5.non faró due volte lo stesso errore

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Charles uscì dalla camera con gli occhi ancora rossi dirigendosi in cucina per prendere qualcosa da mangiare quando sentì qualcuno alle sue spalle, si voltò, notando che Erik era tornato, ed ora era appoggiato allo stipite della porta che lo osservava

-hai pianto...-

-pensavo fossi a correre...-

-si, avevo bisogno di pensare, ma ora sono tornato-

Il telepate cercò di tornare nella sua camera da letto, ma venne prontamente bloccato dall'altro che si mise in mezzo bloccandogli la strada, lui non provó neanche a spostarlo con la forza perché sapeva bene che in quanto forza fisica tra loro non c'era paragone

-lasciami Erik-

-l'ho già fatto una volta, non faró due volte lo stesso errore-

Il primo a quella risposta si immobilizzó, pensando di aver solo immaginato quella conversazione

-c-cosa? -

-hai sentito benissimo-

-E-Erik n-non credo, d-devo a-aver fr-frainteso...-

-sei così tenero quando balletti... -

Si avvicinó all'altro lentamente, gli prese la mano e la appoggió sulla sua tempia

-sai che non sono bravo con le parole, quindi... Guarda con i tuoi occhi-

Erik gli mostrò ogni loro ricordo il loro primo incontro, quando insieme si misero a cercare gli altri mutanti, quando combattevano uno al fianco dell'altro, Cuba, le loro indimenticabili partite di scacchi, i loro litigi, quando si punzecchiavano l'un l'altro, le loro risate, i loro sorrisi, le loro lacrime....
Sorrise poi si Morse il labbro inferiore, con la mano destra accarezzó i capelli di Charles, si avvicinó, poteva sentire il suo respiro scontrarsi contro le sue labbra, appoggió la mano sinistra sul bacino dell'altro

-anche io ti amo Charles-

E dopo quella tenera frase annulló la distanza che lo divideva con un dolce ma passionale bacio

Non Faró Due Volte Lo Stesso Errore [cherik]Where stories live. Discover now