La seconda notte

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In breve ho finito 4 gallette. Mi sentivo pronta per andare avanti. La giornata per il resto non è andata tanto male. Ho fatto un buon pranzo e mi sono pure potuta permettere anche una buonissima cena. Dopo un pò è scesa la luce. Ho cominciato a cercare un albero accogliente visto che ero troppo lontano dal mio. Quando l'ho trovato mi sono accucciata in un lettino fatto di foglie. Per un momento i pericolossissimi Hunger Games si erano trasformati in una sorta di campeggio. Non avevo sonno, e non avevo più nè fame nè sete. Ho cominciato a guardare il cielo. Le stelle non c'erano e nemmeno la luna. Era tutto nero. A un certo punto comincio a sentire caldo. Troppo caldo e odore di bruciato. Alzo un attimo il capo e il rosso sangue di un incendio a pochi metri da me mi pietrifica il cuore. Scendo di corsa e comincio a correre verso una salvezza. Sento delle voci è Cato che urla che mi ha beccata. È buio e Cato è dietro di me, non vedo più niente e sento solo delle urla. Dietro di me c'è il caldo tagliente dell'incendio e l'odore trapassante del legno bruciato. Sento il rumore di una lama e le piante mi graffiano le braccia. Parte l'inno di Capitol, ma non ho tempo di vedere i caduti. Ho paura. Troppa paura di non farcela, paura di non vedere mai più il sole e la luce. Mi fà malissimo la milza ma Cato non molla. Corro, corro verso qualcosa, corro verso ad un rifugio. Cado in un buco e batto la testa. Si spegne la luce nei miei occhi.

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Riapro gli occhi. Ho un mal di testa enorme. Mi accorgo di essere appesa ad un ramo rivolto ad un precipizzio non troppo alto. Ho ancora lo zaino addosso e sono viva. Cato non mi ha uccisa. Ho il cuore che sembra scoppiato e gli occhi stravolti. Ho vomitato 2 volte di seguito. Riesco a ritornare sul ciglio del burrone e mi osservo le braccia. Sono tutte piene di graffi. Per terra riesco a rivedere le mie impronte e le comfronto con quelle di Cato. Cavolo che piedone enorme che ha! Per un momento mi viene in mente Ryda, mia sorella, quando faceva la dura. Aveva 9 anni quando l'ho salutata per l'ultima volta, poco prima che mi portassero a Capitol. Lei mi aveva insegnato che tutte le persone avevano una maschera e che solo le persone speciali potevano levarglela. Comincio a camminare verso nord. Non sò cosa ci sarà, ma lo voglio scoprire.

Gli Hunger Games negli occhi di Rue.Where stories live. Discover now