lezione n. 1: MEGLIO SOLI CHE MAL ACCOMPAGNATI

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Ricordate che ho scritto che l'unico motivo valido per il quale mi sentivo depressa era l'amicizia? Bene, anche quello non era poi così valido. Sì, è vero, non avevo una migliore amica a cui confidare ogni mio segreto ma avevo comunque, più o meno sempre, qualcuno con cui uscire se ne avevo voglia. Erano adolescenti di maturità discutibile ma erano pur sempre adolescenti, e ai miei genitori bastava questo perché stessero tranquilli. Secondo loro bastava incontrare i propri amici un paio di volte a settimana per essere felici. Il modo di dire "meglio soli che mal accompagnati" sembrava non l'avessero mai sentito. Non che quella di Africa e Gioia fosse una brutta compagnia, ma il problema di fondo era un'altro: ero fermamente convinta che la mia generazione non avesse niente in comune con me, né io con loro. Tanto per parlarvi di una delle tematiche in cui ci trovavamo in disaccordo io e tutti gli altri  vi dirò della tecnologia.

Era mia modesta opinione che i cellulari fossero la più grande e inutile perdita di tempo di questo mondo e credevo questo in quanto avevo notato che:

1) La prima obiezione che avreste potuto farmi era dirmi che in caso di emergenza (come nel gravissimo caso di quando sei sul water e ti manca la carta igienica) puoi telefonare immediatamente e chiedere aiuto. Ma sentite un po', si viveva anche prima dell'invenzione del cellulare. Già. Magari voi avreste potuto dirmi che con un infarto in corso non puoi aspettare dei soccorsi e devi subito chiamare un'ambulanza e che, infatti, da quando ci sono i cellulari il tasso di mortalità è diminuito notevolmente. E avreste avuto ragione, ma è anche vero che ci sono 7 miliardi e mezzo di persone sul pianeta e che sono un po' troppe. Comunque non potevo negare che a volte quest'oggetto fosse tornato utile e quindi questo non era un vero e proprio motivo.

2) Da quando avevano fatto la loro comparsa i cellulari, le persone erano diventate meno affidabili. Ovviamente io non ho mai vissuto nel tempo in cui c'erano solamente i fissi ma, dai racconti degli adulti e dalla mia esperienza nel passaggio dall'essere una bambina a un'adolescente ho potuto vedere abbastanza bene questa differenza. Da piccola se volevo invitare qualcuno a casa a giocare chiedevo personalmente all'amico/a di venire da me e gli davo il numero di casa; tornato/a da scuola questo/a mio/a amico/a chiedeva a sua madre di chiamare la mia, così il pomeriggio squillava il telefono fisso e veniva fissata l'ora e il giorno dell'incontro. Deciso. Stop. Certo potevano esserci delle emergenze o degli impegni improvvisi improrogabili ma, in linea di massima così era stabilito e così era. Diamine, invitare a casa tua un adolescente era tutta un'altra cosa! Chiedevi ai tuoi un giorno in cui c'era casa libera o comunque in cui non ci fossero stati impegni; mandavi un messaggio al/alla tuo/a amico/a e decidevate l'orario. Fin qui tutto ben MA, c'era sempre un Ma. Poteva succedere che lui/lei inviasse un SMS in cui scriveva che si era dimenticato/a di quella cosa che aveva da fare proprio quel pomeriggio, che era morta sua nonna, che era malato il gatto, che era brutto tempo, che faceva freddo, che era in punizione o che so io. Tutto questo accadeva un'oretta prima dell'appuntamento, giusto in tempo per capire se aveva voglia oppure no di venire a casa tua. O al mare o a fare una passeggiata. Il luogo non cambiava il risultato. Dall'invenzione dei cellulari le persone erano diventate terribilmente inaffidabili. E per una ragazza già insicura come me essere scaricata all'ultimo momento da questo/a ipotetico/a amico/a non faceva certo aumentare l'autostima.

3) I gruppi di Whatsapp erano ciò che ci doveva far vergognare di far parte del genere umano. Solamente 2 mesi dopo aver comprato il mio primo telefono cellulare facevo parte del gruppo di classe "Alunni della 3^C", di catechismo "We love jesus", di teatro "Tutti in scena" e di famiglia "Viva la nonna".

4) Senza entrare nel dettaglio e  quindi soffermarsi solo su Whatsapp, parliamo dei Social in generale: Instagram (utile solo quando sei a scuola e ti annoi a morte), Twitter (utile quando vuoi sapere gossip sulle celebrità), Snapchat (utile se sei con gli amici e cominci a farti foto invece che chiaccherare) e Facebook (utile quando vuoi sapere cosa a mangiato tuo cugino a pranzo) pensavo che fossero la rovina delle relazioni e dei contatti interpersonali e, inoltre, credevo che 

5) invece di facilitare, rendessero più difficile mantenere i rapporti con gli altri. Dai, non si poteva comparare un messaggino con una buona e sana telefonata.

Purtroppo non conoscevo nessuno che la pensasse come me e, infatti, quando all'età di 17 anni annunciai di voler acquistare un telefono privo di connessione dati e Wi-Fi nessuno mi credette. Ancora non capisco come sia possibile che tutti siano rimanti sbalorditi quando ho comprato un cellulare che poteva solamente chiamare e inviare messaggi. 

Voi penserete, almeno i vecchi la pensavano come te, i vecchi sono sempre contrari alla tecnologia! E invece no. Piano piano anche le persone più anziane di me, che erano mie amiche, cominciarono a dire << Guarda ho un nuovo telefono, questo è moderno >>, << Ho comprato il nuovo Iphone >>, << Ho fatto l'abbonamento a Internet >> eccetera eccetera.

Su questo fronte, mi sentivo incredibilmente sola. E questo non era certo l'unico. Quando stai da sola pensi molto di più, il tuo cervello viaggia a mille miglia l'ora e, con il tempo e la solitudine e le delusioni e tutto il resto, avevo cominciato a capire. A capire che se volevo sopravvivere dovevo imparare dai miei errori e non sbagliare più. O mi sarei del tutto persa.

I MORTI NON PARLANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora