#3 il suono di uno strano sentimento.

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Jeff si alzò la mattina dopo verso le 09:30 l'ora in cui Carol si sveglio. Sperava che rispetto a ieri sera si sentiva meglio oggi, non credeva ancora di averle fatto male per una cazzata che per di più commessa dal mostro della sua mente.
Era la prima volta che dimostrava attenzioni per qualcuno che non fosse Liu. La cosa gli era molto strana, e anche lui si sentiva decisamente strano a provare certe attenzioni.
"Ti stai rammolendo eh Jeffrey caro?~" il mostro che era in lui si era risvegliato anche stavolta...come sempre del solito.
-Lasciami in pace e vattene.- il ragazzo andò in bagno dove si lavò e fece una doccia poi scese le scale verso il salotto.
Una volta giunto lì guardò Carol che dormiva beata sul divano con la spalla bendata. Possibile che una ragazza come lei sia una serial killer? Era impossibile, eppure lo era. Per Jeff non era una ragazza davvero stronza e acida ma gentile e romantica, sicuramente il mondo e le persone l'hanno cambiata nel peggiore dei modi.
Jeff si avvicinò a lei e le accarezzò piano una guancia per poi andare in cucina a preparare la colazione. Dopo pochi minuti finito di preparare la colazione per entrambi, andò di nuovo vicino al divano, prese una sedia e si mise vicino a Carol sedendosi e prendendola per mano.
Passarono un paio di ore e Jeff non si mosse per niente, aspettava con ansia che la ragazza si svegliasse per chiedere scusa. Non aveva mai chiesto scusa dopo aver cercato di uccidere una persona ma, in quel caso si sentiva in dovere di farlo.
Quel problema delle vittima poteva esser messo a fine in modo pacifico e non in modo brutale. Bhe d'altronde aveva iniziato la ragazza ma poco gli importava.
Verso le 10:30 Carol si svegliò aprendo piano gli occhi stringendo la mano di Jeff. Quando vide ciò ritirò subito la mano e il suo sguardo si posò prima su Jeff e poi sul tavolo dove c'erano le colazioni.
-Perché mi hai curata? Non ne avevi nessuna ragione potevi lasciarmi morire e la concorrenza andata via...- abbassò lo sguardo guardandosi le mani.
-Perché ti ho curato? Bhe...ammetto di aver fatto una cazzata a cercare di ucciderti lo ammetto....ma non voglio lasciarti da sola...- Jeff la guardò per un secondo per poi distogliere lo sguardo imbarazzato grattandosi il collo nervosamente.
Carol spalancò leggermente la bocca. Nessuno le aveva mai detto una cosa simile anche se praticamente fin da piccola era rimasta sola da tutto e tutti. Non poteva crederci anzi non voleva, non voleva soffrire come da bambina, non voleva provare sentimenti non ricambiati niente di niente zero assoluto.
Seppur senza rendersene conto a quelle parole dette dal killer sorridente le scappò un piccolo sorriso.
-Hey stai sorridendo!-disse Jeff ridendo leggermente e indicando le labbra di Carol.
-eh che? No è solo una tua impressione!- il sorriso scomparve subito e gonfio una guancia cercando di trattiene le risate.
-inveve si! Stai sorridendo davvero! Hai un sorriso magnifico!- sorrise lui alzandosi dalla sedia dandole sulle gambe la colazione.
-È per me?- Carol guardò la colazione e poi Jeff incredula. Era da molto tempo che non mangiava, alcune volte perché non voleva altre volte per quando mangiava in questi ultimi giorni vomitava.
-si tutta tua-
La ragazza mangiò subito senza farlo ripetere due volte e poo posò il piatto sul tavolino davanti a lei e Jeff.
Jeff iniziò a sentire una strana sensazione nel petto, ma forse era solo chissà raffreddore oppure si sentiva poco bene fatto sta però che anche Carol sentiva la stessa sensazione e per entrambi era decisamente nuovo.
Alla fine entrambi iniziarono a conoscersi meglio a vicenda, Jeff raccontò la sua storia molto dettagliatamente e aspettava solo il turno che Carol raccontasse.
In questo modo magari il killer sorridente l'avrebbe aiutata in qualche modo, nemmeno lui sapeva come avrebbe fatto ma sapeva bene che ormai non l'avrebbe lasciata mai sola.

True smile °JEFF THE KILLER FF°Where stories live. Discover now