Capitolo 8

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Ormai ci siamo quasi.

Manca veramente pochissimo alla partenza e dire che sono emozionata è dire poco.

Però anche l'agitazione non manca.

Tornerò nella mia città d'origine, mio padre è nato e vissuto per parecchi anni lì.

Mia nonna Anna, la nonna paterna, sì è sposata con uno di Londra (ovvero mio nonno) ed ha avuto mio padre che infatti di cognome fa Lancaster che è un cognome londinese.

Per problemi economici hanno deciso di tornare qua in Italia e mio padre ha conosciuto mia madre con la quale ha avuto me.

Poi beh, la storia la sapete.

Sono le 21.30 e sto allattando la piccola dato che voglio andare a letto presto, ho messo la sveglia alle 3.00.

Hanno detto che per le 4.15/4.30 dobbiamo essere in aeroporto, quello di Milano.

In macchina ci si mette poco, una decina di minuti, quindi partiremo verso le 4.00 circa.

In realtà con Kayla preferirei svegliarmi prima ma farei prima a non dormire quindi diciamo che con tutto pronto in un ora dovrei riuscire a fare tutto.

Finito di farla mangiare le faccio fare il ruttino e la metto nella culla mentre lei dorme beatamente.

Sì, devo dire che da quando stiamo a casa la faccenda è leggermente migliorata, per lo meno stanotte ha dormito un po' di più, testerò nei prossimi giorni a Londra.

Mi vado a fare una doccia velocissima con i capelli e dopo 10 minuti sono pronta.

Nonostante il caldo quando esco dalla doccia rabbrividisco.

Mi copro subito con l'asciugamano e avvolgo i capelli in un turbante.

Mi metto la mia solita maxi maglia e spazzolo i capelli.

Non li asciugo, consapevole del fatto che domattina al posto di capelli avrò un ammasso di ricci.

È sempre così, ho i capelli leggermente ricci ma quando non li asciugo si trasformano diventando tipo quelli di Ribelle.

Kayla si lamenta e solo ora mi accorgo di non averle dato il ciuccio.

Cazzo!

Non li ho messi in valigia!

Ho tipo una decina di ciucci perché mia mamma è fissata sul fatto che ne devo avere tanti perché io da piccola ne perdevo uno al secondo.

Dopo aver controllato che tutti abbiano il tappo sopra li infilo in valigia e la chiudo.

Preparo velocemente i vestiti per l'indomani.

Io mi metterò un comodissimo leggins nero con la scritta Adidas sulla gamba sinistra e una maglia della medesima marca e del medesimo colore a maniche corte con il logo sulla schiena.

Preparo poi le uniche scarpe che sono rimaste fuori dalla valigia (insieme alle zeppe orribili) ovvero le mie superstar con le strisce metallizzate oro/rosa (gentilmente regalate da Bianca).

Alla piccola preparo un paio di pantaloncini di Jeans, una maglietta a maniche corte tutta bianca con una scritta rosa: sono l'amore della mamma e un paio di calzini che riprendono il colore della scritta con la trina incima.

Preparo poi per me una felpa corta rosa pastello dato che può darsi che là faccia freddo e per Key una felpa bianca.

Vado poi dalle anziane di casa per un veloce consiglio prima della nanna.

"Secondo voi devo rinnovare l'ovetto o porto la carrozzina?" Chiedo sbucando in salotto.

"Ma sei matta?! Mai fare nuove esperienze in viaggio! Porta la carrozzina!" Mi ordina mia mamma.

Il più bell'errore della mia vita #wattys2017Where stories live. Discover now