20: Il piano segreto della regina

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- E cosa dovremmo fare? - chiese Susan. John la fissò strabuzzando gli occhi, le sopracciglia aggrottate e le guance infuocate.
- Ehm... Non dovevate pensarci voi?
Peter lo guardò storto e Edmund sbottò: - Ma che stai dicendo?! Noi siamo qui perché tu lo dica a noi!!
Era fuori di sé. Lucy non lo aveva mai visto così. Che diamine gli era preso?
Cercando di evitare altri scatti di rabbia e confusionaria, la piccola disse: - John... Puoi spiegarti meglio?
Il ragazzino dai capelli rossi si grattò la nuca, come per sforzarsi di ricordare qualcosa che gli era sfuggito: - Aslan ha detto che sareste stati voi, a sconfiggere Jadis. Perfino Silente lo ha ribadito: l'avete già sconfitta, una volta! A meno che non parlasse di se stesso. A dire il vero, potrebbe anche essere...
Lucy obiettò: - Ma... Non l'abbiano sconfitta noi, ma Aslan! E anche se si stesse riferendo a se stesso,  noi non c'eravamo, quando Silente ha sfidato la Strega Bianca! Come possiamo ripetere le sue gesta, se neanche le conosciamo?!
Edmund strinse i pugni e digrignò i denti: - Dannazione! Se solo potessimo tornare nel passato, forse sapremmo come fare!!
Al suono di quelle parole, Susan sobbalzò.
- Hai ragione! - esclamò, come se il fratello avesse appena avuto chissà che trovata geniale.
- Aspettatemi qui!!! - aggiunse e corse via, lasciando soli tutti i presenti e dirigendosi, di gran carriera, verso il laboratorio di Pozioni.


Una volta all'entrata, però, dovette fermarsi. La professoressa Honnely era lì dentro, i riccioli biondi lucenti nel buio del castello. Non appena la vide, la strega sobbalzò: - Oh! Amore mio, non devi apparirmi davanti così all'improvviso!
- Lo so, lo so, ma...
La professoressa Honnely si mise una mano sulle labbra: - Scusami, tesoro, ma non ti avevo vista e così... Ma come mai sei qui? Vuoi una tazza di tè alle erbe? Una tisana revitalizzante? Un bagno caldo?
- N... No, niente, professoressa. Avrei solo bisogno di qualche... ingrediente...
La strega la guardò storto e sembrò ricordarsi solo in quel momento, per la prima volta, il proprio ruolo di insegnante.
- Oh! Ma tu non dovresti essere qui! Silente ha espressamente richiesto che tutti gli studenti tornassero ai rispettivi dormitori! Vieni, cara, ti accompagno!
- No!! Voglio dire...
- Cosa vuoi veramente, Pevensie?
Susan era stranita. Quella donna non l'aveva mai chiamata per nome, ma sempre con dei nomignoli affettuosi o con complicatissimi e imbarazzantissimi titoli nobiliari. Anche il suo tono era cambiato. Possibile che fosse lei, la spia della Strega Bianca?! Se così fosse stato, i loro problemi non avrebbero fatto che aumentare. L'unica possibilità che avevano era dietro la schiena dell'improvvisamente arcigno insegnante di Pozioni. Come poteva ottenere ciò che voleva senza destare alcun sospetto?
- Io... Vorrei portarmi avanti con i compiti.
- Tesoro mio, i compiti?! Le vacanze di Natale sono ormai vicine e non ho mai sentito di scolari così zelanti da essere disposti a studiare in momenti come questi. Ovviamente, tu sei diversa da tutte le altre. L'impegno che metti nella mia materia è qualcosa di... di...
Scoppiò a piangere. Così. Come se nulla fosse. Susan pensò che dovesse essere decisamente suonata.
- Professoressa Honnely... appunto per questo, voglio portarmi avanti con i compiti. Amo talmente tanto la sua materia che non posso pensare di non studiarla più per così tanto tempo!
La recita di Susan non era affatto delle migliori, ma l'ardore e la passione dimostrati più e più volte dalla giovane nei confronti della materia insegnata dalla donna riuscirono a convincerla.
- Mi compiaccio davvero, signorina Susan Pevensie, la Dolce, per il tuo zelo. - sospirò - Oh! Vorrei che tutti fossero come te...
Susan sorrise fino alle orecchie. Era fatta! Poi, però, inorridì tutto d'un colpo. Stava violando le regole e si stava anche divertendo?! Beh, non aveva davvero davvero mentito del tutto... E poi... Accidenti, ogni tanto è bello, divertirsi un po'! Mentre pregava che nessuno dei suoi fratelli la sentisse mai pronunciare quelle parole, elencò alla professoressa ciò di cui aveva bisogno. La strega passò in rassegna tutti gli scaffali, comprese le sue scorte personali, e consegnò alla ragazzina tutto quello che le chiedeva. Apparentemente, la professoressa si muoveva casualmente e la stessa Susan cercava di fare in modo che l'ordine degli ingredienti non suggerisse nulla, ma la ragazza dubitava che l'insegnante non fosse in grado di capire ugualmente. Quando fu finalmente soddisfatta del suo "bottino", la ragazza salutò la professoressa con un enorme sorriso stampato in faccia. Fece per allontanarsi, ma una risatina leggera le arrivò all'orecchio, così, spinta dall'istinto, attraversò il corridoio più veloce che poté.

I fratelli la stavano ancora aspettando allo stesso posto. Lei entrò con un volto carico di speranza e contentezza e li salutò con un cenno del capo.
- Cosa intendi farci, con quella roba? - chiese Peter, curioso.
Lei avanzò verso di lui, poi gli appoggiò il calderone sul petto.
- Ti risponderò solo se mi farai il piacere di portarmi l'ultimo ingrediente. Puoi farti accompagnare da Lucy, se hai paura di perderti...
Peter la prese come una battuta sarcastica, finché non si rese conto di cosa le stava effettivamente chiedendo.
- E a che ti serve?!
- Te l'ho detto: è l'ultimo ingrediente! Coraggio, vai!
Peter alzò gli occhi al cielo, sbuffando e si fece portare da Lucy fino alla torre dei Grifondoro.
- Come pensi di riuscire a farmi entrare? - le domandó il ragazzo.
- Non ce ne sarà bisogno: basto io.
Peter incrociò le braccia e si bloccò a pochi metri dal quadro della Signora Grassa.
- Allora vorrei proprio sapere perché mai ha mandato me!
- Forse vuole che cominci a fare qualcosa anche tu, ogni tanto, razza di scansafatiche!
Peter si finse offeso: - Ma come osi?!
Lucy rise di gusto, poi si strinse nelle spalle: - Magari era un messaggio in codice. L'hai sentito, John. I muri ascoltano...
Peter sospirò: - Già... John... Dorin, vorrai dire!
- Lo ha mandato Aslan!
- Così dice lui!
Lucy si voltò di scatto, per poter guardare il fratello fisso negli occhi: - Io mi fido.
Peter ricambiò lo sguardo e si lasciò addolcire. Lei era ancora la sua dolcissima sorellina, da cui forse aveva tutto, da imparare. Stavano passando davvero troppo tempo separati, perché lo aveva quasi dimenticato più di una volta.
- Come fai, Lu?! Voglio dire... Lui ci ha mentito! Anch'io credo in lui (sebbene provi un odio esagerato verso noi poveri Serpeverde), ma ora non so più che cosa pensare! Come fai a sapere sempre di chi fidarti e di chi no?!
Lucy arrossì: - Non lo so. Semplicemente, ascolto il cuore delle persone. Non è così difficile come sembra.
- Adesso sembri una Tassorosso! - scherzò Peter - Comunque hai ragione. Grazie, Lu. Ora va'!
Lucy si voltò di nuovo, questa volta verso il quadro. Il fratello aveva toccato un tasto dolente. Perché era stata smistata in Grifondoro?! Se lo chiedeva ogni giorno. Con loro si trovava benissimo, non c'era dubbio, ma la Casa dei Tassorosso le sembrava molto più invitante. Non solo perché lì stava Edmund, ma soprattutto perché i ragazzi e le ragazze della sua Casa erano così... esuberanti. Lei non era coraggiosa. Anzi, aveva paura in ogni momento. Specialmente ora che l'ombra di Jadis aveva tinto di nero e azzurro tutte le pareti del meraviglioso castello di Hogwarts...


Uuuuuuh... L'atmosfera si fa sempre più tetra! 😈😱👻🏰🌁  Quali artifici oscuri saranno in agguato? Che strada imboccheranno i nostri quattro eroi? Di chi possono realmente fidarsi? 😏😏😏 Si apre la strada verso lo scontro finale! 😊

Colgo l'occasione per ringraziarvi ancora una volta per lo zelo con cui seguite questa storia (la Honnely sarebbe fiera di voi! 😉😂): siamo già a più di 3, 5 K di visualizzazioni e non so più quanti voti. È incredibile! 😃😃

Un'ultima cosa: secondo voi, cosa sta tramando, Susan? 😉 L'avete già capito?







I Quattro Re a Hogwarts: Il ritorno di JadisWhere stories live. Discover now