Capitolo 1

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Come tutte le mattine alle 7.00 in punto la mia fastidiosissima sveglia suona mettendo fine al mio bellissimo sonno.

Cerco di spegnerla o di rimandarla cercando di non muovermi dalla mia comodissima posizione.

Non riuscendoci esco dal piumone caldo e un'ondata di aria gelida si impossessa del mio corpo.

La tentazione di rinfilarmi sotto le coperte è tanta ma mi faccio forza e, come uno zombie, procedo verso il bagno.

Come ogni mattina mi guardo allo specchio e realizzo quanto faccio pietà di mattina.

La cosa che mi fa sorridere però è quando mi tiro su la maglia del pigiama e noto la piccola sporgenza all'altezza del ventre che crea il mio fagiolino.

Sorrido e istitivamente mi tocco la pancia.

Prima o poi dovrò dirglielo.

Mi ripeto nella testa mentre vado in cucina per fare colazione.

La santa donna di mia madre è già in piedi e mi sta preparando la colazione.

"Giorno" dico sedendomi al tavolo.

"Ah Emily, non ti avevo visto. Buongiorno" dice porgendomi la mia tazza con latte e caffè.

Apro la scatola di biscotti ancora nuova e inizio a mangiare.

Nonostante i miei 16 anni le mie abitudini non sono cambiate, faccio sempre colazione come quando avevo 6 anni.

"Emily siccome in queste ultime settimane ti abbiamo visto stranita io e la nonna abbiamo deciso di farti un regalo" dice dandomi una scatola impacchettata con tanto di enorme fiocco rosso sopra.

Guardo storta mia madre e lei mi fa cenno di aprire.

Taglio il nastro e spacchetto la scatola.

Ho paura.

Lentamente tolgo il tappo e sempre altrettanto lentamente tolgo la carta semi trasparente che avvolge un apparente maglietta beige.

Quando tiro fuori il contenuto rimango però a dir poco scioccata.

Una tutina per neonato tutta beige con i piedini a impronta di orsetto.

Guardo mia madre.

"Sapevi tutto?" Sussurro mentre lei asciuga le lacrime che le sono uscite dagli occhi verdi.

"Alla mamma non sfugge niente" dice mente io corro ad abbracciarla.

Restiamo così per più di un minuto quando finalmente decido di staccarmi.

Lei mi tocca la pancia ed io mi tiro su la maglia per mostrarle dopo tre mesi la piccola pancina.

Lei sorride all'idea di diventare nonna e poi mi fa un cenno col capo.

Mi giro rivelando mia nonna sull'uscio della porta ad osservarci.

Corro ad abbracciare anche lei.

"Grazie nonna, ti voglio bene."

"Di niente amore, ti voglio bene anch'io" risponde.

Riprendo in mano la tutina.

"Questa va in valigia e sarà la prima tutina del piccolo" dico immaginandomelo con la tutina addosso.

"Vorrei anche vedere" sghignazza mia mamma "dai Emy vatti a vestire che oggi mi sono presa un giorno di ferie, non vai a scuola"

Appena sento le parole <<scuola>> e <<non>> sulla mia faccia appare un sorriso da orecchio a orecchio.

Il più bell'errore della mia vita #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora