La mietitura

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Sto correndo nei prati, gioco con i miei fratelli, poi mia madre mi chiama, devo tornare a casa. Questo è quello che ho sognato prima della mietitura. Non volevo andarci, ero stanca e mi bruciavano gli occhi. Pregavo perché il mio nome non fosse nominato, perché non fosse mai trovato. Avevo paura di essere scelta. Non volevo andare via, non volevo. Mia madre mi guardava con una faccia rassicurante. Sapeva che avevo paura, e lei era più terrorizzata di me. I miei fratelli mi guardavano e mi coccolavano. Mio padre mi guardava con orgoglio e mi diceva-Tanto non ti chiameranno mai, tranquilla-.

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Fà il suo ingresso sul palco una strana signora. È buffissima, sembra quella di uno dei disegni che avevo fatto da piccola.
-Benvenuti! Benvenuti all'estrazione dei tributi della 74esima edizione degli Hunger Games! Prima di estrarre i coraggiosi guerrieri-Non capisco molto quello che dice. Ero troppo concentrata a vedere come cavolo si era conciata.
-Vi mostriamo un video solo per voi direttamente da Capitol Cityyy!!!!-Parte un video che avrebbe dovuto spiegarci il perché dei giochi. Mi era venuto mal di pancia dall'angoscia. Il video continuava ma io non lo guardavo, abbracciavo con gli occhi la mia casa, pregando di poterla rivedere. -Dio quanto mi piace!!!! È ora..........che cominci la mietituraaa!!!!!!! Come sempre......prima le signore.-
Mi sembrava di vedere tutto a ralentatore, riuscivo a vedere la paura nelle persone, riuscivo a sentire la mia. Ho cominciato a piangere in silenzio. Io di solito piangevo molto poco. Quel giorno invece ho versato dopo tanto tempo le mie lacrime sulla terra. La signora si avvicina alla boccia delle ragazze. Ha preso un biaglietto, lo sta aprendo. -Rue...-Non ho sentito il mio cognome, non ce l'ho fatta. Il mio cuore è saltato. Ora l'aria mi tagliava la gola e io non riuscivo più a respirare.
Le lacrime mi scendevano. Mia mamma era sotto chiok e mio padre piangeva di nascosto.
Si era aperto un varco per farmi passare. Mi guardavano tutti. Non riuscivo a respirare, l'aria c'era ma io non la sentivo.
-Vieni sù cara-Il cuore si era spento. Non lo riuscivo a sentire più. Le lacrime ormai mi avevano segnato il viso e gli occhi erano diventati rossi. Sono salita sul palco e ho cominciato a guardare lontano. Salutavo tutti con le mie lacrime e con i miei singhiozzi facevo conversazione con le paure della gente. La tipa si avvicina alla boccia dei ragazzi. Vedo che prende fiato per pronunciare a gran voce il voto del tributo maschile.-Thresh...-Vedo avvicinarsi un colosso altissimo, con la pelle caffè latte come la mia e gli occhi nerissimi. Lui però non piange, sale sul palco senza batter ciglio, ma dietro di lui c'è una famiglia che piange, degli amici che lo salutano in lacrime. Io stavo ancora piangendo non mi ero fermata. Ci hanno detto di entrare in una stanza, dove avremmo potuto ricevere gli ultimi auguri.

Gli Hunger Games negli occhi di Rue.Where stories live. Discover now