Capitolo I

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Il mio nome è Chantelle e sono la secondogenita di Robett Glover e Sybelle Glover.
Oggi sono esattamente due mesi che abitiamo a Grande Inverno.
Da quando siamo arrivati litigo spesso con mia sorella maggiore, Erys, per qualsiasi cosa. Forse siamo troppo diverse; in realtà lo siamo sempre state, persino fisicamente: lei ha la carnagione più chiara della mia, i suoi occhi sono azzurro ghiaccio e i capelli biondi le sfiorano le spalle; è pure più alta di me. Erys è proprio bella, ho sempre voluto somigliarle almeno un po'. L'unica cosa che mi piace di me sono i miei occhi verdi molto molto chiari; non sono un colore molto comune nella mia famiglia, mio padre dice che li ho ereditati da mio nonno.
Erena e Gawen sono i miei due fratelli minori. Certe volte li detesto. Sul serio, è una tortura sentirli litigare in continuazione, ma loro sì che sono davvero simili, anche nei modi di fare.
«Chaaaaant!» un richiamo interrompe i miei pensieri «Mi dai una mano?» ecco, appunto. È Gawen, con in mano il suo arco e anche il mio.
«Hey. Fai piano con quello.» mi precipito a prendere il mio arco. «Perché lo avevi tu in mano? Sai che non mi piace quando prendono le mie cose.»
«Per convincerti ad aiutarmi, così non hai scampo.» mi dice con aria superiore. Adoro quando fa così, mi piace quando si crede furbo nelle minime cose che fa. Gaw si posiziona davanti al bersaglio e incocca una freccia, ma assume una posizione sbagliata.
«No no, non si tiene così.» poso le mani sulle sue per raddrizzare la posizione. «Guarda e impara». Sto per scoccare.

Gawen scoppia in una risata «Complimenti davvero, ma sappi che il bersaglio è lì di fronte a te.» mi fa un cenno con la testa verso il centro.
«Mi sono distratta solo per un attimo, cerca di non agitarti troppo.» gli lancio un'occhiataccia. Incocco un'altra freccia, manco ancora. Oggi non riesco proprio a concentrarmi.
«Passiamo domani alle lezioni.» dico a mio fratello senza smettere di incoccare e tirare.
«Magari impara prima tu.» sussurra lui, ma io lo sento.
«Piantala, o quell'arco te lo rompo in testa.» Gaw si avvia verso le sue stanze. Al bersaglio ci sono infilzate una decina di frecce, nemmeno una arrivata al centro.
«Non credi dovresti un po' calmarti prima di provare?» Mi giro per vedere chi osa urtarmi ulteriormente oggi.
«Sono calmissima, Greyjoy. Non lo vedi?» faccio un finto sorriso che probabilmente ha reso la mia espressione terribile.
«Lo vedo proprio.» non sembra molto allegro oggi, strano.
«Perché oggi sei così entusiasta di vedermi?» gli domando sarcastica.
«Lady Catelyn mi ha detto di riferirti che tuo padre è in infermeria.»
Un vuoto dentro di me. In infermeria? Che è successo?
Non dico niente a Theon e inizio a correre verso l'infermeria, ma sento Theon raggiungermi.
«Lady Catelyn mi ha anche detto di chiederti di non dire niente ai tuoi fratelli. Ti accompagno io.»
«So benissimo la strada.» rispondo in fretta mentre accelero il passo.
«L'infermeria è dall'altro lato.»
Sbuffando, lo raggiungo e vado da mio padre, stavolta dalla direzione corretta.
Sono davanti alla porta, busso. Le mie mani non smettono di tremare e il dolore allo stomaco aumenta. Una grassa, bassa signora dai capelli rossi mi ha aperto la porta, non ricordo il suo nome ma so che è l'infermiera. Rimango impietrita nello squadrare mio padre da capo a piedi, non può essere vero tutto questo.

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