Capitolo 3°

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Siamo in viaggio da 5 ore e non sono riuscita ad addormentarmi neanche per dieci minuti. Brendon continua a guidare a velocità costante e non ci siamo fermati neanche una volta.
Guardo un punto fisso del vetro del finestrino e, mentre il paesaggio scorre, avverto un senso di nausea causato dai veri pensieri. E se proprio la mia ultima caccia dovesse andare male? E se dovessi far del male a Brendon in un mio attacco d'ira?

Distrattamente, lancio un'occhiata alla figura di Brendon riflessa nel finestrino: è concentrato sulla guida ma, a un certo punto, fruga in una tasca e sento un rumore come se delle piccole caramelle picchiettassero il contenitore in cui sono contenute.
Distolgo nuovamente lo sguardo e torno a fissare la strada, ignorando la nausea che cresce.

-Adele- Brendon rompe il silenzio, usando un tono deciso.

Giro la testa di scatto verso di lui, come se mi avesse appena risvegliata da un sonno lungo e profondo.

Con un gesto quasi teatrale, rimette una mano nella tasca e da essa estrae una confezione arancione contenente delle pillole e appoggia il flaconcino nel porta-bibite della macchina.
Osservo il contenitore, senza proferire parola. Qualche secondo dopo mi rendo conto che si tratta delle pillole che utilizzavo circa 5 anni fa, il mio periodo buio. Per quanto ridicolo possa sembrare, queste pillole mi aiutavano a stare calma e a trovare consolazione in qualche ora di riposo. Col tempo, ho smesso di prenderle, dopo diversi discorsi di Brendon.

Il mio amico accosta l'auto al ciglio della strada e la spegne. Prende il flaconcino e lo agita, sottolineando il gesto con un grande sospiro.

-Non ne hai presa neanche una in questi 5 anni...- fissa il contenitore- neanche ieri sera prima di metterti nella vasca- conclude secco.

Scuoto la testa e incrocio le braccia: sembro quasi una bambina facendo questo gesto.

-Posso sapere perché hai sostenuto fino all'ultimo di aver preso questa roba?-

Lo guardo seccata.

-Ho visto come mi guardavi e non mi sono instupidita in questi anni. So quando una persona mi accusa di cose che non ho mai fatto e si! Riesco a capirlo anche da un semplice sguardo.- le parole escono dalle mia labbra come un fiume esce dagli argini durante una pioggia torrenziale.

-Non ti ho mai accusato di...-

-Sta zitto! So benissimo cosa pensi di me e di tutta questa faccenda. Sono solo un mezzo demone! E quando non pensi che io sia un demone, la tua contorta mente pensa che io sia una drogata di quella roba!- gli urlo addosso, senza lasciargli il tempo di ribattere.

-Adele Earp! Non accusarmi di queste cose! Quando ho saputo del tuo vero essere... insomma, sei un demone. Ti avrei uccisa nell'esatto istante in cui ho saputo che facevi parte di quella schiera di infami che hanno ucciso mia moglie e mio figlio. Non l'ho fatto Adele! Non l'ho fatto...-

Sembra essere sull'orlo di una crisi isterica, come se fosse una donna incinta ai primi mesi. Faccio per rispondere ma mi interrompe bruscamente.

-Da quando ho capito che non è colpa tua se sei un mezzo demone, che daresti la tua vita e la tua anima per le persone che ami... beh, ho cambiato idea sul tuo conto. Credimi quando ti dico che non mi affezionavo a qualcuno dalla morte della mia famiglia e si! Sono contento che tu non abbia preso questa roba.- conclude nervosamente.

Guardo i sassolini fuori dalla macchina.

-Parti- dico lentamente, scandendo quasi ogni singola lettera.

Brendon sbatte le mani sul volante e pronuncia delle parolacce quasi incomprensibili. Accende l'auto e riparte.
Appoggio la testa al finestrino e sento le lacrime annebbiarmi la vista, le ricaccio dentro e sospiro.

-Tra quanto siamo arrivati a destinazione?-

Brendon non risponde. Lo guardo infastidita e mi schiarisco la voce, cercando di farmi notare ma lui continua ad ignorarmi.
Gli metto una mano nella tasca destra, quella più vicino a me, ed inizio a cercare il flaconcino contenente le pillole.

-Che diamine stai facendo?- Brendon sbanda leggermente e lancia occhiate alternate a me ed alla strada.

-Ah adesso mi presti attenzione?!- continuo a cercare e, non trovandole, infilo una mano nella sua tasca sinistra. Appoggio il volto alla sua spalla e, dopo pochissimi secondi, afferro il contenitore.

-Non prenderle, Adele!- esclama gettando una mano verso di me, nel tentativo di prenderle. Reagisco rapidamente e gli impedisco di prenderle.
Sospira rassegnato.
Abbasso il finestrino, apro il contenitore delle pillole e le getto tutte.

Brendon scuote la testa sorridendo.

-Tu sei pazza.-

-Più di quanto tu possa immaginare, Brendon Holliday.-

Accendo la radio e alzo il volume, iniziando a canticchiare.

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Ciao a tutti! Ho deciso di utilizzare come presta volto di Brendon, l'attore Tim Rozon (interpreta Doc Holliday nel telefilm "Wynonna Earp") e, come presta volto di Adele, ho deciso di usare Melanie Scrofano (interpreta Wynonna Earp nell'omonimo telefilm).

Adoro questa serie Tv.
Come sempre, se vi è piaciuto il capitolo, lasciate un commento o una stellina!
Al prossimo capitolo!

La cacciatrice 2 Where stories live. Discover now