Capitolo II

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Mi avvicino: solo adesso mi accorgo della lunga, lunghissima e profonda ferita nel suo petto.
«Padre...». Aveva gli occhi chiusi, alla mia chiamata sorride leggermente e mi allunga la mano, che io prendo e stringo. «Come hai fatto?»
Lui non risponde subito. Dopo una lunga pausa apre gli occhi e mi guarda seriamente: «Non posso dirtelo, figlia mia. Te lo dirò un giorno, se non dovessi arrivarci io lo scoprirai da sola.»
Che vuol dire? Se non dovessi arrivarci io, lo scoprirai da sola.
Rivolgo un'occhiata all'infermiera che mi guarda con senso di comprensione. Mi si avvicina e mi sussurra: «Lady Glover, mi dispiace, ma devo domandarvi di uscire.» indicando la ferita di mio padre. Gli lascio un bacio in fronte ed esco con la testa piena di domande.

Cammino lungo il corridoio guardandomi le punte degli stivali e non badando a chi potrebbe passarmi davanti. La vista mi diviene sempre più opaca, gli occhi mi si riempiono di lacrime. Continuo a ripetermi le stesse parole:
Non piangere, Chant, non devi, non puoi. Piangere è da persone deboli, devi essere forte. Forte. For...
Non riesco nemmeno a completare la frase quando una calda lacrima mi riga la fredda guancia. Non voglio farmi vedere piangere. Non posso. Inizio a correre a sguardo basso per non farmi notare da nessuno, o almeno ci provo.

«Oh eccoti, ti stavo cercando.» Theon mi ferma, ma io passo oltre senza rispondere. «Chantelle...»
Gli faccio un cenno con la mano, come per dire ci raggiungiamo dopo. Evidentemente non ha capito, così mi chiama un'altra volta. Mi fermo e lo guardo dritto negli occhi.
«Dopo, Theon.» e ritorno a correre verso le stanze.
Appena arrivata, entro, chiudo la porta tutt'altro che delicatamente e mi siedo sul letto affondando il capo nelle mie mani. Inizia a farmi male la testa, per via delle troppe domande forse? In più Lady Catelyn non vuole che i miei fratelli minori lo vengano a sapere. È sbagliato. Anche loro devono sapere quello che accade in famiglia. Magari è stato mio padre a chiederle di tenere la bocca chiusa. E mia madre? Lo sa? Nella mia testa si scatena una strana sorta di confusione tremenda.

Se non dovessi arrivarci io, lo scoprirai da sola.

Quelle parole continuano a ripetersi nella mia testa.
Mi sdraio sul letto a pancia in giù, chiudo gli occhi e mi addormento. Ho bisogno di un po' di riposo, magari al mio risveglio sarò meno pensierosa.

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