Pianificazione

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21 Marzo. Tokyo, quartiere diIkebukuro.

Aveva smesso di piovere. I gradi erano crollati e ora c'era freddo. Un freddo penetrante, arricchito dallo sferzare gelido del vento. Ma anche quella era primavera.

Hikari sedeva in una delle caffetterie del centro commerciale, una tazza fumante di the, e tre giovani che le facevano compagnia. Era la prima volta che sedeva con tanti ragazzi, semi sconosciuti. Tra l'altro erano anche più grandi di lei e si sentiva un po' in soggezione, anche se non lo avrebbe mai ammesso. La presenza del Professor Takahashi faceva sembrare tutto così strano: di solito si manteneva a molta distanza dai professori. Soprattutto nel collegio Furinkan, formalità, freddezza ed eleganza erano l'elemento distintivo di tutto il corpo docenti. Era così che dovevano uscire le allieve: belle, fredde, eleganti e determinate. Hikari non sapeva se rispecchiarsi in quella descrizione, anche se di certo era consapevole di non essere una ragazza molto loquace.

Shou si stava gustando il caffè con una fetta enorme di torta al cioccolato. Sembrava quasi un bambino, gli occhi famelici indecisi su quale parte assaggiare per prima. Heiji invece aveva di fronte a se un espresso, così come il Professore.

Erano usciti dal Veil of Shadows per poter parlare senza disturbare il fratello di Ren. Inoltre si stava cominciando a fare tardi e presto Hikari sarebbe dovuta tornare a casa. Quella sera gli zii erano a cena da amici e lei avrebbe dovuto badare a Miharu. Era il loro unico figlio, e nonostante zia lo avesse avuto tardi, quasi vicino alla menopausa, era stata una gioia. Miharu aveva solo qualche anno e quindi quella sera Hikari si sarebbe assicurata che non avesse alcun problema. Per cui alle sette doveva essere assolutamente a casa.

-Mancano pochi mesi al Tanabata. In questi giorni cercherò di capire chi sono gli altri concorrenti. Una cosa è certa, in giuria ci sarà Muramasa. Questo significa che vincere ci porterà ad avere abbastanza successo e fare un EP.- disseHeiji guardando tutti i suoi interlocutori.

-Se va come l'anno scorso, è la volta che non mi laureo più- disse Shou, che nonostante con il cucchiaino da dolce stesse dividendo languidamente la fetta di torta, stava seguendo la conversazione.

-Perchè?- chiese Hikari incuriosita.Stava guardando nel suo piatto e doveva ammettere che quella fetta sembrava terribilmente buona.

-C'è da lavorare ragazzi- disse Heiji appoggiando i gomiti sul tavolino. Appoggiò il viso sulle dita incrociate, guardando avanti verso qualcosa di indefinito. Vedendo qualcosa che gli altri non riuscivano a vedere.

-Allora, per quanto riguarda i tre brani di repertorio, pensavo di fare tutto completamente nuovo- disse Takahashi sensei.

Hikari sentiva di respirare aria di determinazione e ambizione. Senza nemmeno rendersene conto stava pian piano innamorandosi di quell'ambiente, di quell'atmosfera. Voleva vivere così. Vedendo i suoi sogni come obiettivi raggiungibili e lavorando arrivarci.

-Assolutamente si. Non possiamo presentarci con qualcosa che abbiamo già fatto- disse Shou,continuando a sezionare la fetta di torta, cioccolato da una parte,rose di zucchero dall'altra.

-Concordo. Iniziamo le prove la settimana prossima. Teniamoci buoni i weekend, tanto nessuno di voi  ha ragazze, e anche se ci fossero, questo ha la priorità- disse Heiji guardando uno ad uno, per sondare la loro responsabilità. Tenne per ultima Hikari, la quale annuì. Una ragazza un po' chiusa come lei, che frequentava il Collegio Furinkan, completamente femminile, era ben difficile avesse molte occasioni di incontrare il sesso maschile. 

-Io entro la settimana prossima vi porto il primo pezzo. Poi ci lavoriamo insieme- disse Takahashi sensei.

-Io suono il pianoforte e la chitarra.Non so se può essere utile- disse Hikari.

-Certo, ottimo. Così possiamo lasciare più spazio a Shou per gli assoli- disse Takahashi grattandosi il mento. Era una informazione di cui tenere conto, anche se effettivamente doveva capire quali fossero le capacità di Hikari con lo strumento a corde.

-Bene. Direi che ci aggiorniamo prossimamente. Intanto abbiamo risolto un problema. Ci vediamo sabato prossimo al Veil of Shadows allora- disse Heiji alzandosi. Aveva improvvisamente fretta. Ora che aveva risolto quella situazione,aveva altri pensieri per la testa. Doveva finire di sbrigare alcune cose per lavoro e anche per il loro concorso.

Hikari controllò l'orologio e si rese conto che se voleva essere a casa alle sette avrebbe dovuto correre come una disperata. Bevve il the tutto d'un sorso e si alzò.

-Scusate ma devo correre a casa perché mi aspettano. Vi ringrazio per avermi coinvolta, è veramente importante per me- disse lei inchinandosi. Era vero. Non aveva avuto occasione per ringraziarli, ma le sembrava ancora incredibile di poter finalmente salire su un palco.

-Bene. Direi che allora ci vediamo la settimana prossima- disse Takahashi finendo il suo caffè e alzandosi. Shou li guardava sorpreso. Aveva ancora la fetta di cioccolato da assaporare e se ne stavano andando via tutti.

-Ma come, mi lasciate così?- chiese lui sorpreso. A Hikari quell'espressione faceva tenerezza. Sarebbe rimasta ad aspettarlo, ma doveva proprio andarsene.

-Io ho mio fratello a casa da solo- disse lei quasi scusandosi. Shou guardò gli altri suoi amici, ma non vedendo alcuna risposta sospirò. Si voltò alle loro spalle e chiamò la cameriera.

-Me lo incarta per favore?- disse allungando quello che era rimasto della torta. La cameriera non disse nulla, ma dal suo viso era evidente che non sapeva da che parte iniziare per sistemare quel disastro.

-Hikari, sono in motorino. Se vuoi ti do un passaggio- disse Shou subito dopo.

Hikari si sentì leggermente imbarazzata. Avrebbe voluto dire di no, perché beh, non aveva molta confidenza, però non le veniva in mente nessuna scusa carina da usare.

-Beh ragazzi, vi saluto- disse Ren andandosene.

Heiji aveva guardato la scena e aveva già tratto le sue conclusioni. Non disse nulla perché effettivamente non avrebbe saputo cosa dire. Era perplesso e per la prima volta non espresse un giudizio. Se quei due avessero iniziato ad uscire sarebbe andato bene per il concorso? Decise di rimandare la risposta ad un altro momento, visto che stranamente non sapeva cosa dire.







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