A Saiyan doesn't blow out the candles!

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“Quando pensavi di dirmelo?!”
Una voce femminile tuonò improvvisamente, facendolo sobbalzare. Era di sicuro la voce più irritante che avesse mai udito. E – per sua sventura – era proprio la voce di sua moglie.
“Si può sapere cos’hai da gridare così tanto, donna? Cos’avrei dovuto dirti?”
Non gli pareva di aver dimenticato di riferirle qualcosa, anche poiché era molto raro che qualcuno gli lasciasse dei messaggi per sua moglie, o meglio, che gli rivolgesse del tutto la parola. Col tempo tutti avevano imparato a non infastidirlo; all’inizio lo facevano poiché lo temevano, ora invece avevano cominciato ad ignorarlo del tutto. E a lui stava bene.
“Non mi hai detto che domani sarà il tuo compleanno!”
Il Principe alzò gli occhi al cielo. Con tutte le stupidaggini che quella sciocca terrestre poteva tirar fuori, quella era la più assurda di tutte. Non aveva mai compreso appieno perché i Terrestri amassero così tanto festeggiare i compleanni, gli anniversari, e altre ricorrenze che – a suo giudizio – non erano minimamente degne di nota. Si festeggia una vittoria, non una semplice nascita. I Saiyan non erano noti per le loro fantastiche feste di compleanno dal momento che rimanevano invariati. Un anno in più non comportava grandi cambiamenti nel loro corpo o aspetto esteriore, dunque non c’era motivo di festeggiare. Ma ovviamente la donna insisteva.
“…è un’occasione importante. Dovemmo organizzarti una bella festa! Sarebbe anche un bel modo per incontrare tutti gli altri…e poi riceverai tanti regali, tutti ti faranno gli auguri…ci divertiremo un mondo…e poi…”
“Bulma, non ho nessuna intenzione di festeggiare il mio compleanno. E ne ho ancor meno di partecipare ad una delle tue insulse feste.”
Bulma raddrizzò la schiena, come faceva quando si preparava ad una battaglia. Quella mossa lo divertiva sempre, perché quella sempre, fragile umana era capace davvero di tenergli testa ed anche di batterlo, alcune volte. Si ritrovò, pertanto, con un sorriso alquanto stupido che gli increspava le labbra, mentre la sua compagna ribolliva di rabbia, lì, a pochi passi da lui. Vegeta accorciò quella distanza. Aveva notato che più le andava vicino e più lei abbassava la guardia. Affascinante. Era quello il punto debole di Bulma, e anche il suo.
“Dì un po’, come hai fatto a scoprirlo?”, fu quasi un sussurro che fece accapponare la pelle della donna.
“Be’, m-me l’ha detto Goku. Non ho la minima idea di come facesse a saperlo però.”
Kakaroth?  Kakaroth sapeva del suo compleanno? Scosse la testa, incredulo. Quando rialzò lo sguardo vide Bulma che si stringeva nelle spalle, con aria innocente. Sicuramente la piccola si aspettava una sfuriata da parte del Saiyan, e stava cercando di intenerirlo per salvarsi la pelle. Si avvicinò ulteriormente a lei; i loro respiri si mescolavano.
“Se mi prometti che potrò indossare la mia tuta e che non mi farai mettere nessunissimo capello imbarazzante, potrei anche farci un pensierino.”
Cercò di rivolgere un sorriso dolce, o per lo meno non cattivo. Ma il sorriso che gli rivolse in risposta Bulma era del tutto mozzafiato.
“Certo che puoi indossare la tua tuta. Dopotutto è il tuo compleanno! Puoi fare ciò che desideri.”
“Ehm, prima hai parlato di regali…”
Poteva sentire il battito del suo cuore accelerare sempre di più.
“…sì?”
“Che tipo di regali?”
Ma la terrestre non fece in tempo ad aprire bocca per replicare, che lui già aveva premuto con forza le proprie labbra sulle sue.

An unsung hero -- Vegeta & BulmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora