della mia materia, ma cosa le é successo all'occhio? >> dice continuandomi a guardami con quello sguardo da finto cortese, ma vedo una scintilla di gelosia passare nei suoi occhi, << ne sono felice professore, e per l'occhio non si preoccupi é stato un litigio >> e detto questo me ne vafo continuando a tenere Nevia stretta al mio fianco. Mentre camminiamo noto che sta trattenendo le risate e mi guarda con un sorrisino divertito e malizioso, so benissimo cosa significa, '' sei geloso lupacchiotto? '' , e quasi subito scoppio a ridere seguito de lei, nella sua solita risata silenziosa, e per la prima volta da giorni la vedo felice e questo rende felice anche me...farei di tutto per vederla sempre così, sorridente, felice, rilassata...'' se poi iniziasse anche a fidarsi di me è dirmi che cosa è...'', ma so che non è ancora pronta per rivelarsi a me, per cui aspetterò e mi godrò questi piccoli momenti di gioia che mi alleggeriacono il cuore.
Qua do suona la campanella per l'inizio della prossima ora ci guardiamo negli occhi rendendoci conto d di essere in ritardo, e in una frazione di secondo le afferri la mano e ci mettiamo a correre le per il corridoi, visto chi dobbiqmo arrivare al terzo piano e arrivare all'aula 201, e mentre corriamo continuiamo a ridere senza una ragione precisa, forse perché sembriamo dei cretini nel bel mezzo di un corridoio affolato di studenti che ci guardano con occhi scioccati, o forse perché sappiamo che una volta arrivato in classe il prof vi farà una bella strigliata, qualunque si il motivo non mi importa ora sono felice con la mia Mate e questo è l'unica cosa che conta.

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