14 - Hands up bastard

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"Indossa questa." Mi ordinò Luke lanciandomi una giacca di pelle nera che stranamente afferrai al volo.

"Mi puoi dire dove andiamo esattamente?" Chiesi elettrizzata indossandomela, sentii immediatamente la scia del suo inconfodibile profumo che adoravo tanto, lo inspirai chiudendo gli occhi senza farmi vedere dal biondo, mi avrebbe sicuramente preso per una pazza ossessionata da lui e chissà a cosa sarebbe andato a pensare.

"Te lo dirò quando ci arriveremo, smettila di insistere." Rispose sbuffando per le mie continue domande riguardo al posto in cui dovevamo andare.

Uscimmo velocemente dalla casa andando verso gli altri ragazzi che erano già pronti nella macchina.

"Pensavo stesse partorendo." Scherzò Ashton facendo ridacchiare Michael sul nostro lieve ritardo.

"Stai zitto coglione." Lo ammonì giocosamente il biondo prima di sedersi nei sedili posteriori dove lo seguii come se fossi la sua ombra.

"Siete sicuri che non è aperto?" Chiese Calum facendomi pensare a cosa si stesse riferendo.

"E' Domenica, sicuramente ci sarà il vecchietto a fare qualche pulizia o qualcosa del genere, ma è chiuso al pubblico." Spiegò Michael "Sono certo che non ci sarà nessuno in giro, quel posto è troppo isolato."

"Mi sembra ovvio visto che sta proprio in fondo alla strada." Aggiunse il ragazzo con la bandana sistemandosi il colletto della camicia nera.

"Sarà un gioco da ragazzi." Commentò Luke appoggiandosi sul sedile e sorridendo chiudendo gli occhi, pensai che si stesse immaginando mentre nuotava in un mare di soldi.

Dopo aver sentito quel piccolo discorso arrivai ad una conclusione più che spaventosa dal mio punto di vista e sicuramente anche dalla maggior parte della popolazione della Terra.

"Dobbiamo fare una rapina?" Spalancai gli occhi pentendomi immediatamente di essere venuta lì, non avrei mai trovato il coraggio per farlo ed avrei sicuramente avuto i sensi di colpa per tutta la vita.

"Si e tu entrerai con me." Aggiunse il biondo come se decidesse lui quello che dovevo fare.

"Cosa?" Alzai la voce "Non posso rubare dei soldi a qualcuno che non mi ha fatto praticamente nulla, non so nemmeno di chi state parlando!"

"E allora?" Girò la testa verso di me "Nemmeno Cameron non lo conoscevi se non sbaglio."

Mi bloccai, aveva ragione. Avevo rubato cinquecento dollari dal suo portafoglio anche se non avevo niente contro di lui come ce l'avevano i ragazzi. Mi rassegnai e passai una mano sui capelli frustata. Non sarei mai riuscita a dirgli di no, avevo sempre il timore di essere giudicata o peggio essere vista come una bambina da lui come altre volte. Questo era realmente quello che mi fermava a protestare anche se la voglia di farlo era immensa. Non ero abituata a questo genere di cose, oltre a quei cinquecento dollari, non avevo mai preso qualcosa senza chiedere il permesso, anche con i miei genitori avevo sempre avuto l'abitudine, insegnata da loro, a chiedere sempre prima di fare o prendere una determinata cosa.

Un quarto d'ora dopo, Michael, parcheggiò la macchina al retro di un negozio non molto grande di videogiochi e fumetti e si girò verso di noi "Ricordatevi di prendere anche GTA."

"Ce ne hai già uno." Gli ricordò il biondo frugando in un borsone nero.

"Infatti amico, ce l'avevo prima che Calum ci mettesse sopra le sue chiappe pesanti." Borbottò mandando un'occhiattacia al colpevole.

"Non l'ho fatto apposta! Quel gioco piaceva anche a me!" Si giusticò lui gesticolando con le mani.

"Basta ragazzi, ora andate prima che sia troppo tardi." Disse Ashton tirando fuori una pistola da una bandana blu. Alla vista dell'arma mi si gelò il sangue e guardai immediatamente il biondo con gli occhi spalancati.

Over The Limits - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora