Non avevo cibo, ma stavo morendo di fame...

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Ho corso fin quanto hanno potuto le mie gambe. Poi mi sono arresa e mi sono lasciata cadere. Cato era poco distante da me. Lui si avvicinava in fretta, ma io non riuscivo più a muovermi. Ero incatenata al terreno. Ascoltavo per l'ultima volta il soffio del vento e guardavo lontano. A un certo punto mi arriva una freccia, vicino al fianco destro. Non mi colpisce ma io resto ferma in silenzio lo stesso. Adesso non respiravo quasi neanche più. Cato rallenta e sente un colpo di  cannone. Lo sento anch'io ma non è il mio. Io sono viva. Il favorito si allontana e vedo faccia di volpe che mi saluta. Era lei che mi aveva salvato. Mi arrampico su un albero e resto lì fin quando non vedo calare la luce. Avevo fame, tanta fame e tantissima sete. Mi faceva male la pancia e la testa. Ho chiuso gli occhi ma non ho dormito. Pensavo solo a cosa sarebbe successo se non mi avessero estratto. Mi immaginavo la gioia della mia famiglia, mio padre che diceva-Hai visto?-Con aria da superiore, il cane che mi correva intorno abbaiando felice e i vicini contenti. La crostata buona di mia mamma e le musiche del mio papà. Poi però il sonno comincia a essere pesante, i pensieri cominciano ad annebiarsi e mi addormento.

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Mi sveglia il grido di una ragazza e sento il cannone. Comincia a suonare l'inno di Capitol e sopra la cupola appaiono le faccie dei caduti. Tra quelli c'è il bambino della mia etá. Morto nel bagno di sangue. Ucciso da un coltello. Tutti i favoriti sono vivi. Ed è vivo anche Thresh con altri ragazzi. Sono felice per lui e sono felice di non vedere il mio volto lì. Cato, Clove e gli altri favoriti gli avevo persi di vista. Non avevo idea di dove fossero. Dal momento che non riuscivo a dormire, mi sono alzata e sono andata alla caccia di qualcuno. Non volevo uccidere nessuno, ma le loro posizioni le volevo sapere. Il buio mi schiacciava e la fatica e il sudore si confondevano con il mal di testa. A un certo punto vedo il luccichio di una lama sporca di sangue secco. I favoriti sono lì che dormono e a fare il turno di guardia c'è Clove. Il mio cuore ha fatto un salto e ho sentito il sangue premermi nelle orecchie. Ho corso in silenzio, ho corso cercando di volare, immaginandomi di spiccare il volo come una ghiandaia imitatrice. Sono arrivata al mio albero, quello dove mi era venuto il coraggio per scendere e andare alla caccia dei favoriti. Ora però il freddo che prima avevo completamente ignorato per la paura, comincia a farsi sentire.
Mi rannicchio sul ramo e comincio ad osservare le foglie e i fiori. Mi ricordano la bambola di mia sorella Rosie. Aveva 7 anni quando perse il suo giocattolo preferito, la sua fedele amica d'infanzia. Ho chiuso gli occhi pensando a Rosie, ricordando i suoi occhi, ripensando alla sua risata, ascoltando la natura come solo lei sapeva fare. Anche per me era calata la notte.

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Mi sono svegliata tardi. Avevo dormito molto. Non avevo idea di che ore erano, nè di dove mi trovavo esattamente. Mi sono stropicciata gli occhi e ho sbadigliato forte. Non avevo cibo, ma stavo morendo di fame.
Sono salita ancora più in alto, per avere una visuale completa del territorio. Io mi trovavo quasi al centro di un bosco. A est avevo una distesa di alberi colorati, interrotti poi da l'azzurro luminoso di un lago. A sud e a nord, solo alberi. A ovest invece, c'era la Cornucopia. Il mio zaino era sopra un albero vicino alla Cornucopia. Dovevo prenderlo. Così mi sono incamminata verso ovest.

Gli Hunger Games negli occhi di Rue.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora