Capitolo 6.

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Attesi fino a quando tutte le luci furono spente e non sentii più alcun rumore.
Scivolai fuori dalla mia stanza con Rox in braccio,ma non sapevo dove andare.
Il mio intuito mi disse che tutto il culmine della losca attività del Grande Imperatore si doveva trovare nel suo studio. Ma il punto era quello:non sapevo dove potesse trovarsi lo studio.
Fulminea come un lampo,mi venne un'illuminazione:mi ricordai di aver tracciato con un dito una cartina che si trovava nell'ingresso della villa. Austin mi aveva infatti spiegato come potessi arrivare in cucina o in salone e,nonostante il mio problema,ero sempre riuscita ad orientarmi,poiché avevo una memoria fervida.
Misi Rox a terra e iniziai a camminare verso lo studio,tastando il muro con le mani.
Arrivai davanti a quella che doveva essere una porta. La aprii e mi ritrovai dentro,silenziosa com'ero venuta.
A quel punto abbandonai ogni schema e mi catapultai alla ricerca di qualche carta,qualcosa che potesse provarmi che il Grande Imperatore non avesse stretto alcun accordo con mio zio.
Ma come avrei potuto fare?
E se anche fossi riuscito a trovarlo?
La gravità e la pesantezza dei miei compiti mi vennero addosso tutti in una sola volta.
Forse avrei dovuto ascoltare mia madre.
Mi resi conto che la mia determinazione poteva essere anche tanta,ma non sarei mai riuscita a fare nulla. Mi sedetti sul pavimento,senza piangere,perché non potevo.
Mi graffiai ripetutamente il braccio e non sentii la porta cigolare e dei passi frettolosi venire verso di me.
-Charlotta!
Era la voce di mio zio Seymour!
-Zio?-dissi,riprendendomi.
-Alex mi ha detto tutto.
-Ma non è possibile,lui non..non..-
-Io sapevo tutto,Charlotta.-mi interruppe un'altra voce:quella di Alex Zabel.
Mio zio mi tirò su.
-Charlotta,Alex mi aveva già avvertito da tempo delle tue intenzioni. Lui non ti ha mai creduta,e ha lasciato che ti meritassi una lezione. Non è vero che Alex non abbia stretto alcun accordo con me! Sei nuova,sei arrivata da poco e con la tua impulsività hai imparato la lezione!
Non risposi,stringendo i pugni. Allora loro sapevano tutto. Sapevano che io avrei fallito,perché io non sarei mai stata come gli altri. Mi avevano preso in giro,facendo finta di nulla,illudendomi di star facendo la cosa giusta e colpendomi dove mi faceva più male. Nel mio orgoglio.
-State scherzando,spero?-dissi con un filo di voce,soffocando una risatina amara.
-No,Charlotta..
Mi alzai in piedi e corsi via con Rox,diretta ad uscire da quella casa. Nessuno aveva mai creduto in me. Trovai il portone di ingresso,ma venni strattonata da qualcuno. Era mio zio.
-Tu lo sapevi,tu lo sapevi e non hai fatto nulla!
-L'orgoglio non porta da nessuna parte,mia adorata nipote. La lezione è che non tutti possono fare tutto. Io stesso non posso fare tutto ciò che vorrei. Alex stesso non poteva rivelare al mondo la sua identità.
Identità...
-Lasciami sola,zio.
Nonostante le mie proteste,mi riaccompagnò a casa sua con la mia roba.
Nessuno aveva mai creduto in me.

Ecco qui il sesto capitolo! Charlotta ha scoperto che in realtà Seymour e Alex sapevano già tutto! Il suo orgoglio è stato ferito e la sua determinazione andrà svanendo.Votate e commentate!
-Manu❣️

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