Capitolo Terzo: Anche i libri più lunghi vanno letti

189 7 0
                                    




Dopo quel "grazie", Levy decise di tornare a casa, non era pronta ad affrontare un conversazione con le due ragazze, quindi prima che riprendessero conoscenza lei era già nel suo caldo letto. Non pensò a nulla e si addormentò. Il giorno dopo era in piedi dalle sei, così potè lavarsi e vestirsi, aveva dei pantaloni lunghi aderenti e una maglietta a maniche lunghe nera, così che se fosse caduta non si sarebbe fatta nulla in confronto al giorno prima, legò i capelli in una coda con la fascia nera e dopo un'ora e mezza corse in gilda, non c'era nessuno ed era perfetto così avrebbe potuto fare colazione in pace, ma poco dopo un'ombra di una persona alta e muscolosa le oscurò la visuale del suo dolce piatto quasi vuoto.
<<Gamberetto>> Disse Gajeel
<<Ciao Gajeel>> il ragazzo scoppió in una risata quando lei si giró, aveva i baffi fatti con la schiuma per colpa della bevanda che ormai aveva finito. Lily le aveva dato un tovagliolo e lei capì, le sue gote diventarono rosse ma Gajeel non ci diede peso.
<<Andiamo ad allenarci?>> Chiese Levy per cambiare discorso. Il ragazzo annuì e si incamminarono verso la sala. Gajeel si mise in posizione, Levy anche. Il ragazzo osservava il suo fisico in quei vestiti aderenti, aveva già capito come diminuire le botte e i graffi contro il pavimento, la fascia era davvero logora e sapeva che dopo due o tre cadute i capelli le si sarebbero sciolti, ma non disse nulla, l'immaginazione non era in grado di egualiare la vista. Levy gli sferrò un colpo, ma Gajeel lo schivò, la ragazza si fece male ma il dolore passò subito, <<Il braccio non deve essere teso quando sferri un colpo, deve essere "carico", in modo tale da raggiungere il range che vuoi che ti dà la forza penetrante e magari mi fai cadare come ieri hai fatto svenire Juvia e Lucy>> mente parlava il corvino continuava a muoversi da un piede all'altro, senza fermarsi. Levy annuiva ma non parlava, sapeva che se avesse voluto far cadere il ragazzo doveva allenarsi anche a casa, non ce l'avrebbe fatta con quelle poche ore se poi cadeva distrutta. <<Ieri dopo esserti fermava avevi il battito regolare, quindi Gamberetto, hai una buona resistenza e hai fiato, ma per te un combattimento troppo lungo può farti stare K.O. per giorni, non puoi vivere nel mondo dei sogni come ieri.>> Gajeel aspettava un suo colpo, ma notò un altro difetto <<Il bacino, deve stare in avanti per non causare il contraccolpo.>> La ragazza era stupita sapeva davvero tante cose, provò a sfrerrare un altro colpo, non gli fece nulla ma andò a segno, le sue nocche contro gli oddominali del ragazzo la fecero arrossire, non pensava avesse un fisico del genere nonostante l'avesse visto con i suoi stessi occhi il giorno prima, <<Quando dai il colpo espira completamente>> Aggiunse il ragazzo, ogni cosa che le diceva se lo appuntava nel cervello e sapeva che non se ne sarebbe mai dimenticata, <<Rilassa le spalle, cos'è? Hai paura di me? ghihihi>> La ragazza gli fece una linguaccia, lui con due mosse l'aveva fatta cadere a terra, la turchina ansimava, si rialzò subito e gli sferrò altri due pugni, uno andò a vuoto e l'altro colpì il ragazzo vicino alle anche, Levy per poco non cadde e stava facendo tutto da sola. <<Il piede anteriore si appoggia a terra solo dopo aver colpito il bersaglio, movimento a frusta del polso e ricorda, se vuoi farmi davvero male di scaricare la forza del colpo utilizzando tutto il corpo, partendo dalla forza impressa dalle caviglie, al ginocchio, all'anca, alla spalla, al gomito, al polso ed infine al corpo dell'avversario. Non pensare sia facile come leggere un libro ed imparare a memoria, devi applicarti. Quindi fai pratica su di me. Non mi fai nulla Gamberetto.>> Levy si arrabbiò, gonfiò le gance e dinventò rossa, cercò di prendere tutte i consigli e gli sferrò un nuovo colpo, sta volta Gajeel non fece in tempo a schivarlo, si impiantò nelle costole, al ragazzo si mozzò il fiato e per poco non si accasciò. Si toccò il punto dove Levy aveva sferrato il colpo, alzò il viso e scoppiò in una risata. <<Bravo Gamberetto, ora l'ultimo consiglio della giornata: La miglior difesa è l'attacco e chi ti aggredisce non si aspetterà mai che ad un suo attacco tu risponda subito con uno tuo. Uno scatto in avanti è l'ultima cosa che lui penserebbe da parte tua. Non arretrare se non ne sei costretta, ed appena dopo l'arretramento guadagna subito quanto più terreno puoi colpendolo sempre. Non lasciargli mai tregua. Adesso pranziamo e dopo andiamo a correre, così ti alleni un po' sui vari arti.>> Levy era davvero felice di averlo al suo fianco, aveva già imparato a fare qualcosa di nuovo. Non si era fatta molto male, a differenza di Gajeel al quale ci volle un po' per far passare il dolore alle costole, si sedettero vicini, Lily era sulle gambe di Levy non aveva assistito al combattimento, ma dal sorriso della ragazza questa volta non era successo nulla di davvero brutto, in gilda non c'era nè il gruppo di Lucy e Natsu nè quello di Gray e Juvia, sapevano che le ragazze dovevano chiarirsi ma era troppo presto. <<Mira-chan ma a Lu-chan piace Natsu o sbaglio?>> chiese Levy mangiando un boccone del Ramen che le aveva preparato.
