Capitolo Quinto: Non tutti possono essere gli eroi protagonisti

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Levy era tremendamente contraria a rapinare un museo, insomma, era un luogo di cultura, un luogo sacro per chi voleva apprendere e stava totalmente ignorando i suoi ideali. Era contraria alla missione, ma come diceva il Master: doveva prendersi le sue responsabilità, crescere ed avere una sua vita. Levy sbuffò e si buttò a peso morto sul letto, <<Ma con chi crede di parlare il Master? Questa volta ci penso io, sono capace e mi sono allenata tanto. Prenderò quello scettro e troverò la chiave di Lucy, chissà dove sarà...>> Era ormai pomeriggio, non era scesa a pranzo con Jet e Droy perchè non voleva vederli o parlarci, prese la sua borsa e decise di andare a cercare la chiave della sua amica e, magari, rubare lo scettro da sola. Pensava che facendo tutto da sola il Master non l'avrebbe più mandata in missione, ma si sbagliava. Fuori faceva freddo, c'era una brezza che si alzava dalle montagne che trovava piacevole, i suoi capelli si spettinava a ritmo di quell'aria, le luci erano già accese e non capiva perchè, visto che era ancora presto. Essendo vicino alle montagne la luce scompariva molto prima ma era tutto così bello e calmo che non le importava, sembrava una vacanza più che una missione, molti ragazzi erano fuori dalla gilda e la fissavano, aveva la stessa fascia di Gajeel, che tempo prima aveva fatto parte dei Phantom Lord, avevano una brutta reputazione peggio di quella di fairy tail. Leggeva il foglio e guardava le foto dello scettro e della chiave, non avrebbe potuto mostrare il foglio o avrebbe svelato la sua identità, quindi doveva descrivere quell'oggetto ma era troppo complicato, era una chiave, d'oro con all'estremità il viso di un leone? o con il viso di una persona con delle zanne ai lati? no, era un leone, e la suddetta criniera proteggeva un cerchio bianco con il segno zodiacale del "leone", dall'altra parte c'era la parte da far entrare nella serratura che era ancora più complicata da descrivere, Levy stava impazzendo e voleva urlare dalla frustrazione, non si accorse che stava camminando e andò a sbattere contro un lampione, abbassò lo sguardo e una gatto si strusciava contro la sua gamba, lo fissò e lo vide andare via miagolando. Levy alzò le spalle e lo seguì, vide un altro gatto con al collo una chiave, anzi, la chiave di Lucy. Gli andò incontro con cautela e facendo versi con la bocca, <<vieni gattino, non voglio farti nulla>>, il gatto si avvicinò e quando lei fece per prenderlo quest'ultimo gli saltò in faccia, graffiandola leggermente. Iniziò l'inseguimento dell'ispettrice Levy contro il super criminale Gatto-chan, il fuggitivo sgattaiolava nei meandri più piccoli e oscuri ma la ragazza, essendo minuta, gli stava dietro. Continuavano a correre, ad un certo punto la turchina lo stava per prendere ma inciampò contro un muretto molto basso, cade e rotolò per qualche metro, aveva la testa contro il prato e le gambe sul suo cranio, la gonna era alzata e le mani erano davanti a lei, stringeva qualcosa di soffice, appena alzò lo sguardo, scattò in piedi, aveva preso il gatto. Gli presa la chiave e lasciandolo andare si diresse verso il museo, ora mancava la seconda cosa e poteva tornare a casa trionfante.

Nel frattempo a Magnolia...

Gajeel non aveva messo piede fuori dalla stanza e Lily non lo sopportava più, continuava a dire fandonie su Levy e i suoi compagni di squadra.
<<Apri gli occhi Gajeel, la tua sorellina ha una sua vita, cosa ti aspettavi scusa?>> disse il gatto leccandosi le zampe.
<<non è "la mia sorellina">> Si infurió il ragazzo che masticava dei bulloni.
<<Ah, quindi cos'è? La ragazza per la quale hai una cotta?>>
<<Non mi piace!>> Disse il corvino tirandogli addosso un libro <<Sono solo in pensiero per lei, non era pronta...>>
<<Se lei fosse qui ti avrebbe già ucciso>> Disse il gatto spostando il libro.
<<Perchè?>>
<<"Non si trattano i libri così Gajeel">> Disse Lily imitando la voce di Levy, <<Se proprio sei in pensiero, che ne dici di andare in quella città? Potrai tenerla sotto controllo e così potremmo dormire entrambi..>> continuò il gatto molto infastidito dall'ultima nottata in bianco.Gajeel non se lo fece ripetere due volte, prese le sue cose e andò in stazione.

