I'm Alexa.

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Siamo praticamente a fine maggio ma c'è un freddo tale da farci sembrare quasi a febbraio!
E nulla, le temperature non decidono affatto di alzarsi, un pó come me stamattina. Sarà l'aria di questa fredda primavera a portarmi così tanta pigrizia..? Bhe, sta di fatto che stanchezza o no, se mi prendo il lusso di tardare anche solo di pochi minuti, la titolare del negozio mi ammazzerà.
Forza Alexa... Una nuova ed ENTUSIASMANTE giornata di lavoro ti sta aspettando...a braccia aperte!
Così, dopo aver sgranocchiato una barretta energetica e bevuto un succo di frutta, prendo un leggins nero ed una felpa dal mio armadio, sistemo un pó i lunghi capelli color cioccolato ereditati da mia madre, metto un filo di eyeliner et voilà..! Modestamente, prepararmi e far colazione in cinque minuti è sempre stato il mio forte, sin dai tempi del liceo.
Ma, un secondo, la felpa... dovevo proprio mettermi QUELLA felpa.?!
Erano anni che non la indossavo, probabilmente da quando mi mollai con Jake.
È stato un regalo ricevuto dal mio primo fidanzato; quel genere di persone che conosci al liceo ed a cui dai i primi baci con la lingua, che telefoni di nascosto sennò i tuoi genitori cominciano a rompere le scatole.
Insomma, a quell'età non capivo minimamente cosa fosse "l'amore" vero e proprio, era tutto un gioco, un'"esperienza di vita".
Siamo stati tre anni assieme, fino al momento in cui capimmo di non essere realmente fatti l'un per l'altro, così ciascuno ha preso la sua strada.
Onestamente non ci stetti affatto male; si, proprio così.. niente piagnisteri o robe del genere, solo tanta soddisfazione di esser maturata e.. tornata di nuovo single.
Al rivedere questa variopinta felpa sorrido divertita, ma, a dire il vero, anche un pó nostalgica.. Effettivamente mi manca avere una persona al mio fianco, e sarebbe bello provare un'altra volta quelle emozioni di un tempo.
E beh, chi lo sa, magari chiusa una porta si aprirà realmente un portone.
Prendo le chiavi della macchina e mi dirigo subito verso la zona di Altricham, dov'è situato il negozio di calzature nel quale lavoro da circa tre anni e mezzo per pagarmi gli studi universitari.
Economicamente ho imparato a cavarmela da sola già da quando terminai il liceo; mia madre lavora come sarta in una fabbrica, mentre mio padre è falegname. Dunque, mettendo in conto che ho due fratelli più piccoli di me, i miei non hanno una così vasta disponibilità economica tale da poter pagare le mie tasse universitarie, né tantomeno le mie bollette di casa.
Il negozio in cui lavoro è frequentato da persone di un certo rango; in genere da ragazze figlie di papà tutte Gucci e Prada che si credono chissà chi. E se per caso non trovano ciò che cercano se la prendono anche con te, umiliandoti e dicendo che "questo lavoro non è adatto a te".
Pffff, oramai ci fai l'abitudine.
A dirla tutta, non per vantarmi, sono più che fiera di me perché a 24 anni vivo da sola, non ho bisogno di essere mantenuta, ho un lavoro e frequento l'università dove, fino ad adesso, ho ottenuto ottimi risultati.
Quattro sguattere non abbasseranno mai la mia autostima.

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