□Capitolo uno□

1.2K 54 18
                                    

Giovanni' s pow:

Mi sveglai presto verso le 6:30, ho tempo per prepararmi, fare una doccia, colazione e arrivare cinque minuti prima per arrivare al mio nuovo lavoro, ovvero essere un professore di matemtica.

Mi hanno assegnato le classi dei corsi: A-C.
Però solo dalle terze alle quinte, ne sono felice e non credevo di trovare così velocemente un lavoro.

Mi iniziai a fare la doccia, ogni piccola e calda goccia sul mio corpo mi trasmette uno stato di relax che mi ha tolto tutta l'ansia.
Dopo di che esco, mi asciugo e mi vesto. Mi misi un semplice pantalone nero, una maglietta a maniche corte bianca con alcune linee azzurre, felpa nera e all stars del medesimo colore.

Guardai l'orologio dove c'era segnato che erano le 7:00.

Mi preparai un caffè e ci misi due cucchiaini di zucchero, andai per prendere tutte le cose che mi servivano per la giornata e le sette e mezza arrivarono in un baleno.
Mentre cammino verso la scuola vedo tanti ragazzi svogliati e  alcuni ancora mezzi dormienti.

Arrivai come previsto un po' prima ed entrai dentro la mia prima classe ovvero la 5-C e inziai a sistemare le mie cose sulla cattedra in modo ordinato.
Poi scoccò l'ora e i ragazzi arrivarono in classe e alcuni inziarono a correre per prendere i posti dietro manco animali.

Ma non dissi niente finchè non ci sarebbe stato silenzio e anche perchè correre per prendere i posti in fondo l'ho fatto pure io, notano che sono in classe e si alzano in piedi per darmi il buongiorno.

"Buongiorno ragazzi io sono il nuovo professore di matematica, mi chiamo Giovanni Leveghi e ho 26 anni." Dissi scrivendo nome e cognome alla lavagna.

E vidi subito un ragazzo dai capelli biondi e occhi verdi appuntarsi il tutto. Diventai rosaro leggermente perchè credevo che non importasse a nessuno.

Iniziai a fare l'appello e man mano li dicevo loro alzavano la mano e segnavo assenti e presenti.

"Grassi Andrea." Dissi e vidi che era il biondo di prima, buono a sapersi.

"Presente prof." Rispose lui accennando un sorriso.

Finito l'appello inziai la lezione dando ai ragazzi delle equazioni da svolgere per oggi e se non si finivano si aggiungevano a quelle di compito.

"Se c'è qualcuno che non trova un errore o non riesce a farle, me lo dice e gle la spiego." Dissi vedendo alcuni in difficoltà.

Il biondo alzò la mano dopo che dissi quelle parole e gli diedi la parola.

"Prof. non trovo un errore mi può aiutare?" Chiese retorico e io annuii mentre si avvicinava col suo quaderno in mano.

Lessi un po' quello che c'era scritto e poi li feci vesere che non aveva cambiato il più in meno spostandolo.

"Aaah. Grazie." Disse lui rimproverandosi a sotto voce che era un cretino mentre andava al suo posto.

Devo ammettere che è un bel ragazzo...
Pensai.

Ma che..cazz..no ma cosa penso non posso innamorarmi di un mio alunno che non conosco neanche..?

DRIIIIIINNN!!!


La campanella suonò e io ora dovevo andare in 2-A.
Salutai i miei primi alunni e mi andai verso l'altra classe.

Andrea's pow:

Mi svegliai alle 7:00 quindi di sicuro o arrivo in ritardo perchè mi ri addormento o vado senza problemi.
Per fortuna mi sveglio veramente e mi vesto subito prendendo le prime cose che vedo nel mio armadio, ovvero un jeans, cintura, vans nere, maglia rossa e felpa nera.
Non ho tempo da perdere devo prendere la coriera delle 7:30 per entrare alle 8:00 precise.

Corro tutte le scale del mio condominio due a due quasi cadendo e per fortuna c'è il mio amico Luca che ha fermato il tizio dell'autobus per me.
Come quasi ogni giorno e si parte.

"Andre però potresti svegliarti leggermente più presto." Disse lui e io col fiatone annuii.

"Scusa, *respira* è che non ho sentito la sveglia *respira*" Dissi prendendo respiri profondi.

"Va beh, come stai?" Chiese disperato nel fatto della puntualità.

"Se bene significa sonno, sto bene, te?" Riposi controllando il telefono mettendolo in silenzioso.

"Bene. Sta sera c'è una festa vuoi venire? L'hanno preparta due ragazzi della 5-B." Disse Luca.

"Si." Dissi subito senza esitare.

Il conducente ci disse che eravamo arrivati alla fermata della scuola e scendemmo dall'autobus e ci fiondammo subito dentro la scuola per non fare tardi.

Tutte i ragazzi vanno nelle loro classi, cosa che feci pure io e quando entrai alla cattedra non c'era la nostra solita professoressa ma un professore molto giovane e carino.

Tutti fecero silenzio dopo essersi messi nei posti scelti e dopo che loro notarono il ragazzo si alzarono in piedi.

"Buongiorno ragazzi io sono il nuovo professore di matematica, mi chiamo Giovanni Leveghi e ho 26 anni." Disse ad un tratto mentre scriveva il tutto che mi appuntai.

Mi piacerebbe sapere più cose su di lui, mi sembra molto solare ma allo stesso tempo potrebbe essere serio.

Inziò a fare l'appello e fremevo d'ansia, fra poco ci sarebbe stato il mio nome e inspiegabilmente ero agitato.

"Grassi Andrea." Disse alzando il volto per vedermi.

"Presente Prof." Dissi accennando un sorriso.

Dopo l'appello prese il libro assegnandoci delle equazioni e io pieno di tutta la gioia ironica del mondo. A metà lezione

"Se c'è qualcuno che non trova un errore o non riesce a farle, me lo dice e gle la spiego." Disse credo vedendo quasi tutti in difficoltà, tipo io.

"Prof. non trovo un errore mi può aiutare?" Chiesi timidamente e lui annuì mentre mi avvicinavo col mio quaderno in mano.

Squadrò il mio quaderno dalla copertina all'esercizio e mi fece notare quell'errore di distrazione.

"Aaah. Grazie." Dissi rimproverandomi sotto voce.

"Scemo!scemo!Sono un rincoglionito!" Sussurrai ma credo che mi abbia sentito visto che alzò un soppracciglio.

DRIIIIINNNN!!!

Suonò e il mio caro appena conosciuto professore si dileguò dietro la porta. Continuai a guardare quel punto perchè speravo ritornasse e mi salvasse dalla ora a seguire.
O che mi portasse con se.

_Il Professore_ (CamperKiller)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant