-Six-

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Stiles pov's


<<La morte circonda,
Il mio battito sta rallentando>>

Quando ripresi nuovamente i sensi,e aprì gli occhi,ero in una stanza,dove solo uno spicchio di luce,si faceva spazio tra le tenebre che mi circondava. Avevo già vissuto tutto questo,le immagini e i ricordi mi ritornarono in mente. Non volevo ricordare,non volevo rivedere il viso di mia madre spegnersi davanti ai miei occhi. Mi portai le mani alla testa,e notai dei braccianti ai polsi,che a loro volta erano legati con delle catene.

<<Non sopporterò questo abuso del mondo,Non mi arrenderò!
Mi rifiuto!>>

Le tirai,sperando che essendo un fottutissimo mannaro avessi avuto più possibilità di spezzarle,ma non ci riuscì. Mi sentivo stanco ad ogni sforzo che facevo per liberarmi.
Frustato,mi distesi osservando la piccola luce che filtrava da una piccola crepa sul muro.
Chiudi gli occhi, sperando con tutto me stesso che questo fosse solo un brutto sogno,solo un sogno come quel bacio con Derek.
Già Derek.. chissà se è ritornato a casa, chissà se sta bene,chissà se lo hanno avvisato del mio rapimento.. conoscendolo si starà dando la colpa.
Derek se solo potessi sentirmi, non è colpa tua,non potevi prevederlo, nessuno poteva..
Sentì dei passi avvicinarsi,mi alzai in piedi,barcollando leggermente,ma riprendendo subito l'equilibrio. Illuminai gli occhi, e ringhiando mostrai i canini.
Le orecchie erano tese e con esse anche la coda. Riuscì a scorgere degli occhi viola,che mi venivano incontro.

<<Questo è come ci si sente,
Quando sei piegato e spezzato>>

Sentí un dolore allucinante al petto,caddi a terra respirando a fatica.
"Chi sei!?"
Urlai,ma me ne pentí subito,quando un colpo mi colpì alla schiena,ma non cedetti,feci spuntate gli artigli, graffiando il pavimento,e mi rialzai, colpendo a vuoto. Non vedevo niente se non solo buio.
Un altro colpo mi colpì allo stomaco,poi un altro in pieno viso.
Sentì il sapore metallico del sangue in bocca,lo sputai,un po' terrorizzato.
Stavo vivendo di nuovo quei momenti.
Rividi mia madre con gli occhi aperti a terra,senza vita.
Io che urlavo di svegliarsi,ma che lei restava sempre atterra..
Venni sollevato per essere appeso ad un gancio,che non mi permetteva di toccare terra.
Senti altri colpi,allo stomaco e la mia maglia essere strappata. Una lama mi venne conficcata dietro la schiena, urlai dal dolore,poi sentì la presa sulla mia coda e per poi essere tirata.
Cercai di dimenarmi,ma altri colpi mi arrivarono ancora più forti di prima.

<< Questo è come ci si sente quando la tua dignità è stata rubata>>

"Ragazzi per favore, andateci piano altrimenti,non resterà sangue per il sacrificio"
Una voce roca fece eco nella stanza,poi la luce si accese, rivelando un uomo alto,con una carnagione più pallida del normale,i suoi occhi erano viola,e i sui lunghi capelli corvini erano raccolti in una treccia.
Indossava un abito formale.
Una camicia bianca,una cravatta nera come i pantaloni e la giacca.
I suoi occhi continuavano ad osservarmi, mostrandomi un sorriso di ogni tanto.
"Chi sei!?"
L'uomo si avvicinò, toccando il mio petto,e leccando via un po' di sangue.
"Mh delizioso,sei un buon bocconcino Stiles"
Deglutí a quelle parole,cosa volevano farmi?!
E dove porca ciabatta erano gli altri!
Le dita dell'uomo continuavano a sfiorarmi la pelle,fino ad arrivare all'orlo dei miei jeans.
Con un ghigno malefico,li sbottò e me li tolse.
Sfiorò le mie gambe, graffiandole, faccendo uscire un po' di sangue e leccandolo via.
"C-che vuoi fare? STUPRARMI?!"
L'uomo continuò a leccare via il sangue mordendomi ogni tanto.
"Oh no mia piccola volpe,mi servi vergine"
Spalancati gli occhi agitandomi.
Come cavolo faceva a sapere che ero vergine?! Anzi no,non lo voglio sapere.
Sì alzò sulle punte raggiungendo il mio collo.
Notò la collana con la boccetta,me la tolse e la fece cadere a terra.
La boccetta si ruppe e un buon profumo di vaniglia ci stordí.
Ti prego Deaton rintracciami
L'uomo continuava a mordere,a graffiare e leccare ogni centimetro della pelle.
Poi si allontanò, squadrandomi.
"Non hai ancora abbastanza ferite,Josh, Ben divertitevi un po',manca ancora molto per effettuare il sacrificio"
Detto questo si allontanò sparendo via,dalla mia visuale.
I due,che avevano nominato,mi fecero scendere da quel gancio,e ripresero a picchiarmi violentemente,io mi accasciai a terra.
Uno di loro tirò fuori un martello e prendendomi una mano sussurrò.
"Facci vedere gli artigli" e poi colpì.
Feci un urlo disperato.
Le lacrime rigavano il mio volto così come il sangue stava rigando la mia mano.

What does the fox say    Where stories live. Discover now