<<Ti ho portato questo>> dissi tirando fuori il Chim-Chim di lana.

<<è carinissimo, quasi più carino dell'originale>> scherzò. Lo annusò, ma non disse niente, mi guardò soltanto per poi tornare a concentrarsi sul piccolo oggettino fatto da me.

<<Comunque grazie mille, è la cosa più carina che mi abbiano mai regalato>> disse.

<<Posso farti una domanda? Puoi anche non rispondere se è troppo personale>> continuò poi.

<<Chiedi pure..> dissi curiosa.

<<So che ogni nostra fan ha il membro preferito all'interno della band, chi è il tuo?>> chiese tranquillo guardandomi negli occhi. Non me l'aspettavo, ma decisi di essere sincera.

<<è Suga>> risposi velocemente a voce bassa.

<<Posso anche chiederti il perché?>> probabilmente fare troppe domande era il suo modo per fare conoscenza.

<<Non saprei, per la sua voce sicuramente, è molto ipnotica, poi da quel che ho potuto osservare dall'esterno, Yoongi sembra un ragazzo molto riservato, credo che ci metta molto tempo per fidarsi seriamente di qualcuno e questo è un aspetto che ci accomuna>> spiegai. Lui ascoltava attentamente senza perdersi neanche una parola, poi doveva anche interpretare il mio linguaggio che era a livello base.

<<Già.. io e lui ci abbiamo messo davvero molto tempo per comunicare>> disse confermando la mia ipotesi.

<< Tu sembri avere molta fiducia negli altri>> affermai improvvisamente.

<<Come mai lo dici?>> chiese sorpreso.

<<Adesso sei qui con me, e mi stai parlando di tutte queste cose..>> dissi. mi stavo rovinando da sola in pratica, se avesse preso alla lettera le mie parole lo avrei probabilmente allontanato. Ma volevo mettere tutte le carte in tavola.

<<In realtà non mi fido di tutti, tu mi sembri una persona di cui posso fidarmi>> disse facendomi esplodere il cuore in quel preciso momento.
<<grazie, non me lo aveva mai detto nessuno>> dissi sincera e ancora sorpresa.
<<Per quanto ancora tu e le tue amiche rimarrete qua?>> chiese dopo qualche momento di silenzio.
<<Tra due settimane torneremo in America, poi torneremo, ameno io tornerò a settembre per frequentare l'università>> spiegai. Avevo le idee molto chiare sul mio futuro, Hannah e Kate invece non mi avevano ancora dato una risposta.
<<Quindi pensi di farti una vita qua?>> chiese. Lui era il ragazzo delle mille domande, ne faceva davvero molte.

<<Questo ancora non lo so, vivere qua sarebbe una scelta troppo grossa da prendere e non so se sono pronta, ma dipende tutto da diverse ose, vediamo come vanno le cose>> risposi decisamente in difficoltà. Volevo anche io fargli qualche domanda, ma il quel preciso istante non me ne veniva neanche una. Guardai allora l'ora sul mio cellulare, quando vidi il display spalancai la bocca, era tardissimo; mezzanotte passata.

<<Io devo proprio andare adesso, le ragazze si preoccuperanno se non torno>> dissi, in realtà non sapevo neanche se erano sveglie o meno.

<<Ti accompagno se vuoi>> disse alzandosi subito dopo di me. Ma per quanto la sua proposta mi intrigasse, la mia bocca stava già rifiutando senza neanche aver consultato il cervello.

<<Lasciami almeno il tuo numero, ovviamente se ti va>> a quella richiesta pero non potevo dire di no quindi gli dettai il numero per poi salutarlo e andare verso casa mia. Quando tornai a casa le luci del salotto erano spente, e come avevo pensato, le due stavano già dormendo, così andai anche io a dormire.

La mattina alzarsi dal letto fu molto difficile, ero stanca morta, ma tutto si sarebbe risolto con una bella tazza di caffè espresso. Ma prima di scendere controllai il telefono, cosa che facevo ogni volta appena sveglia nella speranza di trovare delle notifiche dei Bangtan, e di fatti ce ne era una, quello che vi trovai mi fece quasi svenire. Era una foto di gruppo dove tutti tenevano in mano i miei pupazzetti, guardai quella foto per circa cinque minuti senza sbattere le palpebre, poi i due uragani fecero irruzione nella mia stanza buttandosi sul letto e urlando.

<<TAMARA hai visto?!>> chiese Kate quasi tirandomi il suo cellulare in faccia.

<<Lo stavo guardando proprio adesso e non riesco a crederci>> risposi inespressiva per via dello shock. Ero felice, lo ero davvero, ma il fatto di conoscere Jimin, di averci passato del tempo e di aver finalmente capito che era un essere umano come me toglieva leggermente di valore a quel post. In quel preciso istante mi arrivò un messaggio, sapevo chi fosse, anche perché era scritto con caratteri coreani; era proprio Jimin.

"Buon giorno! Hai già guardato twitter per caso?" diceva il messaggio. Rivolsi uno sguardo alle due che mi stavano guardando curiose.

<<Tam... Non avevi detto di averlo dimenticato il pupazzetto di Jimin?>> a quella domanda da parte di Hannah mi si gelò il sangue nelle vene, iniziai quasi a sudare freddo, non sapevo cosa dire, ero come paralizzata.

<<L'ho trovato alla fine, era in fondo alla mia borsa, per fortuna..>> risposi leggermente nervosa. Subito dopo riuscii a mandare via entrambe e finalmente risposi a Jimin.

"è stata davvero una piacevole sorpresa" risposi. subito mi arrivò un altro sms;

"il mio giocattolo aveva il tuo odore" credo che dopo aver letto quel messaggio svenni come Dante quando si trovava in difficoltà perché non ricordo molto bene come ne uscii fuori, probabilmente avevo tirato fuori la scusa si averlo tenuto nella felpa.

"oggi faremo una live..." scrisse di nuovo. Mi sentivo potente nel sapere in anteprima quello che i miei idoli avevano in programma.

"la guarderò sicuramente" scrissi aggiungendo anche una faccina felice.

"perfetto, adesso devo andare, ci sentiamo più tardi.." scrisse infine. Mi diede la certezza che avremmo parlato ancora quel giorno.

small doll || Park JiminWhere stories live. Discover now