<<Così credevo, ma ieri Lu-chan si è avvicinata a Gray, qualcuno l'ha spinta e si sono baciati. Creado sia stato Jet, ma dopo quello che gli ha fatto Gajeel ieri non sta facendo nulla di strano, diversamente dal solito.>> Finì Mira sospirando.
<<Quindi Juvia si è arrabbiata perchè Gray è suo? Ma non si è accorta degli occhi che ha Lu-chan quando parla di Natsu?..>> Levy non riuscì a finire la frase, che Mira la conitnuò <<O delle occhiate che Natsu le tira, senza contare il loro primo bacio e la loro prima missione, quando Natsu tornò con lei in braccio addormentata, o quando le aveva regalato quel mazzo di fiori per ringraziarla di essersi aggiunta alla sua squadra...Gli occhi di Natsu sono davvero pieni di vita quando sta con lei, un po' come i tuoi Gajeel, quando stai con Levy>> A Gajeel andò di traverso l'acqua, la turchina per poco non si strozzò con il cibo, Lily a quelle parole rise e il corvino lo sollevò dal collo, guardandolo con gli occhi che sprigionavano sangue.
<<Cos'hai da ridere gattaccio!>> Disse Gajeel fuori di sè.
<<A-a me non...a me non piace...>> Levy non riusciva a finire la frase, era diventata un peperone e non riusciva a sopportarlo, non era da lei non riuscire a parlare dall'imbarazzo. Gajeel e Lily iniziarono a picchiarsi mentre Levy finiva di mangiare, Davvero le piaceva quel ragazzo rozzo?
Levy prese il ragazzo per un braccio e intimò a Lily di tornare versione felina, così si incamminarono fuori dalla gilda e la ragazza mise le mani sulle anche sorridendo.
<<Ora dove andiamo a correre?>>
Gajeel la prese in braccio, non sapeva il perché e la portó fino ad un parco popolato da ciliegi, era estate quindi non erano in fiore e a Levy questo dispiaceva molto. Il corvino iniziò a correre e la ragazza sconvolta lo seguiva, faceva più fatica anche perchè faceva molto caldo e con quei vestiti stava sudando più del previsto, anche il ragazzo iniziò a sudare, dopo mezz'ora di corsa e riscaldamento, Levy interruppe il silenzio <<Voglio imparare nuove cose sul corpo a corpo>> i suoi occhi luccicavano, voleva davvero conoscere cose nuove e Gajeel a quelle parole sorrise, era davvero determinata. <<Okay, ma sai che se cadi su questo terreno ti farai molti più graffi che botte?>> Disse il corvino un po' preoccuopato. La ragazza annuì, non aveva paura di graffi o sbucciature. <<Iniziamo con la difesa, ora hai capito come attaccare, sai le basi e dopo, se avremo tempo approfondiremo. Non sempre si può attaccare e quindi è opportuno che tu impari alla svelta a difernderti, puoi scegliere due metodi per difenderti: il primo consiste nel parare ogni attacco con i pugni e le braccia, il pugno destro e il braccio posti in basso per difendere lo stomaco e il pugno sinistro e il braccio per proteggere la testa, il secondo rigurda la parte inferiore, ovvero le gambe, se il tuo avversario o il tuo aggressore ti sferra un calcio o una ginocchiata la miglior difesa è l'attacco e dunque dovrai usare i piedi sferrando un calcio che potrebbe anche provocare danni seri all'altra persona. Ora prova su di me.>> Gajeel concluse e Levy annuì, ci provò due volte e alla seconda cadde, sapeva dare calci ottimi e il ragazzo non la corresse, aveva solo problemi con l'equilibrio ma avrebbero risolto tutto con calma, dopo quella caduto la fascia le si staccò come aveva previsto il ragazzo, anche se pensava cedesse molto prima, Levy la prese e la vide: si era rotta. Si stava per scusare con il corvino ma lui si era accasciato, si tolse la sua fascia e le legò i capelli, era sudato e stanco, si notava ma non voleva smettere di farla migliorare e quell'intoppo lo aiutava a riprendere fiato, Levy gli asciugò alcune gocce di sudore che aveva sul viso con la manica e gli sorrise, dopo avergli legato i capelli, la fece alzare.
<<E tu come farai con i capelli?>> Gajeel si tolse la maglia, Levy stava per svenire come le altre ragazze che erano intorno, lui fece per strapparne un pezzo per creare una nuova fascia ma lei gli obbligò di rimettere la maglietta solo con uno sguardo, la ragazza si strappò una manica della maglietta e tolse il filo laterale della cucitura, si avvicinò a lui e gli legò i capelli, i ruoli erano invertiti. Ora era Gajeel ad osservare quel fisico minuto ma allo stesso tempo così atletico, anche se non si muoveva dalla biblioteca. Alzò lo sguardo e Levy faceva fatica ad allacciare la fascia perchè non voleva avere nessun cottanto fisico con il ragazzo, gli stava lontano e si sentì rifiutato, non sapeva il motivo così la fece avvicinare mettendole una mano sul fianco, finì quasi con la faccia tra il suo seno, ma non era quella la sua intenzione, Levy lo guardò perplessa ma poi capì e in poco tempo riuscì a legargli i capelli. Si alzarono e riprovarono la difesa molte volte, la ragazza non cadde neanche una volta ma si fece parecchi lividi sul piede e sulle gambe. Poi Gajeel la fece fermare e riprese la spiegazione <<Questo è l'ultima cosa che ti insegno oggi, così puoi riposarti e decidere quanto sarà lungo il tuo allenamento, devi imparare anche ad usare le armi non esiste solo il corpo a corpo.>> Levy era un po' dispiaciuta e sperava che Gajeel sapesse usare le armi così poteva essere il suo insegnante. <<In ogni caso, anche se magari non continueranno le lezioni, tu ed io verremo ad allenarci così che tu rimanga in perfetta forma fisica ghihih e il tuo fisico non scherza.>> La ragazza lo fulminò con gli occhi ma poi sorrise, le aveva fatto un complimento. Iniziava a capire com'era Gajeel ormai e pensava che ogni suo movimento e ogni sua espressione fosse davvero significativa ma ne aveva così tante che per decifrarle tutte avrebbe dovuto impiegare davvero tanto tempo. <<Ricordati che in un combattimento corpo a corpo puoi e devi mordere, mordi le parti sensibili come: il collo le dita o anche qualsiasi altra parte del braccio, le orecchie e il naso. Però per arrivare a mordere devi usare tutto ciò che ho detto prima, ora proviamo.>> Provarono fino a che non tramontò il sole, Gajeel e Levy si stesero a terra, il ragazzo aveva segni dei denti della turchina sulle braccia. Vide del sangue sulle gambe del corvino e iniziò a rattristarsi, non voleva ferirlo fino a fargli uscire sangue, se ne accorsero entrambi e con uno sguardo si incamminarono verso casa di Levy. Appena entrarono lei stava per prendere dei cerotti ma Gajeel la fermò, <<Senti, posso farmi una doccia?>> Le chiese imbarazzato, non aveva mai chiesto cose del genere neanche ai suoi amici, la ragazza sorpresa annuì, <<Lily puoi andarmi a prendere dei vestiti?>> Chiese il corvino all'Exceed che si fece spuntare le ali e volò verso il loro alloggio. Quando finì la doccia uscì con un asciugamano legato alla vita e un altro con cui si aciugava i capelli, Levy arrosì e gli porse i vestiti, lui accennò un sorriso imbarazzo. La ragazza alzò lo sguardo, delle goccioline d'acqua gli scendevano sugli addominali e avrebbe voluto tanto toccarli, sembravano finti ma dannatamente eccitanti. Levy si era imbambolata e lui era le passò una mano davanti agli occhi. La ragazza stava per sbavare ma si riprese in tempo, <<Cos'è sei innamorata di me ora?