■Capitolo otto■

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"Beh..." Inziai ma persi il fiato.

"Giova respira e poi spiegami tutto con calma." Mi rassicuró Giorgio.

"C'è il tipo che mi piace, che non voglio vedere la davanti e non voglio che ti veda." Dissi e lui annuí.

"Lo sai che non ci sono altre strade oltre questa o tornare indietro e farsi beccare." Disse lui.

"Si lo so..peró potremmo scavalcare!" Dissi la mia idea.

Dissi per poi arrampicarmi con Giorgio sopra a quel muretto più alto di noi.
Quando salimmo uno spettacolo troviamo, il pomeriggio era passato velocemente perchè avevamo fatto un giro, e ora c' era ad aspettarci il tramonto che era stupendo.

"Wow." Uscí dalla bocca di lui quando arrivammo sul muretto.

"Hai ragione." Dissi a bocca aperta, e notai che lui si avvicinó e intrecció a viso rosso le nostre dita.

"Hey calmo stiamo solo per mano, sembri un peperone." Dissi per rassicurarlo e poi scendemmo verso casa mia di soppiatto.

E per non farmi notare troppo da Andre, Giorgio mi diede la sua felpa e io la mia, gli occhiali e un cappellino che aveva dentro lo zaino.

"Grazie Giorgio, ci si vede domani." Dissi andando al portone restituendogli gli occhiali e il cappello.

Entrai a casa e notai di aver dimenticato di dargli la sua felpa.
Ah. Lo chiamo.

"Pronto Giorgio."

"Già ti manco?."

"Pff. Solo volevo dirti che abbiamo dimenticato di restituirci le felpe, domani te la porto."

"Va bene."

"A domani, scusa e notte."

"Di niente Giova, notte."

Finita la chiamata misi il telefono a caricare e mi feci un panino al volo, per poi farmi una doccia ovviamente temperatura media verso il fresco peró.
Puó essere settembre peró io sono abituato alle temperature fredde e mi devo calmare e non pensare ad Andre.

Appunto..Andrea, come farò!? Io mi sento a disagio non riesco a guardarlo negli occhi, dopo quel bacio meraviglioso quasi afrodisiaco.
Uscii dalla doccia dopo essermi insaponato i capelli e sciacquati per bene.

Lasciai i capelli bagnati, intanto si sarebbero asciugati in poco tempo essendo corti. Solo li diedi una strofinata con l' asciugamano e diventarono quasi asciutti.
Misi il 'pigiama' ovvero i boxer per poi abbandonarmi nelle braccia di morfeo appena mi sdraiai nel letto.

Appena mi svegliai anche se mi sentivo più stanco del solito mi alzai, mi vestii e mi iniziai ad incamminare verso l' istituto.

Quando arrivai vidi Giorgio e un suo amico leggermente più basso di lui, e dietro di loro davanti all' entrata c' erano due splendidi occhi verdi ad aspettarmi, Andrea con Luca e Federico.

Quando Giorgio mi vide gli si illuminó il viso regalandomi un meraviglioso sorriso seguito da uno sguardo interrogativo del suo amico.

"Ciao Giova!" Disse euforicamente Giorgio.

"Giorgio il professore di matematica è il tuo nuovo amico di cui mi parli tanto? Okey.." Disse l' amico di Giorgio.

"Comunque lui è Pietro." Disse indicando il nano difianco a lui.

"Giorgio credo che lui sappia chi sono, è un professore e siamo nella stessa classe dove insegna." Disse Pietro in rimprovero.

"Hai ragione perfettino." Disse Giorgio un po' roseo per l' imbarazzo.

"Va be, come va?" Chiesi per cambiare argomento.

"Bene, te\lei?" Dissero insieme.

"Flick." Urlarono sempre nello stesso momento facendomi fare una mezza risatina.

"Zip!" Ancora insieme per poi scoppiare in una risata contagiosa che mi fece scoppiare anche a me.

"Comunque si...st-" Smisi di ridere ma mi fermai vedendo Andrea dal cancello dell' istituto con Luca, Federico e una ragazza.

Mi fece male vedere quella ragazza a braccietto con Andrea... Il mio Andrea almeno credevo, avevo una morsa allo stomaco e un nodo in gola, sentivo che da li a poco avrei diluviato.

E poi quello...
La ragazza si limona Andrea senza tante presentazioni per poi staccarsi, guardarmi e ghignare con quel sorrisetto da zoccola compiaciuta che si ritrova infastidendomi a bestia facendomi entrare in anticipo in classe, purtroppo quella dove c' è il mio incubo. Andrea.

Diedi degli esercizi e spiegai alcune cose nuove, sotto i suoi occhi che mi stavano polverizzando.
Cercavo di non guardarlo negli occhi, anche se cercava un contatto visivo.
Un ragazzino, credo si chiami...Stefano, Stefano Lepri e Andrea si guardano per un millisecondo con un sorrisetto molto, ma molto inquietante.

Riuscirono a farmi accapponare la pelle velocemente seguita da dei brividi e film mentali poco belli, orribile oserei dire.

"Prof. Non riesco a fare un esercizio, e credo anche tutta la classe tranne Salvatore, quindi possiamo svolgerlo alla lavagna?" Chiese Andrea con un sorriso innocente che secondo me nascondeva qualcosa.

"M-ma certo....G-Grassi." Risposi con un balbettio impaurito di pronunciare il suo cognome.

Lui inzió ad avvicinarsi e il mio cuore continuava a battere sempre più forte, direi anche troppo.
Si mise li e mi sorrise per poi scrivere l' esercizio più facile della vita che risolviamo grazie al mio aiuto, in poco tempo.

"Ragazzi dopo domani o quando ho voglia farete una verifica su le cose svolte, portate i protocolli, chi non ne ha o prende un foglio dal quaderno... Si piglia tre." Dissi verso fine lezione.

Inziai a uscire dall' aula e andai a sbattere impacciatamente contro qualcuno, peró mentre cadiamo inverte le posizioni per non farmi far male, cado a cavalcioni sopra al professore di italiano davanti a tutta la classe...

Divento un parente stretto di un pomodoro, alzo la testa e vedo Andrea con un espressione furiosa, sembra incazzato nero... Che sia geloso? Ci penseró dopo, ora è meglio se mi alzo e chiedo scusa.

"Scusa Matteo, non ti avevo visto, e grazie per non avermi fatto sbattere la testa." Mi scusai.

"Tranquillo Giova, a questo servono gli amici." Mi disse, e dopo questo mi passó un fogliettino.

"Lo leggo dopo che dovrei essere in classe." Ammisi e inziai a correre nell' aula dove c' era Giorgio, ovvero 5-B.

Entrai col fiatone, ma al mio cospetto trovai un' aula : pulita, ordina, silenziosa = paradiso come sempre.

"Buongiorno." Dissi andando alla cattedra e tutti si alzarono in saluto.

"Ve lo avevo detto che a poco ci sarebbe stata un verifica, la facciamo oggi che abbiamo due ore consegutive." Dissi e tutti presero protocolli e si staccarono i banchi.

Spazio Autrice

Scusate per il grande ritardo ma, mi si era cancellato una volta, una volta stavo male e un' altra erano successe cose.
Perdonatemi.
Se trovate errori informatemi
Ci vediamo Dove.Quando.Come...Come?
a

d un prossimo capitolo
Asganaway

_Il Professore_ (CamperKiller)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora