CAPITOLO TRENTATRE - Who is the monster?

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Mi viene improvvisamente in mente una cosa che devo dirgli da quando stiamo insieme, poiché quando apro gli occhi questi incontrano la bustina del preservativo sul comò, per cui mi alzo con il busto coprendomi con il lenzuolo.

"Sai Nate forse è arrivato il momento che io ti dica che prendo la pillola da cinque anni, ancora da prima che mi mettessi con Paolo"

Le sue labbra si aprono in una grande 'O' ed io ridacchio "Me lo dici solo ora?"

Faccio spallucce e mi alzo cominciando a vestirmi.

"Dove credi di andare?" Mi tira per un braccio facendomi cascare sul letto, ma mi strattono dalla presa e ricomincio a vestirmi.

"A casa, ho il circolo per alcolisti anonimi con le ragazze."

Roteo gli occhi e sbuffo immaginando già come finirà la serata. Io e Sarah tartassate dalle domande come se fossimo delle serial killer e stessimo subendo un processo per essere incarcerate. Allaccio le converse e mi alzo, passo una mano fra i capelli e gattono sul letto per baciarlo. Prima che mi possa fermare sono già fuori di casa "A domani amore" gli mando un bacio volante, salgo in macchina e pigiando il piede sull'acceleratore sgommo verso il mio appartamento.

Impreco perché sono le sette e quindici minuti e quelle cinque mi staranno aspettando con impazienza, faccio un grosso respiro e apro la porta pronta per affrontare questa strana situazione. Mi sento come se fossi sotto assedio, Giulia ci andrà giù pesante già lo so.

"Ecco la regina delle scappatelle!" fa Irene battendo le mani.

Lilly mi viene incontro e mi abbraccia chiedendo mi se sto un pò meglio, annuisco lentamente e vado in cucina dove c'è il sushi servito nei piatti di tutte. Apro il frigo in cerca di qualcosa di forte da bere ma mio fratello ha eliminato alcolici vari tranne la birra. Sbuffo sonoramente e ne prendo una, chiudendo il frigo con una botta rumorosa, poi allungo la mano da dietro Giulia e prendo un pezzo di sushi scatenando così la sua ira.
Ridacchio e mi siedo sulla sedia mentre mastico e sorseggio il mio alcolico.

"Fammi capire, stai fuori tutto il giorno, non rispondi alle nostre chiamate, cacci tuo fratello di casa, arrivi in ritardo e ora mi rubi un pezzo di sushi senza chiedere il permesso?" chiede con le braccia al petto e le sopracciglia inarcate.

La fisso cercando di trattenere una risata, ma poi Roteo gli occhi e rispondo. "Wow,detta così sembro una stronza, però beh, ora che ci penso.. Si." mi gratto il mento, faccio spallucce e stendo le gambe sul tavolo, pronta per mangiare con Simona in parte. Questa ragazza è particolarmente silenziosa, il che mi da sui nervi così decido che la farò parlare tutta sera. Simona è riccia e bionda, ha gli occhi verdi e un sorriso che va da un orecchio all'altro. Nei suoi occhi posso vedere tanta innocenza ed anche tanto amore verso la sua ragazza.

"Vai a chiamare le altre due."  mi richiama Giulia facendomi distogliere lo sguardo da Simona.

"ALTRE DUE È PRONTO!" sbraito  senza alzarmi dalla sedia.

Lilly e Simona scoppiano in una fragorosa risata, mentre Giulia alza gli al cielo esasperata ed Irene e Sarah fanno capolino dal corridoio.

"Sei semplicemente assurda" scuote la testa e si volta a prendere i vassoi con il sushi.

"Guarda guarda chi si vede!" mi dice Sarah con un sorriso e sedendosi accanto a me.

"Ti sono mancata per caso?" le sorrido dandole una spallata.

"Ma certo, mi sono annoiata tutto il giorno." ridacchia e prende anche lei una birra per poi aprirla con la forchetta e sorseggiandola con tranquillità.

Dark Memories - CARTACEO Where stories live. Discover now