capitolo 37/38

Comincia dall'inizio
                                    

Una nuvola scura attraversò i suoi occhi mentre serrò la mascella "E perchè non me ne parli?" sibilò

Lo feci, iniziando dal giorno in cui ero tornato fino ad occi, non tralasciando nemmeno un dettaglio. Questi unltimi mesi sono stati come un incubo da cui non mi potevo svegliare.

"Cazzo" esclamò Leo una volta che ebbi finito "dici sul serio?"

"non ci crediamo neppure noi" disse John "è stato tutto davvero troppo da capire in una notte, capisci?"

"già" Leo si grattò la nuca, i suoi occhi raggiunsero le ragazze "Capisco" portando la mano giù, disse "Non ne avevo idea. Se avessi saputo, io non avrei mai..."

"E' apposto" lo rassicurai "Non è colpa tua. Abbiamo provato a a gestire da soli la situazione fin quando non abbiamo creato tutto questo casino. E' per questo che abbiamo bisogno del tuo aiuto."

Fece un cenno col capo "Non devi chiedermelo due volte. Dimmi cosa ti serve e farò tutto quello che è in mio potere per dartelo"

"Potremmo iniziare col numero di uomini che puoi darci. Se dobbiamo andare in guerra con loro, quanti sono disposti a combattere al nostro fianco?" Chiese John

"I miei uomini vi rispettano. Non è un problema trovarli ma pensare di andare in guerra è in questo momento troppo rischioso"

"per noi no" disse John "Vogliamo solo essere pronti a tutto. abbiamo provato per la via più facile e stavamo quasi per finire a terra. proveremo a fare un passo alla volta ma Lyndon non lo farà. ci ha già seguito e non ha problemi a farlo di nuovo"

"Bene" Strinse le labbra, riflettendo "Ho in mente cinque uomini. parlerò con loro stasera e vedremo cosa potremmo fare. Non andrede da soli, ve lo prometto"

"Grazie uomo, lo apprezzo"

"per la famiglia, giusto?" Leo sorrise alzando il suo bicchiere "direi di divertirci nel frattempo, che ne dite?"

"ci sto!" esclamò Marco

brindando, iniziammo a parlare di cose senza senso, per non pensare al resto.

Siamo andati alle Barbados per allontanarci dallo stress e mi sarei dannato se non ci fossi riuscito.

No One’s Point of View:

"sei stato terribilmente tranquillo oggi" Leo si avvicinò a Bruce, che stava a guardare i ragazzi camminare verso le ragazze.

Stephanie non mise in discussione l'assenza di Bruce dal gruppo, si focalizzò invece su come rendere la sua schiena dorata quanto la sua pancia.

Bruce sbattè le palpebre, non distogliendo lo sguardo "non avevo niente da dire"

"Stronzate" sbottò Leo, infilando le mani nelle tasche dei suoi pantaloncini guardando verso il sole raggiante "so che ti stai incolpando"

"come non farlo?" chiese Bruce, nemmeno preoccupandosi del fatto che suo zio aveva ragione. "Ho mandato all'aria tutto. E' tutta colpa mia. Justin li voleva far fuori tutti ma non l'ho voluto ascoltare. Volevo farlo in modo pulito e ora..." si interruppe, scuotendo la testa "Entrambi avrebbero potuto morire a causa mia"

"Non lasciare che questo rimandi la colpa su di te" disse Leo "niente di tutto questo è colpa tua" 

"L'hai detto tu stesso Lee" sospirò Bruce "se vogliamo vincere, dobbiamo uccedere"

"e continuo a crederlo, ma è stato prima che scoprissi cose era davvero successo" dando un colpo sulla schiena a Bruce, Leo si avvicinò alla sua spalla "sai cosa fare per mantenere in vita questa gang"

Danger's backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora