Parte 1 senza titolo

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Primo giorno di lavoro in una nuova città, in una nuova vita.

Non pensavo che avrei mai avuto il coraggio di farlo, eppure eccomi qui.

Non ho portato niente con me. Forse non ho portato neanche me stesso. In fondo, ... era superfluo anche quello!

"Ciao!". Una voce alle mie spalle mi ridesta e mi sottrae ai miei pensieri.

"Tu devi essere Mario Ci siamo sentiti per telefono. Io sono Matteo, il proprietario di questo brutto posto!" e con un sorriso sincero mi stringe la mano, facendomi immediatamente sentire a mio agio.

D'altronde per me è sempre stato così: una persona mi piace a pelle o a pelle la detesto. E Matteo mi piace! Quindi, direi che come inizio non è male.

"Allora ti va di entrare e vedere la mia reggia?" mi propone raggiante, trascinandomi dentro prima che io riesca a dire anche solo una parola.

Vedendomi dall'esterno chiunque penserebbe che sono una persona timida, introversa e di poche parole ed io non ho nessuna voglia di spiegare al mondo che le parole che avrei dovuto dire, che avrei voluto dire, mi sono morte dentro. Che è meglio accontentarsi della facciata che mi sono costruito. Di me non vedranno altro! Di me non è rimasto altro!

********

L'interno del locale è molto piccolo, ma è accogliente, caloroso, è un posto ... allegro. Si, allegro è la definizione giusta.

Attraversiamo la sala della trattoria facendoci guidare dal percorso creato dalla disposizione dei tavoli e, oltrepassata una porta scorrevole, ci ritroviamo in cucina.

"Ecco! Questo sarà il tuo regno" mi dice Matteo con entusiasmo, enfatizzando le sue parole con un plateale e buffo gesto con le braccia. Normalmente la gente troppo allegra mi disturba, mi sembra falsa, troppo artefatta, ma il suo atteggiamento è contagioso ed io mi ritrovo a sorridere mio malgrado.

Poi, senza neanche accorgermene, per la prima volta dopo tanto tempo, lo risento. Percepisco quella strana sensazione allo stomaco che di solito percepisco quando entro in un luogo che il mio inconscio considera "casa".

Ma non ho il tempo per realizzare quello che è appena accaduto, perché la mia attenzione viene rapita dalla meraviglia seduta su un seggiolone che ci guarda con i suoi occhioni enormi, mentre con le mani impiastricciate di nutella esplora i confini del suo volto.

"Pasticciona! Cosa stai combinando?" le chiede dolcemente Matteo, prima di prenderla in braccio facendole fare delle giravolte in aria.

"Matteo mettila giù. Così le farai male", urla una ragazza bionda che è appena entrata dalla porta sul retro. Matteo si volta, le sorride e si rivolge a me: "Mario, ti presento le donne più importanti della mia vita. Lei è Emma la regina della casa e del mio cuore" dice baciando sulle labbra la donna che adesso è visibilmente in imbarazzo "E lei è la mia piccolina, Maria" ed ancora una volta solleva in aria la bambina.

Rimango imbambolato a fissarli. Sono uno spettacolo. Sono uno spettacolo meraviglioso che, tanto per cambiare, mi lascia a corto di parole.

Fortunatamente Matteo non mi lascia il tempo di trovare qualcosa da dire e, porgendomi una parannanza, mi dà una pacca sulla spalla semplicemente esclamando "Buon lavoro!".

******

Due settimane fa ho contattato Matteo senza sapere neanche io cosa stessi cercando. Così, quando mi disse che nella sua trattoria aveva bisogno di un cuoco, accettai immediatamente, anche perché ho sempre amato cucinare. Mi rilassa, mi distrae, mi impedisce di pensare e sono sicuro che il lavoro alla trattoria assorbirà tutte le mie energie.

Emma mi ha spiegato, infatti, che nel locale non hanno un menù fisso, per questo hanno deciso di chiamarlo "Piatto del giorno". La mattina Matteo va al mercato, compra i cibi freschi che lo ispirano e poi in cucina si dovrà inventare qualcosa ed oggi sarò io a scegliere cosa cucinare.

Devo ammettere che la cosa mi entusiasma molto e, superata l'ansia da prestazione, grazie anche agli incoraggiamenti di Maria che ridacchia vedendomi ai fornelli, mi ritrovo a fare accostamenti culinari mai sperimentati. Così, senza neanche rendermi conto del tempo trascorso, è già arrivata l'ora di chiudere il locale e tornare a casa, dopo aver salutato Matteo ed Emma e lasciato un bacio sulla testolina di Maria che è crollata subito dopo aver fatto fuori il mio flan al cioccolato. Ho scoperto che Maria adora il cioccolato e questo mi ha permesso di conquistarla senza troppi sforzi.

Magari fosse tutto semplice come lo è con i bambini!

Insegnami ad amarmiWhere stories live. Discover now