NO NAME -seconda parte-

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Un'ora dopo mi ritrovai a Madison Square Garden, dietro le quinte. Nonostante manchino più di 5 ore all'inizio del concerto, ci sono già molte persone in attesa. Odio i posti affollati, proprio per questo ho preferito rintanarmi qui. Per passare il tempo ho deciso di infastidire Farlan e Isabel, che stanno preparando il tutto per l'inizio; dopo essere stato rimproverato e minacciato dal biondo con un: "Smettila o te la vedrai con Levi", mi allontano sedendomi su quella che sembra essere una cassa o un amplificatore, non ho ben capito cosa sia. Decido di chiamare Armin, dato che con tutto il trambusto di ieri non ho avuto modo di farlo. Gli racconto tutto quello che è successo e lui mi intima di lasciar perdere e godermi "la mini-vacanza". Sospiro e chiudo la chiamata.  Annoiato, opto per un giro di perlustrazione nei pressi dell'enorme spazio antistante il parco, delimitato da transenne. Prima, però, avverto Farlan delle mie intenzioni, non volendo far preoccupare il corvino nel caso mi cercasse. Il biondo mi dà il consenso, dicendomi di tornare presto perché tra poco avrebbero fatto entrare i fan. Annuisco e dò il via alla mia "passeggiata". Mi guardo intorno, osservando i preparativi. È quasi tutto pronto, mancano solo Hanji, Mike e Levi. La band, a detta di Erwin, si trova in sala prove da questa mattina, infatti non ho avuto modo di incontrare il mio fidanzato nemmeno per un secondo. Dei rumori, o meglio delle urla, attirano la mia attenzione. Mi volto e vedo le fan chiamarmi da dietro le transenne, per farmi avvicinare. Continuo il mio percorso, ignorandole palesemente. Fisso il palco, che tra non molto sarà occupato dai ragazzi, quando qualcuno mi viene addosso. "Mi scusi, ero assorto nei miei pensieri e non l'ho vista" dico in modo da scusarmi. Osservo la "vittima": è un ragazzo un po' più grande di Levi. Indossa una maglia con scritto "Staff" sul retro, mentre un semplice jeans blu gli fascia le gambe e, infine, ai piedi un paio di converse bianche. Il viso è stanco ma allo stesso tempo inquietante, lo sguardo è freddo e penetrante, l'iride dell'occhio è nera come la pece, il mento è ricoperto da una barbetta incolta e nelle mani ha una custodia scura che sembra contenere qualcosa di pesante. "Stupidi mocciosi, solo perché sapete cantare e suonare qualche strumento vi credete i padroni del mondo" dice, ha gli occhi iniettati di sangue. "Mi sono scusato, non c'è bisogno di reagire così" borbotto, allontanandomi. Ed ecco che una "fredda" sensazione mi pervade: una sensazione di sporco che però viene da dentro, quel tipo di sporco che ti lascia addosso la paura e l'insicurezza. Perché ormai è chiaro che debba succedere qualcosa, qualcosa di molto brutto.  Appena una mano si poggia sulla mia spalla, chiudo gli occhi aspettandomi il peggio. "Eren, perché hai gli occhi chiusi?"dice una voce familiare; mi volto ed incontro gli occhi azzurri di Farlan che, attraverso il microfono delle cuffie afferma "L'ho trovato- e dopo averlo allontanato, continua- Eren devi venire con me; tra meno di 30 minuti inizierà il concerto e Levi è preoccupatissimo perché non ti ha trovato dietro le quinte"

"Finalmente. Dove sei stato? La prossima volta avverti me e non quello spilungone di Farlan" dice il corvino abbracciandomi. " Mi stavo annoiando e sono andato a fare un giro. Non ti ho avvertito perché non volevo disturbarti. Mi dispiace." abbasso lo sguardo."L'importante è che tu stia bene. Mi sono preoccupato, pensavo ti fosse successo qualcosa"
"Oh, come sei drammatico, Levi. È solo andato a fare un giro, non è mica partito per andare in guerra!"dice Farlan esasperato dalla sceneggiata del corvino. A quel commento tutti i presenti iniziano a ridere tranne Levi, che sbuffa infastidito. "Ragazzi siete pronti? Mancano meno di 10 minuti all'inizio" avverte un vecchietto che credo faccia parte dello staff.  A quel punto l'incontro avuto precedentemente mi riaffiora in mente. "Ehi, Eren, va tutto bene? Sei diventato pallido" dice il mio ragazzo accarezzandomi la guancia. "Sì, solo che mi è venuto in mente il sogno e solo il pensiero mi spaventa" decido di non dire niente riguardo lo strano componente dello staff. "Non ti preoccupare, non succederà niente. Adesso devo andare" mi bacia e si allontana insieme agli altri. "Buona fortuna, ragazzi!"appena entrano in scena la musica invade tutto e i fan si scatenano appena Levi inizia a cantare. "Eren, ti devo parlare. Is lasciaci soli." non ho mai visto Farlan così serio. "Sai che nessuno ha creduto alla stronzata che hai detto a Levi, vero?" dopo queste parole, fissarmi le scarpe mi è sembrata la cosa più intelligente da fare. "Allora intendi fare scena muta?" "Ok, ti spiego-dico, non alzando lo sguardo-prima ho incontrato un tizio dello staff mai visto prima e mi sono spaventato, tutto qui" sento la mano che mi scompiglia i capelli. "Non ti preoccupare. Levi ha capito che eri preoccupato che potesse succedere qualcosa e quindi ha fatto raddoppiare la sicurezza" sospiro sollevato per la prima volta in queste 24 ore. "Adesso devo andare ad aiutare Isabel. Tu stai tranquillo e goditi il concerto" mi sorride e si allontana. Questo sta proseguendo bene, come sempre. Nonostante quello che Farlan mi ha detto sono comunque agitato. L'evento sta volgendo al termine, mancano solo un paio di canzoni. Dopo aver salutato i fan, la band, si dirige dietro le quinte per farsi aiutare, da Isabel e da Farlan, a sbarazzarsi degli auricolari. Tutto è andato per il meglio; Hanjie e Mike parlano con Erwin, Isabel sistema l'attrezzatura, Levi sta discutendo con Farlan e, al lato opposto del palco, c'è un uomo che punta un'arma al mio fidanzato. Aspetta, ma quello è il ragazzo strambo di prima. E menomale che hanno raddoppiato la sicurezza! Nel frattempo Levi, ignaro di tutto, continua a parlare con l'amico. Non posso permettere che un pazzoide gli faccia del male. Ma cosa posso fare? Se avvertissi la sicurezza? Meglio di no, impiegherebbe troppo tempo e l'uomo potrebbe scappare. Un modo per fermarlo ci sarebbe. Attendo che l'uomo sia pronto a sparare. Se non morirò dopo questa cazzata, mi ucciderà Levi. Uno sparo. Una scarica di adrenalina invade il mio corpo. Chiudo gli occhi e corro verso la traiettoria che il proiettile sta percorrendo. L'unica cosa che sento è lo sparo; i rumori sono sempre più ovattati, la vista sempre più offuscata, poi il nulla. Un dolore lancinante mi squarcia la schiena, sento scendere del liquido caldo. Qualcuno mi sta scuotendo, facendo aumentare il dolore. Raccolgo tutte le forze rimaste per aprire gli occhi. L'ultima cosa che vedo è Levi che mi scuote, con le lacrime agli occhi, gridando il mio nome. Sorrido. Sono felice perché sono riuscito a salvare la persona più importante della mia vita.

Raccolta One shot ereri Where stories live. Discover now