Levy stava entrando le museo quando alcuni ragazzi della gilda oscura fecero irruzione.
<<C-cosa vo-volete?>> Chiese la ragazza balbettando.
<<Di certo non te>> Disse un uomo rude ridendo, era alto e molto più forte di lei, abbastanza plausibile.
<<Sappiamo la missione che dovrai compiere, ma una ragazzina tutta indifesa come te non riuscirà mai a rubare lo scettro del nostro padrone. Cosa credevi? Di farla franca sotto i nostri occhi?>> Disse un altro ragazzo
<<Non so di cosa state parlando>> Disse Levy infastidita dalle loro risate.
Un uomo andó dietro di lei e la sollevò per i capelli, poi slegò la fascia e la fece cadere a terra.
<<Gajeel Redfox..>> lesse l'uomo.
<<Ah, quindi sai leggere?>> Lo schernì in modo sarcastico Levy.
<<Tsk...Come fai a conoscerlo? Non andrebbe mai a letto con una come te. Quindi chi sei? La sua serva?>> Riprese l'uomo.
<<È un mio amico, problemi?>> Levy incroció le braccia e in tono di sfida aggiunse: <<Lui mi ha allenata, mi ha regalato la sua fascia e ora sono qui.>>
<<Uh, quindi ci tiene davvero a te, non passa mai più di una notte con una ragazza e non ne frequenta nessuna, come diceva lui: perché avere una storia seria se ci sono così tante belle ragazze?>> Incalzó l'uomo.
<<F-frequentare? Io non sto con Gajeel in quel senso. Siamo amici.>> rispose Levy imbarazzata e arrabbiata.
<<Non mentire ragazzina, quel corvino non sta mai con la stessa ragazza, neanche se si tratta di un semplice allenamento. Ma sei troppo debole per stare con lui, ha fatto bene a non spingersi oltre con te. Debole, minuta e probabilmente codarda.>> Disse un altro uomo.
<<Io non sono codarda!>> Disse Levy arrabbiata, si alzò e guardò tutti con odio.
<<Allora vediamo..>> disse il primo uomo.
Iniziarono a combattere, all'inizio gli teneva testa, ma poi si aggiunsero gli altri, Levy era a terra, il cuore le martellava le tempie, cercava di liberarsi dalle mani dell'uomo che la trattenevano a terra. Presero la fascia e gliela misero sulla bocca, impedendole di proferire parola o versi. La presero sulle spalle e la portarono nella gilda, nel frattempo Gajeel era arrivato prima del previsto in quel paese, lo conosceva fin troppo bene e si recò nella prima locanda senza pensare alla sua ex gilda.

Levy era stata messa nelle prigioni, i suoi vestiti erano già quasi del tutto strappati, pieni di sangue, i capelli erano così sudati che gli si erano attaccati al viso, era lì da qualche ora ma la torturavano, volevano sapere tutto di Fairy Tail e di Gajeel, tutti i suoi averi erano a terra, buttati come se non fossero nulla ed era così. Non erano nulla...per loro. La fascia era legata alle sbarre della cella, non sapeva perché ma pensava avrebbe avuto a che fare con Gajeel, di sicuro.
<<Come fa Gajeel ad essere interessato a te..>> Disse una donna entrando nella cella, seguita da due uomini che portavano in spalla Jet e Droy, erano privi di senso.
<<Insomma, con me ha passato una notte, una sola e invece tu...tu sei diventata una sua allieva.>> Era alta, con i capelli scuri e gli occhi quasi gialli, era formosa..tipica ragazza che poteva piacere al corvino.
<<Cosa c'è di male? Sono una sua allieva, e allora? Mi allenava! Mica ci ho fatto sesso!>> Urló Levy
<<Mia cara, sei proprio ingenua, non conosci quel ragazzo eppure devi aver passato molto tempo con lui.>> Disse la donna.
<<Mi odia, mi tratta male, usa nomi che mi infastidiscono per chiamarmi, mi fa sempre arrabbiare e mi prende in giro! Cosa volete sapere?>> Chiese Levy esausta.
<<Tsk...non lo conosce>> Disse un uomo con lo sguardo basso.
Se ne andarono lasciando i corpi a terra, <<Gajeel..>> sussurrava Levy per poi cadere in un sonno pesante.

Quella notte Lily camminava per il paese, vedeva del fuoco ma non ci diede davvero importanza finché non notó il luogo..il museo che doveva rapinare la squadra di Levy.
Tornò dal suo padrone e lo svegliò, Gajeel corse alla sua ex gilda senza pensarci troppo, aprí le porte e scaraventava gente a terra chiedendo di Levy. Finchè non incontrò il suo ex gruppo.
<<Gajeel, caro Gajeel, quella ragazzina indifesa non competerà con me. Mai. Non si metterà tr..>> non finii la frase che il corvino la scaraventò dall'altra parte della stanza.
<<Tu non sei niente per me, non lo eri e non lo sarai. Eri una come le altre, dovevo sfogarmi solo sul tuo corpo. Ma non provo nulla per quelle come te.>> Disse il modo freddo lui. Picchiò gli altri quasi fino a farli andare nell'altro mondo. Scese nelle prigioni ma vide Levy in braccio ad un altro, un tizio alto, con i capelli rossi che davano sul castano, con gli occhi azzurri e gli occhiali. <<chi cazzo è quello Lily?>> Disse Gajeel infastidito.

Tra un milione di paroleWhere stories live. Discover now