Capitolo 12

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Okay, ci siamo.

Mi sto per trasferire a Londra definitivamente.

Sono agitata?

Molto.

Non ho la casa ancora fatta, abbiamo deciso di ricomprare tutti i mobili (soprattutto quelli per Kayla) una volta arrivati là.

La casa di per se è pronta, manca un po' di tocco personale.

Quanto tempo è passato?

Tanto, troppo.

6 mesi.

Eh sì, ormai Key ha 7 mesi.

Il tempo è passato super veloce, tra l'organizzare il trasloco, selezionare le cose meno importanti e spedirle.

Non ho ancora avuto tempo di svezzarla, una volta sistemate ci proverò.

Alla fine Cloe viene con noi, continuerà la scuola là, parla l'inglese con disinvoltura.

Bianca no, per vari motivi.

Là fortunatamente entrambe abbiamo trovato lavoro al bar del miglior amico di mio padre.

Sono molto felice, non vedo l'ora.

Mia mamma è già a Londra da parecchio tempo, circa tre mesi.

La casa quando l'ho lasciata era così vuota, con solo qualche mobile e la mia dolce nonnina in lacrime.

Nonna resta a Milano, non può abbandonare la patria.

Kayla?

Kayla è una bambina così dolce, così calma, così buona...

No scherzavo, è una peste.

Non sta ferma un attimo, non vuole mai stare in braccio, vuole camminare anche se non sta nemmeno in piedi.

Come farò ad arrivare all'adolescenza lo so solo io....

Batto nervosamente il piede mentre aspetto il nostro volo.

Ho imbarcato le valigie ed il passeggino.

Ho Kayla in braccio che miracolosamente ha chiuso gli occhi.

Quando lentamente sta crollando in un sonno profondo arriva una testa di cazzo che urla proprio nel momento in cui passa davanti a noi.

"Merda" impreco nella mia mente.

Nemmeno una frazione di secondo dopo la bambina che fino ad un secondo fa dormiva beatamente sopra di me si mette a piangere.

"Scusi" si scappa uscire la bastarda prima di correre via.

"Scusi un cazzo" le grido dietro.

"Dai Emily piantala" mi sussurra all'orecchio la mia migliore amica seduta accanto a me. "Dammi la mia nipotina che la porto a fare un passeggiata."

Dice togliendomi mia figlia in lacrime.

La ringrazio con lo sguardo e torno a battere il piede fissando la pista di atterraggio.

"I passeggeri del volo Milano-Londra delle ore 12.30 sono pregati di avvicinarsi all'imbarco" ricorda la voce metallica dopo 10 minuti.

Vado a cercare le due ragazze e le scovo dopo poco davanti al negozio di giocattoli e dolciumi.

Vedo Cloe che mentre si allontana dalla cassa prendo in braccio Key e le sussurra qualcosa all'orecchio.

Sicuramente non ha capito, è così piccola, però sembra capire sempre quando una persona le parla.

Il più bell'errore della mia vita #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora