Erano le 7.45 della mattina, i giovani di Toronto si stavano ritrovando davanti al cancello del grande liceo dedicato, appunto, a quella grande città ma troppo piccola per Luke Hemmings. Il ragazzo alto e biondo stava attraversando la strada mentre si mordeva il labbro inferiore osservato dai suoi coetanei: era abbastanza conosciuto ed altrettanto temuto.
Le voci che giravano su di lui erano molte ma Sarah non credeva ad una sola delle tante.
Mentre Luke raggiungeva i suoi amici Calum e Michael, una goffa ragazza bassa dai capelli neri raggiunse Sarah.
"Buongiorno Priscilla."
"Ciao Sarah." Disse la mora frettolosamente.
"Direi che sei già di ottimo umore." Ridacchiò Sarah mentre, a braccetto, trascinava in aula Priscilla.
"Non ho tempo per le risate, tra dieci minuti ho il compito di storia e non ho studiato un bel niente!" Priscilla era una secchiona ossessionata dai voti e dalla buona condotta.
"Stai tranquilla, andrà alla grande! Ci vediamo dopo."
Le due ragazze si separarono.
Sarah entrò nel laboratorio di chimica; odiava quella materia. Era difficile concentrarsi quando i muri emanavano puzza di muffa.
Nella Toronto Whites High School, ogni volta che pioveva, entrava una sgradevole umidità che si impregnava nei muri scrostati della scuola ma, la cosa che più odiava, o- per meglio dire- la persona- stava entrando in quell'aula: il professor Matthews.
Odiava i suoi capelli grigi, il suo camice bianco e le cravatte variopinte.
"Buongiorno."disse Matthews appoggiando sulla cattedra la sua ventiquattro ore.
La classe rispose al saluto all'unisono come un insieme di robot programmati per l'ordine e la disciplina.
Intanto, qualche aula più avanti, un giovane ed annoiato ragazzo dalla cresta bionda, cercava di distrarsi dalla lezione di psicologia.
Decise quindi di prendere cartine, filtrini e tabacco e iniziò a modellare la cartina, ripiena di tabacco, a forma di sigaretta ignorando il suono stridulo della campanella.