>> Levy lo guardò male e gonfiò le guance. Superò il ragazzo ed entrò nel bagno, ora toccava a lei fare la doccia. Gajeel si cambiò aveva dei pantaloni corti neri, una canottiera nera con delle scritte sulla schiena bianche con un'apertura ascellare davvero ampia così da far vedere i muscoli, si mise le calze e mise le scarpe all'ingresso, legò i capelli in uno chignon con la fascia. Levy uscì ma il ragazzo non era lì, così decise di vestirsi, mettendosi i pantaloncini bianchi e una canottiera lilla, non mise le calze e scese. Gajeel vide la ragazza scendere, era una goduria per gli occhi, i capelli bagnati le ricadevano sulle spalle e i vestiti semplici le mettevano in risalto tutto per non parlare dei pantaloncini bianchi, il bianco faceva vedere tutto e lui lo sapeva. Notò che aveva la fascia in mano, poi la vide andare verso la scrivania e prendere un pennarello bianco, ci scrisse sopra qualcosa ma non riuscì a capire, ancora girata disse: <<Cos'è ti sei innamorato di me? ghihihi>> Cercò di imitarlo e Lily scoppiò in una risata fragorosa. Andarono tutti e tre in cucina, <<Facciamo che ognuno prepara qualcosa che sa fare bene e poi mettiamo tutto in tavola?>> Propose Levy e gli altri due annuirono. Un'oretta dopo erano le otto passate, in tavola ora c'erano onigiri di tonno, makizushi, ichijū sansai, namasu e melonpan. Si misero a tavola e inziarono a mangiare, finì tutto quasi subito, forse troppo in fretta, andarono in camera di Levy.
<<Domani ti insegnerò altro ma credo che sarà l'ultima lezione, non c'è molto che devi imparare, in due ore finiremo. Io so usare la spada ma Natsu è molto più bravo, quindi chiederò a lui di aiutarti, almeno per avere delle basi. Non voglio storie>> Gajeel non la guardava.
<<Okay, tu domani pomeriggio cercherai una missione?>> chiese Levy un po' rattristata.
<<Sì, devo iniziare a mettere via dei soldi per poter avere una casa tutta mia.>> rispose il ragazzo.
<<Quindi poi partirai?>> disse la ragazza mentre prendeva un libro.
<<Già.>> concluse lui. Rimasero in silenzio e il ragazzo dopo un po' decise di andare via, si salutarono e vide la scritta sulla fascia ma non era sicuro perchè gli occhi erano pesanti dalla stanchezza, c'era scritto "Redfox" e al posto della o c'era un cuore, sapeva che era uno scherzo dovuto al sonno e non ci pensò oltre, mentre tornava a casa però rivide il suo sorriso, il suo odore continuava a sostare nel suo naso, quello stupido gamberetto aveva davvero cambiato tutti i suoi piani, alla fine non era più partito per lei, non a causa sua. "Quindi poi partirai?" sentiva quella frase nella sua testa e ogni volta il tono era sempre più triste, che fosse davvero triste per la sua partenza? Ma tanto si sarebbero visti ogni giorno in gilda, ma anche lui non voleva che gli incontri si fermassero lì. Appena entrò nella sua stanza si sdraiò pensando a cosa fare con Levy, voleva continuare a vederla ma ormai gli allenamenti erano finiti e portarla in missione era troppo pericoloso e poteva essere un peso per tutti e tre. Non lo sapeva neanche lui, dopo poco cadde in un sonno profondo.

Per saperne di più... (li ho messi tutti, magari alcuni non li conoscevano)
Onogiri : è uno spuntino tipicamente giapponese, composto da una di bianco, con un cuore di (sake), (tsuna), o altro, con l'aggiunta di vari condimenti possibili, come l', il , ecc. Di solito l'onigiri ha una forma triangolare, con una striscia di su un lato per poter essere afferrato comodamente.
Makizushi: una polpettina, cilindrica o conica, formata con l'aiuto di un tappeto di bambù, è il tipo di sushi più familiare alla maggior parte degli occidentali. Generalmente è avvolto nel , un foglio di alga seccato che racchiude il riso e il ripieno. In base alla forma e struttura ha diversi nomi.
Ichijū Sansai: letteralmente una zuppa e tre piatti, in cui la portata principale è composta da riso o da una zuppa, più tre piatti di contorno. Questi ultimi sono chiamati okazu e sono generalmente serviti in piccole quantità.
Namasu: è un piatto composto da daikon e carote marinati nell'acete di riso per diverse ore.
Melonpan: I Melonpan sono costituiti da un impasto aromatizzato, o farcito, ricoperti da un sottile strato croccante di biscotto. Esistono numerose varianti, alcune delle quali includono ripieni al cioccolato, al caramello, alla crema pasticcera e ad altri gusti.

Tra un milione di paroleWo Geschichten leben. Entdecke jetzt