Capitolo 7

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Era da più di due ore che Jace non usciva dalla stanza degli ospiti.
Ormai quella stanza era praticamente sua.
La usava solo lui.
Boh che gli prendeva veramente non lo so....

Preparo delle fette biscottate e incomincio a mangiarle.
Quando mi rendo conto di averne fatte troppe decido di lasciarle a Jace.

Le metto su un vassoio e incomincio a salire le scale.
Arrivo alla porta della "sua" stanza e busso.
"Che vuoi?" Sento dire dall'altra parte della porta.
"Ti ho portato delle fette biscottate." Dico.
"Chi te le ha chieste?"
"Nessuno. Se non le vuoi le riporto giú." Dico fredda.
"Brava hai capito. Portale giù."
"Va bene."
Faccio dei passi ma poi mi fermo.
Torno indietro davanti alla sua stanza e lascio il vassoio davanti alla sua stanza faccio un piccolo bigliettino con scritto "su dai mangia. Non sono mica avvelenate. Anche se sarebbe divertente vedere la tua reazione."
Lo infilo sotto la porta e poi busso.
Scendo velocemente.
Sento la porta aprirsi e mi scappa un piccolo sorriso.
Uff Annabeth smettila.
Ritiro subito il sorriso e mi metto a fare qualche compito per martedì, visto che quelli per Lunedì li ho finiti tutti.
Guardo l'ora: 17:30.

Non so da quanto sto facendo i compiti.
Accendo il telefono per vedere l'ora : 19:00.  cavoli!
Devo preparare la cena.
Mi metto a i fornelli e decido di preparare della pasta al sugo e come secondo della semplice  insalata condita.

Sò già che se salgo a dirgli che la cena è pronta decido di mandargli un messaggio.
Dopo 5 minuti scende.
Okay.
Immaginate ora il mio imbarazzo.
Aveva i pantaloni okay.
Ma non la maglietta.
Lo squadro un attimo velocemente per non dare nell'occhio, ma ovviamente lui mi vede.
" Fa caldo. Posso vero?" Dice.
"S-si si" dico balbettando un pochino.
"Ti piace vero?" Dice lui.
"Cosa? Quello che vedo? Non mi interessa molto. E poi ho visto di meglio." Dico distogliendo lo sguardo da lui.
Non era per niente vero.
Perchè mi piaceva quello che vedevo, ma non volevo ammetterlo neanche a me stessa.
E sopratutto non avevo mai visto niente di meglio.
Lui si avvicina lentamente, ma troppo per i miei gusti.
Si avvicina all'orecchio e dice "non credo proprio sai, so' benissimo che ti piace. Guardati Annabeth sei rossa come un peperone."
E lo sapevo.
Ero rossa.
Anzi no viola.
O forse arcobaleno.
Si avvicina ancora di più.
Mi scosto girandomi ovviamente dalla parte sbagliata.
Le nostre labbra sono a due centimetri di distanza non riesco più a pensare.
Jace si allontana di un po' e dice "emh....si meglio che incominciamo a mangiare."
Annuisco e ci sediamo uno davanti all'altro.

Io sono te, tu sei me.|FF|Where stories live. Discover now