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Andrea's pov

Non so spiegare bene cosa sia successo, so solo che l'ho vista cadere, l'ho presa e ho chiamato un ambulanza.
Ora lei è su un lettino, ancora svenuta.
Mi sembra di non conoscerla affatto.
I dottori mi hanno fatto vedere le sue braccia e il resto del corpo...
Non me lo sarei mai immaginato.
Dio poverina, chissà quanto soffre.
Vorrei farla star bene.
Mi siedo accanto a lei e le prendo la mano.
I dottori stanno cercando di chiamare i suoi genitori, ma nessuno risponde.
Io ho deciso di rimanere a Milano finché lei non starà meglio.
Non posso lasciarla sola in un momento del genere.

Simona's pov

Mi guardo intorno, è tutto acceso, bianco.
Tutta sta luce mi fa quasi venire il mal di testa.
Vedo una sagoma come non riconoscerlo?
Subito gli corro incontro e lo abbraccio, lui mi stringe ancora più forte.
Mi era mancato.
Sto così bene con lui accanto.

«Tu non stai affatto bene» mi dice ed io non so che fare oltre a guardarlo.

A ragione, ha così tanta fottuta ragione.

«Apri gli occhi» mi dice prima di sparire.

Ed io apro gli occhi.

È buio, sono in una stanza d'ospedale, su un lettino e c'è Andrea che mi tiene la mano, addormentato su una mia gamba.
Quant'è bello?
Aw.
Che carino m'è rimasto vicino per tutti questo tempo.

«Ti sei ripresa» dice un dottore che entra all'improvviso nella stanza

«A quanto pare» dico

«Cosa mi è successo?»

«Beh hai avuto un calo di zuccheri e sei svenuta, hai la pressione bassa vero?»

«Beh sì, per quanto dovrò stare qui?»

«Questo te lo dirà il tuo ragazzo appena si sveglia»

«Non è il mio ragazzo, siamo solo amici»

«Si vede che vi amate, entrambi»

Sorride ed esce dalla stanza.

Mi siedo sul letto senza muovere le gambe sulle quali lui è sdraiato, poi lo scuoto leggermente.
Subito si alza di scatto e mi fissa.

«Ti sei svegliata»

«Sì, il dottore m'ha detto di chiedere a te quanto devo restare qua»

«Beh ecco loro hanno visto i tagli, hanno voluto anche pesarti e sei sottopeso e beh hanno deciso che almeno un mese lo devi fare qua»

«Porca madonna che rottura di coglioni» dico subito.

Un mese.
Un fottuto mese in sto cazzo di posto del cazzo.

«Tranquilla, ho deciso di restarti accanto per questo mese» dice sorridendomi.

Quindi poi se ne andrà via? Ottimo.

«Dai adesso riposa che ne hai bisogno» mi dice alzandosi e dandomi un bacio sulla guancia.

Dio, la voglia matta di baciarlo.
Quanto vorrei farlo.
Lo adoro, tantissimo.