1: Una lettera misteriosa

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Lucy si svegliò molto tardi, quella mattina. Ma in fondo non doveva andare a scuola, quindi per lei non era un problema. Si stropicciò gli occhi, poi sorrise, ripensando al suo caro amico Tumnus. Tumnus era un fauno. L'aveva conosciuto un paio di mesi prima, ma a lei sembravano già passati secoli dall'ultima volta che l'aveva visto, e probabilmente era così. Il fauno viveva infatti a Narnia, un magico mondo abitato da creature fantastiche. Due mesi prima, Lucy aveva scoperto un armadio, in una soffitta della vecchia casa in cui erano andati ad abitare, che conduceva proprio in quel mondo. Vi aveva accompagnato anche i propri fratelli e insieme avevano combattuto e sconfitto la Strega Bianca, una malvagia maga che si era impadronita di quel mondo e l'aveva intrappolata in più di un secolo di inverno perenne. Ma un inverno triste, senza il Natale: senza la speranza. Ma la speranza, si sa, è l'ultima a morire. Aslan, il grande leone e legittimo re di quel mondo, era tornato e li aveva affiancati nella battaglia, pappandosi la Strega Bianca in un sol boccone. Alla piccola Lucy mancava anche lui, così grande, forte e maestoso, ma allo stesso tempo anche buonissimo e dolce come il pane.
La bambina si stropicciò gli occhi umidi e tornò subito a sorridere, ma continuava a chiedersi se un giorno sarebbe potuta tornare ancora in quel magico mondo...

In realtà, lei non voleva affatto andare via. Dopo aver sconfitto la Strega Bianca, era diventata la regina Lucy, la Valorosa. I quattro ragazzi, due figli di Adamo e due figlie di Eva (ossia due ragazzi e due ragazze) erano diventati i Quattro Re di Narnia. E avevano regnato con giustizia e saggezza per parecchi anni, sotto la guida del Re Supremo Peter, il Magnifico. Poi, un giorno, Lucy aveva rivisto il primo oggetto che l'aveva attirata il primo giorno in cui era stata a Narnia: il lampione. Un lampione in mezzo a un bosco innevato, in effetti, stupirebbe chiunque. Lì aveva iniziato a ricordare. I Quattro Re erano entrati nuovamente nell'armadio, questa volta da Narnia, e ne erano usciti ragazzini. Sulla Terra erano passate solo poche ore. Erano felici di essere tornati e non avrebbero mai dimenticato quell'avventura, ma per loro era difficile accettare di non vivere più in quel mondo. Ai quattro mancava la magia...

Ma ora basta. Lucy smise di rimuginare sul suo passato e si concentrò sul presente. Quel giorno, sarebbe andata a pescare con Peter e Edmund e non vedeva l'ora. Si vestì in tutta fretta, poi batté i piedi, impaziente. Quella mattina era davvero felice. Sentiva che sarebbe successo qualcosa di grandioso. Prima che lei potesse uscire dalla sua camera, qualcosa sbatté più volte contro la finestra. Lucy si voltò di scatto e vide qualcosa che non si aspettava di vedere. Era... una civetta! E stava bussando per entrare! Possibile che la magia esistesse anche nel suo mondo?! O che un abitante di Narnia fosse venuto a trovarla?! Elettrizzata, la bambina aprì la finestra e lasciò entrare la civetta.
- Ciao. Come ti chiami?
La civetta non parlava, ma stringeva nel becco una strana, piccola busta.
- Vuoi che la prenda?
La civetta fece segno di sì, così lei la afferrò, fremente di curiosità. Era una lettera per lei, ma non proprio per lei. Era indirizzata a lady Lucy la Valorosa, regina di Narnia.

Lucy corse a mostrarla ai suoi fratelli, facendo il giro delle camere, ma loro non c'erano. Aveva quasi deciso che non c'erano, quando incrociò Peter bel corridoio. Aveva in mano una busta gialla dall'aria antica, proprio come la sua.
- Anche tu...
- Anche tu...
Peter ci rifletté un attimo, poi disse: - Chiama gli altri. Ci vediamo nella stanza dell'armadio...
Ma non fece in tempo a finire la frase, perché spuntò fuori Susan dalla stanza più vicina: - Ho ricevuto una lettera! Me l'ha mandata un gufo!! Un gufo!!
Edmund corse verso i tre urlando: - Un gufo mi ha portato una lettera... anf... anf... Tu che ne dici Peter?
Il fratello maggiore si strofinò la mano tra i capelli, poi esclamò: - Stanza dell'armadio, ora! Andiamo a leggere queste lettere...

*****

Si sedettero in cerchio di fronte all'armadio, gettandogli delle occhiate furtive. Che ci fosse ancora una volta il suo zampino, in quella svolta così straordinaria nelle loro vite? Con il cuore in gola, spalancarono le buste, mentre i gufi e le civette li osservavano.

Peter lesse tutto ad alta voce: "Sir Peter Pevensie, Flagello dei lupi, Re Supremo di Narnia, imperatore delle isole solitarie..."
- Hai un po' troppi nomi, Peter! - scherzò Ed, a cui Peter rispose con un'occhiata eloquente.
"... io sono Albus Silente, preside della più rinomata scuola di magia e stregoneria inglese: Hogwarts. Qualche tempo fa, Aslan, il grande leone, è venuto a trovarmi e mi ha parlato dell'avventura che lei e i suoi fratelli avete trascorso a Narnia. Data la vostra capacità di districarvi nel mondo magico e il vostro rango, in via del tutto eccezionale, ho deciso, insieme al grande Aslan, di ammettervi alla mia scuola.
Lucy sfoggiò un sorriso fino alle orecchie. Ecco quello che aveva tanto atteso e sognato farsi realtà. La magia non era finita.
- Una scuola di magia?! - esclamò, tutta contenta.
"... So che i suoi fratelli Edmund e Lucy sono troppo piccoli per il primo anno e lei e la regina Susan troppo grandi, ma, come le ho detto, la vostra entrata a Hogwarts è un evento senza precedenti. Faremo degli strappi alla regola. Siete pregati di recarvi il prima possibile a Diagon Alley. Lì troverete qualcuno che potrà aiutarvi e guidarvi. Buona fortuna!

Albus Silente,

Preside della Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Post scriptum: Dimenticavo la cosa più importante. Voi, ragazzi miei, non siete solo i re e le regine di un mondo incantato, ma siete anche due maghi e due streghe. Siete, per la precisione, dei Nati Babbani, cioè nati da esseri mortali senza alcun potere magico. Ma, credetemi, siete veri maghi e vere streghe! Non vi nascondo che attendo il vostro arrivo a Hogwarts con impazienza.

I quattro si guardarono negli occhi a vicenda, cercando di metabolizzare quello che avevano appena scoperto, ma non sapevano cosa dire. Non sapevano nemmeno se essere al massimo della contettezza, o spaventati, confusi, sospettosi... Le possibilità erano tante. Ma i ragazzi, in fondo, credevano a quella lettera misteriosa, e adoravano la magia. Lucy, però, non faceva che pensare alla sua più grande nemica: "Sono una strega?! Una strega?! Proprio come lei?!"

*




I Quattro Re a Hogwarts: Il ritorno di JadisKde žijí příběhy. Začni objevovat